Robbiate: Masquerade e MDI Ensemble in sala consiliare con la musica di Luca Vago
Quello di venerdì 6 aprile, in sala consigliare a Robbiate, non è stato uno dei “soliti” concerti di musica. Il programma è stato ideato seguendo due fili conduttori: da un lato, come suggerisce il titolo dell’evento, quello della rappresentazione musicale di una festa in maschera o comunque il riferimento al mondo della commedia dell’arte e del Carnevale, dall’altro lato, quello a lavori che, pur non avendo espliciti collegamenti con tale mondo, sono comunque espressione del lato ludico del comporre e della musica. Il concerto si è aperto con un brevissimo pezzo pianistico, suonato da Luca Ieracitano, diplomato presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
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“Masquerade è una mia composizione per clarinetto e trio d’archi scritto alla fine del 2016. Volendo affidare in una composizione cameristica un ruolo di protagonista al clarinetto, era quasi inevitabile il richiamo al carattere Arlecchinesco dello strumento colto nel celebre ciclo di Karl Heinz Stockhausen. Nel caso di Masquerade l’ispirazione alla figura di Arlecchino viene ulteriormente “specificata” con riferimento alla celebre commedia goldoniana “Il servitore di due padroni” il cui frammento conclusivo viene pronunciato dal clarinettista dentro lo strumento alla fine del pezzo” ha spiegato Luca Vago, compositore meratese diplomato presso il conservatorio G.B. Nicolini di Piacenza e laureato in composizione presso il conservatorio milanese. La composizione, della durata di circa 10 minuti si è articolata in cinque grandi sezioni: un monologo introduttivo “scherzando quasi parlante” costruito sulla metrica e sull’accentuazione di un passo della Commedia in cui il resto dell’ensemble si limita a semplificare i materiali del clarinetto; un’agitata baruffa tra il clarinettp-Arlecchino e il trio; una “Serenata maldestra” nella quale il canto del clarinetto è continuamente interrotto dagli archi; una verace Fuga e la conclusiva scena grottesca, interamente giocata, con sonorità ora stridenti, ora estremamente morbide, nei registri estremi del clarinetto che vuole richiamare le “busse” più volte affibbiate ai protagonisti della commedia dell’arte.
Sconvolgenti i due “Esercizio di pazzia” di Francesco Filidei, compositore stimato da Vago: “nato a Pisa 1973, è uno degli organisti e compositori più interessanti della sua generazione, già commissionario di numerosi lavori delle più importanti istituzioni musicali del mondo, nella cui produzione spicca il recente lavoro teatrale “Giordano Bruno”, un omaggio alla forma quartetto d’archi”. I quattro interpreti hanno usato strumenti inusuali suscitando stupore tra il pubblico che ha applaudito entusiasta. Altro brano della serata, Carnaval, è stata definita come la più Schumagnana delle opere pianistiche del compositore di Zwichau. Scritta nel cuore del periodo compreso tra il 1830 e il 1839, in cui videro la luce quasi tutte le composizioni pianistiche di Schuman, Carnaval è costituito da 20 brevi pezzi. Come ha spiegato Vago “Quanto mai illuminante sulla genesi dell’opera è una lettera dello stesso Schuman: “le origini di questa composizione risalgono a una particolare circostanza. Una delle mie conoscenze musicali (l’allora fidanzata) essendo originaria di una piccola città dal nome di Asch e siccome le quattro lettere costituenti questo nome, figurano ugualmente nel mio, ebbi l’idea di valermi della loro significazione musicale come punto di partenza di una serie di brevi pezzi”.
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Lorenzo Gentili Tedeschi, Paolo Fumagalli, Giorgio Casati e Paolo Casiraghi
Sconvolgenti i due “Esercizio di pazzia” di Francesco Filidei, compositore stimato da Vago: “nato a Pisa 1973, è uno degli organisti e compositori più interessanti della sua generazione, già commissionario di numerosi lavori delle più importanti istituzioni musicali del mondo, nella cui produzione spicca il recente lavoro teatrale “Giordano Bruno”, un omaggio alla forma quartetto d’archi”. I quattro interpreti hanno usato strumenti inusuali suscitando stupore tra il pubblico che ha applaudito entusiasta. Altro brano della serata, Carnaval, è stata definita come la più Schumagnana delle opere pianistiche del compositore di Zwichau. Scritta nel cuore del periodo compreso tra il 1830 e il 1839, in cui videro la luce quasi tutte le composizioni pianistiche di Schuman, Carnaval è costituito da 20 brevi pezzi. Come ha spiegato Vago “Quanto mai illuminante sulla genesi dell’opera è una lettera dello stesso Schuman: “le origini di questa composizione risalgono a una particolare circostanza. Una delle mie conoscenze musicali (l’allora fidanzata) essendo originaria di una piccola città dal nome di Asch e siccome le quattro lettere costituenti questo nome, figurano ugualmente nel mio, ebbi l’idea di valermi della loro significazione musicale come punto di partenza di una serie di brevi pezzi”.
Luca Ieracitano
Luca Vago
Così dopo l’ampio preambolo, accanto a pezzi che fanno riferimento in modo esplicito alle maschere quali Pierrot, Arlecchino, Pantalone e Colombina, ne ritroviamo alti che si ricollegano a momenti e persone legati al compositore. Eusebio e Florestano sono i due alterego (con personalità contastanti) del compositore, Coquette è una delle domestiche di Shuman, Clarina è Clara Shuman, mentre Estrella è la giovane donna citata nella lettera del compositore”. MDI ensemble si è formato Milano nel 2002 grazie al sostegno dell’Associazione Musica d’Insieme che da subito affianca il lavoro a stretto contatto con compositori. Nel 2017 ha vinto il premio speciale Una vita nella Musica, assegnato ogni anno dal teatro La Fenice di Venezia.
Ester Cattaneo