Merate: Villa Confalonieri si torna indietro nel tempo con il Gran Ballo Ottocentesco

Quadriglia, Contraddanza, Valzer, Polka, Marzurka. Sabato 15 settembre le musiche di grandi autori e gli splendidi abiti indossati da energici ballerini hanno animato, per il terzo anno consecutivo, il salone di Villa Confalonieri a Merate.


Il Gran ballo Ottocentesco, iniziativa di carattere sociale e culturale, nonostante l'interesse rilevante per la città ha visto meno partecipanti rispetto a giugno 2017, quando entrambe le sale della Villa erano state occupate dai danzatori della Società Di Danza Lecco e da curiosi del meratese. Appassionati di tutte le età sono arrivati da Trento, Lecco, Milano, Brescia, Arona, Roma, Como e Bellinzona per ritrovarsi insieme e condividere il linguaggio comune dei diversi Valzer: Spagnolo, "La Gazza Ladra" e della Repubblica Ligure. Tutte le scuole diffuse in Italia e all'estero seguono gli stessi schemi, conosciuti solo dagli iscritti, così da potersi trovare preparati in giro per il mondo.

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Il repertorio di quest'anno è stato arricchito dalla Marcia Caroussel, la Quadriglia "I Lancieri", Guglielmo Tell Contraddanza, Quadriglia Sofia, Pas de trois e altri. Con i Gran Balli Risorgimentali si rende omaggio alla storia e ai valori fondanti la Società Italiana: valori che possiedono radici nella cultura democratica e liberale del Risorgimento. La realizzazione degli stessi, in Palazzi e Ville del grande patrimonio architettonico storico e artistico italiano, trova il suo massimo compimento riportando la vita nelle antiche dimore, che valorizza e fa conoscere al pubblico.

Ne giovano anche gli aspetti turistici sul territorio, spesso poco frequentati dagli stessi abitanti. La "Danza ottocentesca" nasce nel 1991 grazie agli studi raccolti nel "Manuale di danza dell'800" di Fabio Mollica, professore dell'Università di Bologna. Un gruppo di suoi alunni, dividendosi i compiti, ne ha concretizzato il contenuto e ad oggi questo stile di danza è presente in più di 45 città italiane e straniere, fino a San Pietroburgo, dove alcuni insegnanti e allievi l'anno scorso si sono recati per un tuffo nella Bella Epoque. Per il proprio abito ogni donna iscritta può decidere i colori, le fantasie e i tessuti che più ama, rispettando alcune regole: il corpetto (o bustino) deve avere la punta davanti, nessuna zip ma un elegante laccio sulla schiena, maniche a palloncino, gonna che volteggia grazie alla crinolina colori non troppo sgargianti.

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Sotto sono ammessi solo i tipici mutandoni del 1850-1870 e, se fa caldo, si possono usare i ventagli di quell'epoca. Per gli uomini la vita è un po' più semplice, dovendo indossare il frac o un abito da cerimonia. Il "Gran Ballo" è quindi la precisa ricostruzione di un Gran Ballo Risorgimentale, come quelli che in tutte le città d'Italia i Patrioti organizzarono per festeggiare i momenti significativi del processo che portò all'Unità d'Italia, erano nell'800 il momento centrale della vita sociale laica cittadina e negli anni della lotta risorgimentale furono un luogo privilegiato, alla pari dei Teatri,  per la diffusione delle idee unitarie, democratico-liberali.
Ester Cattaneo
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