Imbersago: dal '700 la tradizione dei quadri ex-voto per le grazie ricevute. Migliaia custoditi nei luoghi del Santuario

Nei giorni successivi al crollo del ponte Morandi, a Genova, se c'è stato un luogo che è risultato particolarmente affollato di persone è stato il Santuario della Madonna della Guardia situato su di un promontorio a pochi chilometri dal centro del capoluogo ligure. Centinaia, anzi migliaia di fedeli genovesi vi si sono recati per pregare la Madonna e ringraziare per la ''grazia ricevuta'', per essere scampati alla tragedia, perché nessuno dei propri cari era lì, sul ponte, nel momento del crollo. Ed a riempirsi in modo ancor più particolare, come mostrato da questo servizio RAI, è stata la stanza del Santuario dove vengono custoditi i quadri ''ex-voto'' - che vuol dire proprio ''offerto in dono alla divinità'' - che da secoli vengono portati lì dai ''graziati'' genovesi, ognuno per un qualche scampato pericolo.

Questa degli ex-voto, tuttavia, non è affatto una tradizione che riguarda solamente Genova e i suoi luoghi di culto mariano, ma bensì i Santuari di tutto il mondo. Tradizione che si protrae da ben quattro secoli, almeno dai primi del '700, anche al Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago. Ce ne sono a migliaia, soprattutto nella Cappella dei Miracoli. Alla fine degli anni '80, come riportava la cronaca locale di allora, erano quasi 800:

Sono circa ottocento i ''cuori'' con impresso G.R. (cioè ''Grazia Ricevuta'') che si possono osservare nella cripta del santuario, ''ma i più belli - ci ha spiegato Luigi Magni, addetto alla manutenzione - sono stati trasportati in casa 'Giovanni XXIII' circa quindici anni fa, poichè ne spariva continuamente qualcuno: è stata messa anche una grata in ferro proprio per proteggere i quadri più preziosi''.  

Oggi sono molti, molti di più. Talmente tanti che se ne è persa contezza. ''Bisognerebbe contarli, ma sono veramente molti e perciò ora il numero esatto non lo sa nessuno'' ha commentato l'attuale rettore del Santuario, Padre Giulio Binaghi. E' stato lui ad averci aperto le porte della camera del Beato Cardinal Schuster. Lì, protetti in grandi teche di vetro, sono conservati i più antichi e anche gli unici rimasti ad essere stati raffigurati su tela.

Un'usanza che è durata più o meno fino agli anni '50, ha spiegato Padre Giulio, mentre ora chi si reca al Santuario con un ex-voto, solitamente, si procura un quadretto di metallo a forma di cuore con le lettere G.R., appunto, che si possono acquistare direttamente al Santuario.

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Di questi ne è piena, come dicevamo, la Cappella del Miracolo. Riempiono le pareti che del breve corridoio che conduce alle statue ed all'altare su cui posa l'affresco del Barabino con la Madonna e il Bambino, circondato da una spessa ringhiera metallica.

C'è chi ci ha attaccato insieme un bigliettino con il proprio nome, chi ricamato in un pezzetto di stoffa il nome del bimbo appena nato, chi giusto scritto la data del giorno in cui ha lasciato quel pensiero in segno di gratitudine alla Madonna. Il significato di molti, degli ex-voto che vengono consegnati dagli anni '50 in poi, rimangono perciò legati alle storie personali dei ''graziati''. Ben più eloquenti, invece, sono i quadri custoditi nella camera Schuster. ''Sono più di un centinaio, questi, e sono tra l'altro tutti raccolti e descritti in un libro uscito di recente in occasione del IV centenario dell'apparizione e del miracolo - ha spiegato il rettore - Ognuno racconta la storia di uno scampato pericolo. C'è chi ringrazia per una malattia passata, chi per essere rimasto illeso in seguito ad un incidente. Si dice addirittura che un tempo vi fosse un artista della zona che realizzava appositamente gli ex-voto a chi glielo chiedeva''

Il libro a cui ha fatto riferimento Padre Giulio è intitolato ''Ex-voto. L'abbraccio della Madonna del Bosco'', a cura di Ambrogio Amati, il quale riprende uno ad uno i quadri donati per grazia ricevuta prima che l'usanza diventasse quella dei più pratici cuori di metallo. Le storie che raccontano sono le più varie: un bimbo che, addormentatosi accanto ad un fiume, viene finalmente ritrovato da un uomo; una donna che, mentre dà le foglie di gelso ai bachi di seta cade dalla scala; un ammalato confortato da donna una inginocchiata in una stanza.

Tutti, a prescindere dal misfatto che illustrano, mostrano in cielo la Madonna del Bosco che si è presa cura del malato, salvato la donna nonostante la caduta e fatto ritrovare il bambino nonostante nessuno sapeva più dove fosse finito. Nel suo libro, Amati racconta che il primissimo ex-voto, risalente alla fine del '600, è stato sostituito dal celebre affresco del Barbino, di cui si parlava prima. Perciò non è possibile esattamente mettere in fila, in ordine cronologico, tutti i quadri custoditi dal Santuario, sebbene molti portino la data. Si può però dire, viste le date riportate sui più recenti, che la tradizione prosegue anche ai giorni nostri, e che le grazie della Madonna del Bosco non finiscano mai.
A.S.
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