Lecco: Multi-utility del nord Lombardia si presenta alla cittadinanza e agli amministratori

"Con l'obiettivo di evidenziare il valore aggiunto della nuova Multi-utility del nord Lombardia" ieri sera alle 18 nella sede lecchese del Politecnico alcuni importanti attori della fusione che ha interessato anche due partecipate della nostra provincia - Lario reti gas e Acel - hanno preso parte ad una tavola rotonda "aperta al pubblico e dedicata a cittadini, amministratori locali, istituzioni, stampa ed altri interessati", dopo un incontro di due ore riservato invece ai consiglieri comunali.

Numeroso il pubblico intervenuto, composto da amministratori locali, politici, rappresentanti delle associazioni di categoria e di altre importanti realtà. Dopo i saluti iniziali di Monica Papini che in qualità di docente dell'università e di consigliera di Lario reti holding "ha fatto gli onori di casa", è intervenuto in rappresentanza di tutti i comuni soci di Lrh il sindaco di Mandello Riccardo Fasoli che ha spiegato come sul territorio l'operazione di fusione in ACSM-Agam di Lrg e Acel sia stata portata avanti "con una discussione aperta e concreta, per far fronte alle tante sfide  davanti alle quali ci siamo sentiti posti: quella della vendita del gas, fondamentale anche per gli utili, l'attività di riqualificazione energetica e di star city che è il futuro per noi, mantenendo il rapporto che avevamo con le società che consentivano la realizzazione di eventi e manifestazioni su tutto il territorio".

Vico Valassi e Antonio Rusconi

Anche Flavio Polano, il presidente della Provincia ha spiegato quali sono state le ragioni che hanno mosso le amministrazioni locali a votare a favore della Multi-utility del nord: "In un contesto futuro di risorse generali limitate, l'obiettivo è quello di ottimizzare i soldi e le energie, lavorando insieme. L'operazione che è stata fatta, rappresenta una grossa opportunità per i comuni di sviluppare servizi e attività: questa società ha grosse risorse economiche e tecniche e noi sindaci dobbiamo fare rete per utilizzarle, continuando sulla strada che abbiamo intrapreso. La Provincia ad esempio sta già lavorando sull'efficentamento energetico degli istituti superiori che presentano gravi carenze da questo punto di vista". Forse la sintesi del percorso che sul nostro territorio ha portato a questo epilogo, presentata in questa occasione, non ha dato conto delle contestazioni e delle criticità sollevate da più voci, ma la storia, si sa, la scrivono i vincitori.

Dopo l'introduzione da parte dei "padroni di casa", ha preso la parola Giovanni Valotti, presidente di A2A che con il 39 per cento è il socio più grosso della nuova ACSM-Agam ed è il "partner industriale" della Multi-utiliy del nord. Il numero uno della società ha iniziato il suo intervento ricordando il recente primato di A2A arrivata prima nella classifica mondiale per redditività del settore Power & Gas utility stilata dal Boston consulting group. "Siamo arrivati primi al mondo nel nostro settore per la nostra capacità di ritorno di valore agli azionisti. Siamo stati riconosciuti come primi al mondo perché abbiamo dimostrato di aver  restituito ai territori dove operiamo un valore. Noi presentiamo un conto economico che dà soddisfazione agli azionisti, che sono in prevalenza - per il 51 per cento - comuni, i dividendi negli ultimi quattro anni sono più che raddoppiati. Ma non faremmo il nostro mestiere se pensassimo solo agli utili. Abbiamo un'Italia spaccata in due in termini di servizi perché nel nord sono cresciute delle società che erogano servizi e hanno capacità di investimento che non dipendono più dai finanziamenti pubblici. ACSM-Agam genera posti lavoro, fa lavorare piccole imprese, genera innovazione e qualità dei servizi, fa ricerca. Abbiamo la responsabilità di partire dal valore dei servizi per i cittadini e da lì generare ricchezza. Io sono affezionato alla municipalizzata e sono convinto che il valore di queste imprese è il loro radicamento nel territorio. Abbiamo chiuso questa operazione grazie alla politica illuminata che ha saputo trovare consenso, in quasi tutti i partiti e gli orientamenti, e guardare un po' lontano. Noi stiamo mettendo insieme imprese sane che possono esprimere una forza che nessuna da sola sarebbe capace di esprimere, nessuno ci perde, tutti ci guadagnano qualcosa. La solidità del progetto industriale è indiscutibile e il valore che generiamo viene reinvestito dal pubblico per finalità pubbliche, un'azienda può essere orientata al sociale seppur in borsa. Noi ad esempio abbiamo anche creato una Onlus, che si chiama Banco per l'energia, per sostenere nuove povertà, abbiamo movimentato 3 milioni di euro con cui assistiamo le famiglie lombarde. Noi alla Multi-utility chiederemo di essere efficiente, di ridurre sprechi, di fare utili, guardando sempre all'interesse generale del cittadino. L'impresa che rimane piccola è destinata a sparire, abbiamo allargato le spalle alle nostre imprese grazie al partner industriale, combiniamo forza industriale e radicamento, questo è un modello che ci invidiano e per il tipo di servizi che eroghiamo è la via vincente".

