Processo Del Boca: prima udienza e rinvio a ottobre. Ma per l’interesse delle ''parti'' e in particolare dei pazienti si spera in un accordo

Come si ricorderà al dottor del Boca, primario del reparto di Ostetricia Ginecologia del San Leopoldo Mandic la commissione disciplinare, composta dal capodipartimento materno infantile Rinaldo Zanini, dal capodipartimento amministrativo Enrico Ripamonti e dal responsabile del personale Ilaria Terzi, ha contestato l'uso improprio delle sale operatorie soprattutto nella giornata di sabato. Uso, è bene sottolinearlo, posto in essere al solo scopo di alleggerire le liste di attesa con interventi di breve durata ma di estrema importanza, non solo medica ma anche psicologica, per la paziente.
Alla notizia della sospensione per due mesi comminata dalla Commissione disciplinare si levò un'immediata protesta con un "gazebo online" sviluppato su questa testata giornalistica che raccolse oltre cinquecento adesioni in pochissimi giorni.
Il direttore generale dell'epoca, Stefano Manfredi, oggi alla guida dell'Istituto dei tumori di Milano, prudentemente decise per il congelamento della sospensione in attesa del giudizio del magistrato del lavoro. Evitando così la semi paralisi del reparto e, soprattutto, una assai probabile sollevazione da parte delle centinaia di donne che negli anni sono state seguite dal dottor Del Boca.
Nel frattempo si è tentato di giungere a un accordo extragiudiziale che però non è andato in porto anche a causa dell'improvviso trasferimento a Milano del dottor Manfredi, intenzionato a raggiungere un'intesa con Del Boca.
Si spera quindi che i mesi a disposizione aiutino a trovare un accordo sanzionatorio che abbia come presupposto la non interruzione del servizio. Il reparto di Ostetricia Ginecologia del San Leopoldo Mandic è giudicata, anche dagli ex direttori generali, una delle eccellenze dell'ospedale di Merate.
Peraltro l'uso delle sale operatorie di sabato era ben noto anche al collegio di direzione di cui faceva parte il dottor Zanini che avrebbe semmai dovuto intervenire e bloccarne l'utilizzo oppure finire anche lui sul banco degli accusati assieme all'ex direttore sanitario del Mandic Gedeone Baraldo, pure lui a processo. Invece, curiosamente, Zanini faceva parte del banco giudicante.
