Verderio: il viaggio 'on the road' di Daniele. Corsica, Sardegna e Sicilia girate con la bici
Da Bastia, in Corsica, a Pozzallo, in Sicilia, passando per la Sardegna. Comunemente useremmo automobili, traghetti o voli aerei per percorrere così tanta strada. Ma c'è anche chi, in cerca di nuove esperienze, ha preferito usare la sua bicicletta da poco più di un centinaio di euro ed una tenda economica.
Le prime tratte, tra Corsica e Sardegna
E' il caso del verderiese Daniele Palumbo, 26enne praticante in uno studio di avvocati a Milano, che in una ventina di giorni e 1.150 chilometri è riuscito nell'impresa di compiere tutto quel tragitto pedalando sui sali e scendi montagnosi delle tre isole mediterranee e lungo i loro litorali. Per ovvie ragioni, ha dovuto fermarsi e ''lasciarsi trasportare'' solo quando di mezzo ci si metteva il mare. Partito dalla ''sua'' Verderio lo scorso 4 agosto, ha raggiunto a bordo dell'automobile di papà Genova, e lì si è imbarcato sul primo traghetto. Da Bastia in poi, più o meno fino al 20 agosto, sono state soltanto lunghe pedalate.
Prima ha raggiunto Ajaccio, passando nell'entroterra corso, e poi è ridisceso fino alla pittoresca Bonifacio. Tanta strada, come ha però commentato, non è bastata a farlo sentire così fuori dall'Italia. Le impressioni che ha raccontato di avere avuto durante la sua permanenza nell'isola di terra francese, come ha spiegato con una punta di ironia, sono state quelle di essersi sentito come appena approdato in Sicilia, ma... circondato da ''secessionisti padani''. Daniele Palumbo con la sua bicicletta
Il dialetto corso, ha raccontato, assomiglia molto più ad una sorta di siciliano che ad una ''storpiatura'' del francese. Un'ulteriore conferma, assieme alle decine di manifesti indipendentisti accanto a quelli per Macron e la Francia, di come i corsi si sentano davvero poco ''transalpini''. ''La Corsica, comunque, delle tre è stata l'isola che più ho preferito visitare - ha spiegato - L'entroterra è praticamente disabitato, ma lì ho visto paesaggi veramente mozzafiato. Peccato che 200 metri dopo il porto di Bastia abbia avuto problemi con i raggi di una ruota''. Di avventure nell'avventura, come questa, sembrano essergliene capitate parecchie. Almeno quanto le amicizie strette durante il lungo viaggio con altri ciclisti, con i quali a volte ha condiviso un pezzo di strada. Giunto a Santa Maria Teresa di Gallura, dopo avere attraversato le impetuose acque dello Stretto di Bonifacio, il suo viaggio è proseguito verso Sud passando per la costa occidentale. Nel mezzo ha raccontato di avere avuto a che fare con delle grandi salite. ''Una cosa che ho capito in questo viaggio è: mai fidarsi delle strade lungo la costa che suggerisce Google - ha spiegato - Sembrano dritte e pianeggianti, invece hanno dei dislivelli pazzeschi''.
Il percorso seguito dal giovane tra Sardegna e Sicilia
Fortuna per lui, però, dopo Bosa il tragitto per Cagliari è stato più tranquillo. Dopo aver visitato ed apprezzato il capoluogo sardo (ed essere persino finito sul sito di una blogger svedese), Daniele è salpato per la Sicilia, godendosi le ultime pedalate e raggiungere un luogo a lui molto caro. Nelle sue vene, infatti, scorre anche sangue siciliano. A Pozzallo, a Sud di Siracusa, dopo essere sceso fino ad Agrigento, Daniele ha trascorso in compagnia di amici alcuni giorni. Il suo viaggio in bici si è quindi concluso ad Augusta. Il giovane ha fatto rientro a Verderio nella serata di domenica 26 agosto, stanco ma soddisfatto dei tanti chilometri macinati ''on the road''.
E.C.