Mauro Piazza e Giovanni Priore

Primo a destra Marco Canzi

Un discorso quello di Valotti non privo di spunti di riflessione e confronto sul tema degli utili in primis, ma subito è passata la parola a Paolo Busnelli, presidente del Consiglio d'amministrazione di ACSM-Agam dopo la fusione: "Il compito della Multi-utility è quello di generare valore, sfruttare la forza della capo-gruppo che ci consentirà di beneficiare del supporto del partner industriale e tradurla in azioni efficaci sul territorio. Noi vareremo il piano industriale entro novembre e i due capisaldi che lo guideranno sono la crescita delle attività tradizionali e l'attenzione alle nuove aree di business". Busnelli ha spiegato come sia stato il "rispetto" a caratterizzare questa operazione: "Questo progetto è partito due anni fa e si è caratterizzato per rispetto di un crono-programma complesso. Il primo luglio la Multi-utility è partita nel rispetto della filosofia iniziale che era quella di dare valore ai settori. Il rispetto è ciò che caratterizza anche il rapporto con i dipendenti, le famiglie, i clienti, le amministrazioni comunali, i destinatari e i fruitori di tutte le nostre prestazioni. Ci muoveremo secondo la direttrice dello sviluppo industriale e nel rispetto dell'impronta territoriale della società che è la somma di tutte le realtà del territorio. Siamo convinti che riusciremo a fare bene e restituire valore".

Lelio Cavallier

Monica Papini


Un altro punto di riferimento a cui si è rifatto il presidente di ACSM-Agam è stato il concetto di "glocal": "Esso è stato teorizzato da un sociologo polacco, è un concetto a me molto caro, la prima azienda che lo ha per prima ripreso è stata la Coca-cola".

Ad entrare nel dettaglio dei servizi erogati dalla Multi-utility del nord della Lombardia è stato l'Amministratore delegato Paolo Soldani: "La realtà che è nata il primo di luglio è tra le prime dieci utility di Italia, presente in cinque province lombarde con 900mila utenti e oltre 800 persone occupate. Abbiamo tutti i servizi tipici di una Multi-utility: la vendita di gas ed elettricità, il ciclo idrico, l'ambiente, l'igiene urbana, la rigenerazione elettrica con le centrali, il teleriscaldamento e la co-generazione, l'illuminazione pubblica, la smart city e tre o quattro farmacie. Una delle prime cose da fare è il piano industriale nuovo, ci saranno investimenti di business e progetti territoriali, creando sinergie tra le varie realtà. Abbiamo quattro business unit: i servizi a rete, la vendita, l'ambiente e il settore tecnologie e innovazione che ha l'obiettivo di portare i servizi innovativi. Con gli amministratori locali ci saranno colloqui giornalieri e anche con le associazioni di categoria consolideremo il dialogo".

Peppino Ciresa


A chiudere il cerchio Marco Canzi, nella sua duplice veste di consigliere d'amministrazione di Lario reti holding e di vice-presidente di ACSM-Agam: "Sono soddisfatto del risultato raggiunto, non era scontato ma partivamo da basi solide perché abbiamo approcciato questa operazione con due società molto positive e c'è stata una maturazione progressiva nella consapevolezza del territorio, c'è stata chiarezza di intenti e un focus sugli investimenti territoriali. Una delle sfide è dare ai nostri piccoli comuni le stesse opportunità che hanno i comuni più grandi, nessuno si deve sentire troppo piccolo per accedere agli investimenti e ai servizi innovativi e avere una società della quale si è socio è fondamentale. È indubbio che come società faremo in modo di essere pancia a terra sul territorio ma è fondamentale che il territorio stimoli e chieda, deve essere propositivo e non deve perdere questa occasione: in primis i comuni devono essere presenti, ma anche tutte le altre realtà territoriali".

Chiara Cogliati

Prima di chiudere sono poi intervenuti Chiara Cogliati, secondo membro in quota lecchese del Cda di ACSM-Agam oltre che presidente del collegio sindacale e dell'organismo di vigilanza di Silea, Peppino Ciresa, ex presidente di Confcommercio, il vice presidente di  Anaci Carlo Colombo, Sergio Piazza di Ance Lecco-Sondrio e Dario Doni, presidente del circolo est di Legambiente che chiudendo il suo breve intervento con un riferimento al teleriscaldamento ha suscitato una risposta di Valotti dove alla disponibilità al confronto è premessa una condizione precisa: "Sono due i principi che guideranno l'aggregazione. Uno è l'apertura e l'ascolto, alla condizione che dall'altra parte ci sia disponibilità a confrontarsi su evidenze scientifiche e non su slogan, se diventa muro contro muro io tiro giù la saracinesca. L'altro principio è la trasparenza assoluta".
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