Lomagna: ancora in alto mare i lavori per la riqualificazione del centro sportivo
Sono scaduti due giorni fa, il 30 giugno, i termini per concludere gli interventi di riqualificazione presso il centro sportivo di Lomagna. Le tre proroghe fino a qui accordate dall'amministrazione comunale non sono bastate. In base a quanto stabilito dalla convenzione con l'associazione sportiva "Il Giunco", presieduta da Luciano Pisanelli, la concessione ha durata ventennale fino al 31 dicembre 2029, a patto però che venga realizzato quanto concordato.
Il cantiere dei nuovi spogliatoi
Il "pacchetto" del Giunco conteneva la creazione di un'area cani entro un anno; mentre, entro tre la sostituzione del fondo del campo polivalente da calcetto/tennis con nuovo manto in erba sintetica; la sostituzione del fondo del campo scoperto vicino al precedente con un pavimento in gomma e una nuova copertura con struttura in legno lamellare per sfruttare lo spazio per il gioco della pallavolo, della pallacanestro e del calcetto ed anche come palestra per attività varie; la costruzione di un nuovo blocco di spogliatoi adiacente ai due precedenti campi per incentivare l'utilizzo della nuova palestra e rendere più agevole lo sfruttamento delle strutture coperte.
L'area cani con erba incolta
L'etichetta sui lavori segnava come data di scadenza il gennaio 2017, un anno e mezzo fa. Il 25 gennaio 2017 la Giunta cancellava questo termine, quando ancora il concessionario non aveva nemmeno presentato la pratica edilizia (protocollata agli uffici comunali un mese più tardi, il 22 febbraio). Nove mesi di tempo in più perché Il Giunco - si legge nelle carte della delibera - "ha ottenuto, a fronte del progetto di riqualificazione stesso, un apposito finanziamento economico". Interrogato sul punto, oggi il sindaco Stefano Fumagalli ha dichiarato: «Non era stato precisato il tipo di finanziamento. Sappiamo solo che si tratta di finanziamenti privati». Ad accorgersi che i lavori non stessero andando per il verso giusto era stato il capogruppo di minoranza Mauro Sala che a metà marzo presentava un'interpellanza chiedendo come mai fosse tutto bloccato. «Questa delibera di Giunta concede una proroga di nove mesi per due motivazioni - si difendeva il 24 marzo in aula consiliare il primo cittadino - Una è che la presentazione di questo progetto di variante ha dato sicuramente indicazioni di buona volontà da parte del gestore di proseguire e di volere investire, questo è stato ben gradito. Inoltre ha presentato anche, il 22 dicembre 2016, una DIA e una SCIA, la numero 115, che prevede a lavori finiti la sostituzione del fondo in erba sintetica del campo coperto».
L'edificio che comprende il bar e gli attuali spogliatoi
In realtà ancora nell'aria al giorno dell'assise di marzo, il progetto di variante verrà formalmente depositato il 29 marzo 2017, giorno fra l'altro della dichiarazione di inizio lavori. Cosa prevede? Una diversa dislocazione del blocco spogliatoio che viene posizionato a fianco dell'attuale palazzina adibita a bar/uffici/spogliatoio con la copertura del campo polivalente antistante la palazzina e sostituzione dell'attuale pavimentazione del campo polivalente con un nuovo fondo in gomma, nonché realizzazione di passaggio coperto di collegamento tra le strutture. Viene inoltre riportata la sostituzione (già avvenuta) del fondo del campo ad uso tennis-calcetto con un fondo in erba sintetica, campo di cui si prevedeva originariamente la copertura e in adiacenza il blocco spogliatoi. Infine la tanto vituperata recinzione, non prevista nel primo progetto, che separa il parco giochi dal centro sportivo. Il gruppo di minoranza "Insieme per Lomagna" l'avrebbe bollata con l'espressione infelice "rete di Berlino". La Giunta approvava la variante al progetto ai primi di aprile del 2017. Si arriva quindi al settembre 2017, con una nuova proroga fino alla fine dell'anno, a partire dal 22 di settembre, quando ancora dei nuovi spogliatoi non c'era l'ombra. Una gran bella beffa arrivava agli uffici comunali sei giorni dopo quel 22 settembre, con la rinuncia dell'architetto Cristina Galbusera all'incarico di "Direttore Lavori e coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione". Con questo ruolo scoperto, i lavori si interrompevano. Screzi basati su rapporti interpersonali deboli, ripicche o piuttosto differenze di vedute su come gestire il cantiere, non è dato sapersi.
La recinzione che separa il parco giochi dal centro sportivo
Sta di fatto che la pausa di riflessione dell'arch. Galbusera durava meno di un mese, tornando così a riassumere l'incarico. Col volgere al termine dell'anno, subentrava una nuova impresa alla precedente e Il Giunco comunicava che i lavori riprendevano. Si arriva così al 18 dicembre 2017 con la richiesta della terza e ultima proroga dal 1° gennaio al 30 giugno 2018, "causa prolungarsi dei lavori di rifacimento degli impianti, con ritardo nel collaudo delle strutture, dovute a cause tecnico-logistiche, nell'assunzione di nuove imprese per la costruzione del blocco spogliatoi e rifacimento del campo esterno di calcetto" scriveva Pisanelli. I lavori paiono ormai sostanzialmente bloccati da diverso tempo. In quattro anni e mezzo è stata allestita la recinzione per l'area cani, è stato sostituito il manto del capannone con erba sintetica, è stata realizzata la copertura di un altro campo, di cui mancano ancora l'impianto di calore e la nuova pavimentazione. Alle fondamenta dei nuovi spogliatoi, come dimostrano le fotografie, sono stati innalzati solo i muri esterni. Mancano anche i punti luce. Secondo il sindaco Fumagalli il cantiere è completo all'80-85%.
M.P.