Merate: l’operazione partita da un’estorsione per stupefacenti. Sequestrate 3 armi clandestine
E’ il luglio 2010 quando in quattro picchiano con violenza, servendosi anche di un casco, un cittadino marocchino per farsi consegnare quanto dovuto dopo l’acquisto di una dose di sostanza stupefacente. E’ l’episodio che dà avvio a “Dominus”, l’operazione antidroga condotta dagli uomini della compagnia di Merate guidata dal capitano Giorgio Santacroce.
Questi i nomi:
Abbondanza Giuseppe 1977 arrestato a Bologna
Aprigliano Francesco 1952 di Somma Lombarda
Baselice Matteo 1958 di Calco
Baselice Raffaele 1988 di Calco
Coscodan Vitalie 1991 di Robbiate
Merlo Leonardo 1975 residente a Imbersago, ora domiciliato a Capriate
Pecora Marco 1980 detenuto a Vercelli
Scicchitano Francesco 1949 detenuto ad Alessandria
Aloe Francesco 1982 di Caravaggio
Redaelli Christian 1978 di Triuggio
Barbosa De Britto Telma 1975
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L’aggressione a scopo di estorsione, viene infatti segnalata ai carabinieri della stazione di Casatenovo e da qui prendono avvio le operazioni coordinate poi dai militari del Norm, il nucleo operativo radiomobile di Merate. Alla denuncia a piede libero per il marocchino, per detenzione di 60 grammi di marijuana, fanno seguito una prima serie di indagini da cui emerge un volume di spaccio, con una cinquantina di clienti, che fa riferimento a Leonardo Merlo.La pistola in dotazione all'esercito svizzero ceduta a Redaelli
Per recuperare l’arma, si attivano oltre a Merlo, anche altri 3 personaggi che, in maniera quasi rocambolesca, riescono a far avere l’arma a Redaelli. Al momento della consegna, però, scatta la trappola: un’auto del Norm, insegue l’Alfa del trentaduenne, intercettandola tra Rovagnate e Santa Maria Hoè. Vano il tentativo di Redaelli di liberarsi dell’arma gettandola dal finestrino. E’ il 18 settembre 2010. Due mesi dopo, a novembre, Merlo torna protagonista delle cronache: viene infatti arrestato per aver ceduto del mefedrone a Marco Pecora e alla sua compagna brasiliana Telma Barbosa De Britto.Dosi di "Moon Flower"
A ricondurre i Carabinieri a Merlo è Pecora che, durante alcuni controlli, è “pizzicato” con una bustina di “Moon Flower”, involucro di un fertilizzante ma in realtà contenente una nuova droga sintetica, la m-cat, dagli effetti paragonabili a quelli della cocaina. Dopo aver pedinato a lungo Pecora, la sua compagna e altri personaggi poco raccomandabili residenti sul territorio, gli uomini del capitano Santacroce, traggono in arresto sia Leonardo Merlo sia Marco Pecora e Telma Barbosa De Britto.Pecora e Merlo ripresi durante le indagini
Tornato in libertà, con obbligo di dimora presso la sua residenza di Capriate San Gervaso, Merlo riprende però la sua attività fino al blitz degli uomini dell’Arma nella sua abitazione, nella mattinata di mercoledì. Oltre al trentaseienne, sono poi state individuate e fermate altre 7 persone di cui una, arrestata a Caravaggio (Francesco Aloe del 1982), con anche due pistole con matricola abrasa: un revolver Smith & Wesson calibro 38 con relative 49 cartucce e una Beretta calibro 22 con 121 proiettili. Salgono così a 11 le persone le persone coinvolte nella vicenda e a tre le pistole rinvenute nel corso della lunga operazione.La S&W e la Beretta rinvenute nell'abitazione di Aloe
Questi i nomi:
Abbondanza Giuseppe 1977 arrestato a Bologna
Aprigliano Francesco 1952 di Somma Lombarda
Baselice Matteo 1958 di Calco
Baselice Raffaele 1988 di Calco
Coscodan Vitalie 1991 di Robbiate
Merlo Leonardo 1975 residente a Imbersago, ora domiciliato a Capriate
Pecora Marco 1980 detenuto a Vercelli
Scicchitano Francesco 1949 detenuto ad Alessandria
Aloe Francesco 1982 di Caravaggio
Redaelli Christian 1978 di Triuggio
Barbosa De Britto Telma 1975
