Olgiate: il bilancio di ''Insieme per costruire''. 277 bimbi adottati, tanti progetti in cantiere

Nella serata di venerdì 13 aprile si è svolta l'Assemblea annuale di "Insieme per costruire", la ONLUS laica e di ispirazione cattolica con sede a Olgiate Molgora, che dal 1992 opera in Kenya a sostegno dell'attività di padre Luigino Brambilla.

 


Oltre ai soci hanno partecipato Giancarlo Mandelli e Sergio Ponzoni, i due volontari partiti alla volta di Tuthu il 12 gennaio 2018 e tornati l'altro ieri dalla Missione. Vi è un terzo volontario, Mario Pirovano, che è ancora oggi in Africa. Sono ben 25 anni che "il mal d'Africa" si fa sentire per Sergio, il quale si reca due volte l'anno in terra di Missione. Giancarlo, invece, è solito trascorrere tre mesi in Kenya da ormai 8 anni.


L'impegno di Padre Luigino si concretizza in differenti Missioni: quella a Tuthu, a 2200 metri di altitudine in un territorio verdeggiante caratterizzato dalla presenza di una foresta; a Rumuruti, in un luogo arido nel mezzo della savana, ma anche a Githurai e a Mikinduri. Il sudore di Padre Brambilla e dei volontari ha portato alla realizzazione di numerosi progetti nel corso del tempo, tra cui la costruzione di una scuola con dormitorio, un asilo e sei cappelle, di cui due sono in progetto.

La segretaria Marinella Manfredini, il presidente Antonio Macchi, il signor Benedetti e Carlo Brusadelli


Come ricordato dal presidente Antonio Macchi, i finanziamenti ai progetti derivano da attività di volontariato e dai benefattori. Sono diverse le raccolte fondi svolte annualmente dall'associazione, confermate anche per il 2018: il torneo di burraco che si terrà il 26 maggio all'oratorio di Olgiate, la festa all'Area Nava Porchera e la castagnata presso cascina Buonmartino. È stato rivolto un ringraziamento speciale agli sponsor, che con la loro generosità sostengono mediante donazioni le attività in Kenya. Il presidente ha anche voluto ricordare la possibilità di donazioni per mezzo del 5 x 1000, nella speranza che vi sia un passaparola per un gesto che "non costa nulla ai cittadini, ma che è fondamentale per l'associazione". Grazie al lascito testamentario di una donna venuta a mancare lo scorso anno, l'associazione si è trovata nel 2018 intestataria di un appartamento a Lomagna, e seguendo le volontà della stessa defunta, si avrebbe l'intenzione di vendere l'immobile per realizzare progetti sul territorio e in terra di missione con gli introiti ricavati.

Bambini davanti alla scuola


Sono infatti numerose le attività svolte sia in Africa sia in ambito locale. Il cuore dell'associazione sono le adozioni a distanza, che permettono ai bambini di avere un'istruzione, una divisa, un pasto al giorno e se necessario un posto letto nella scuola con soli 280 euro annui per adozione. Sono 277 i bambini adottati nelle 4 missioni seguite per il 2018, ma vi sono ancora tanti ragazzi che necessitano sostegno. Durante la serata è stata anche letta una lettera di ringraziamento datata 3 aprile 2018 da parte della scuola di Tuthu, per il sostegno alla loro educazione.


Relativamente agli interventi sul territorio, l'associazione si è impegnata a sostenere la spesa di 2500 euro da erogare in favore della scuola dell'Infanzia San Zeno, per la realizzazione di un progetto di lingua inglese. È stata anche accolta la richiesta di aiuto da parte dell'asilo di Olgiate Molgora per l'acquisto di defibrillatori, oggi obbligatori per legge. I volontari hanno raccontato a tutti il valore di un'esperienza così arricchente ma al contempo difficile, nonché la gioia di aiutare chi è in difficoltà. "Durante la nostra permanenza a Tuthu abbiamo svolto lavori di manutenzione e rifiniture in particolar modo della scuola, di cui abbiamo verniciato l'aula d'informatica" ha raccontato Giancarlo.

Il Cristo che è stato portato con il container ed è stato installato nella Missione


È anche stato inviato un container con materiale per realizzare l'impianto elettrico dell'aula computer, e delle piastrelle per rifinire i pavimenti della scuola e del dormitorio per i bambini che vivono in villaggi troppo distanti dalla scuola. Giancarlo ha infatti raccontato che Tuthu sorge su una montagna, sui cui pendii si trovano numerosi paesini, e la popolazione impiega molto tempo a spostarsi, dovendo effettuare lunghi tragitti sui sentieri.

I carcerati


L'attività principale è la coltivazione del tè, di cui vengono raccolti i germogli, che a fine giornata vengono trasportati con un camion alla raffineria, ma la povertà rimane comunque largamente diffusa. Per questa ragione, in sinergia con altri volontari, ogni 15 giorni la Missione consegna 6/7 chili di farina e un contributo economico alle persone più bisognose, per aiutarle a sopravvivere. I volontari distribuiscono spesso pane e marmellata ai bambini e ogni anno il lunedì dell'Angelo vengono offerti ai 350 prigionieri del carcere un sacchetto di pane, una bibita e un pezzo di sapone. L'impegno dei volontari è dunque quello di aiutare la popolazione kenyota nella costruzione di una vita migliore, e sebbene molto spesso non si parli la lingua locale, bastano i sorrisi per comprendersi.
Giulia Melotti Garibaldi

Associazioni correlate

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.