Merate: la malavita della porta accanto...Gli studenti visitano l'ex bunker dei Coco a Galbiate, oggi centro diurno integrato per anziani
Un conto è trovarsi ne luoghi in cui operano (o hanno operato, negli anni delle stragi) la mafia e le diverse organizzazioni criminali, raggiungendoli dopo un lungo viaggio. Un altro è prendere un pullman, percorrere qualche chilometro ed entrare in un ex quartier generale della malavita.
"Ci hanno fatto vedere alcuni documentari su Pio La Torre e sulla legge "Rognoni-La Torre" che dispone la gestione dei beni sequestrati per reati di stampo mafioso" hanno raccontato i ragazzi seduti ai banchi, "e abbiamo visto anche la casa, come è stata trovata, e abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco di Galbiate dell'epoca". La villetta infatti, situata in un centro residenziale in via Caduti di via Fani, è stata in uso fino ai primi anni Novanta dalla famiglia Coco Trovato, e qui si svolgevano le riunioni di stampo mafioso, specialmente nel bunker sotterraneo nascosto da cui vi si accedeva unicamente dal box. Una volta sequestrato l'immobile, prima di abbandonarlo, gli ndranghetisti avevano pensato bene di distruggerlo, di prendere la casa letteralmente a "picconate", pur di non renderlo più agibile. La Caritas Ambrosiana, la cooperativa "L'Arcobaleno" e il Comune di Galbiate hanno stanziato dei fondi per rendere usufruibile questo bene a tutta la comunità, decidendo di destinarlo ad ospitare gli anziani del paese e dei comuni limitrofi: è così che dal 2004 la villetta è sede del centro "Le querce di Mamre". "Per ciascuno dei tre video" hanno continuato i ragazzi di terza, "abbiamo dovuto scegliere una carta illustrativa delle varie categorie dell'immaginario collettivo, basate su una polarità semantica; insieme alla carta poi dovevamo indicare una parola che pensavamo si potesse ricollegare alla visione. Il significato dell'iniziativa è quello di farci pensare in un senso più profondo a queste tematiche, per andare oltre a quello che si vede solo di facciata".
"Ci hanno fatto vedere alcuni documentari su Pio La Torre e sulla legge "Rognoni-La Torre" che dispone la gestione dei beni sequestrati per reati di stampo mafioso" hanno raccontato i ragazzi seduti ai banchi, "e abbiamo visto anche la casa, come è stata trovata, e abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco di Galbiate dell'epoca". La villetta infatti, situata in un centro residenziale in via Caduti di via Fani, è stata in uso fino ai primi anni Novanta dalla famiglia Coco Trovato, e qui si svolgevano le riunioni di stampo mafioso, specialmente nel bunker sotterraneo nascosto da cui vi si accedeva unicamente dal box. Una volta sequestrato l'immobile, prima di abbandonarlo, gli ndranghetisti avevano pensato bene di distruggerlo, di prendere la casa letteralmente a "picconate", pur di non renderlo più agibile. La Caritas Ambrosiana, la cooperativa "L'Arcobaleno" e il Comune di Galbiate hanno stanziato dei fondi per rendere usufruibile questo bene a tutta la comunità, decidendo di destinarlo ad ospitare gli anziani del paese e dei comuni limitrofi: è così che dal 2004 la villetta è sede del centro "Le querce di Mamre". "Per ciascuno dei tre video" hanno continuato i ragazzi di terza, "abbiamo dovuto scegliere una carta illustrativa delle varie categorie dell'immaginario collettivo, basate su una polarità semantica; insieme alla carta poi dovevamo indicare una parola che pensavamo si potesse ricollegare alla visione. Il significato dell'iniziativa è quello di farci pensare in un senso più profondo a queste tematiche, per andare oltre a quello che si vede solo di facciata".
Beatrice Frigerio