Del Boca (PD Merate): mancate dimissioni di Renzi dopo il referendum costituzionale ha fatto scattare un secondo "Vaffa Day"

Gino Del Boca
È con i dati aggiornati di Camera e Senato che il segretario del PD di Merate Gino del Boca torna ad esprimersi sulla tornata elettorale del 4 marzo, a partire dal successo del M5S. «Ero uno dei pochi all'interno del nostro PD che si aspettava il boom dei Cinque Stelle. Le mancate dimissioni di Renzi dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 ha fatto scattare un secondo "Vaffa Day". Sono molto curioso di vedere come risolveranno i problemi, soprattutto sull'immigrazione». Dopo una notte insonne e qualche ora di sonno mattutina aggiunge qualche considerazione sul Partito Democratico: «Non mi aspettavo che il PD restasse sotto il 20%. Speravo in altro. Il messaggio che gli elettori ci consegnano è chiaro: basta con i partiti tradizionali e, forse, con la democrazia intesa in senso tradizionale». È uscito spontaneo un commento sulle probabili dimissioni di Matteo Renzi. Tra gli esponenti del PD contattati in mattinata tutti hanno fatto quadrato intorno al leader dem. Anche Del Boca si unisce al coro. «Spero che Renzi non si dimetta oggi. Bisogna prima valutare il quadro del nuovo Governo. È un peccato che abbiamo bruciato un leader così presto. Adesso bisogna azzerare e ricominciare. Stare all'opposizione sarà un'opportunità per ricominciare da zero, ripensare un po' tutto e ripartire alla grandissima». Non perde l'ottimismo il giovane segretario del Partito Democratico di Merate che conclude in merito: «Servono nuove leve. Spero che il partito muterà, ma che non si sciolga».
Sui risultati di Merate porta a casa i numeri del suo partito, sopra il 20%, frutto a suo avviso del lavoro svolto sul territorio dal circolo locale. «A Merate abbiamo creato un modello che non guarda al nazionale. In queste elezioni abbiamo cercato di arginare la Lega, ma con i 34 Comuni bergamaschi è stato difficile reggere il confronto. Qui a Merate abbiamo avviato un percorso incentrato sulla piazza. La dimostrazione è che ieri c'erano 15 rappresentanti di lista ai seggi. Stiamo cercando di cambiare rotta. Speriamo di riuscirci anche a livello nazionale»
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