Verderio: da Brescia la testimonianza delle insegnanti nell'utilizzo del metodo Montessori


Forte motivazione, voglia di mettersi in gioco, accettazione di un esito incerto, apertura nei confronti di incognite e variabili non sempre controllabili. Sono questi i principali requisiti per rendere possibile, secondo alcune insegnanti della primaria "Ungaretti" di Brescia, l'ingresso del metodo montessoriano nelle scuole primarie italiane.

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Nel corso dell'incontro che si è tenuto in Villa Gallavresi, a Verderio, nel pomeriggio di sabato 3 febbraio, ci si è voluti allontanare dalla "comfort zone" per esplorare nuovi "territori". Non più un curricolo cronologicamente dettagliato uguale per tutti o quasi tutti gli alunni, né una lezione frontale con la preminenza dell'ascolto da parte degli stessi nei confronti dell'insegnante, ma una didattica differenziata. Stop a libri di testo, schede, fotocopie e quaderni, sostituiti da astrazioni materializzate.

Organizzatrici e relatrici Eleonora Garruto, Luisa Maristella, Anna Pelliccioli, Marianna Caldirola, Elena Mangano

Nuovo design: dall'ambiente organizzato con banchi, sedie e cattedra a una disposizione più anarchica: seduti per terra, preferibilmente nell'aula magna della scuola. Cambia il look: dalle scarpe alle pantofole, per mettersi a piedi nudi seduti in cerchio. Come ha spiegato Maristella Barretta, insegnante presso una classe terza della Ungaretti di Brescia "Con l'approccio montessoriano non prevale la centralità dell'insegnante ma il bambino e il suo maestro interiore. Al centro la bellezza e la libera scelta. L'obiettivo è far crescere menti pensanti in armonia con il proprio corpo e con il suo sviluppo naturale, aiutare i bambini a fare da soli, far loro amare il cosmo e tutti i campi di conoscenza, la scuola che diventa tutt'uno con la vita, non escludere nessuno e rendere felici i bambini. Per riuscire in ciò sarebbero necessarie la collaborazione con genitori e la condivisione di principi e obiettivi educativi. Purtroppo ciò è risultato difficile nel nostro caso in quanto gran parte dei nostri alunni sono stranieri o provengono da famiglie in serie difficoltà economiche. Per lo stesso motivo gran parte dei materiali e del mobilio che utilizziamo non sono stati acquistati ma autoprodotti. Ma non tutto il materiale è costruibile, perciò ci siamo affacciate al metodo del crowdfunding per un autofinanziamento. Viceversa siamo stati più fortunati per quanto riguarda gli spazi da recuperare, infatti recentemente si sono liberate due aule che speriamo vengano presto rese un'unica ampia sala, nel frattempo usufruiamo dell'aula magna dove i bambini si sentono più liberi. Un'altra difficoltà sorge in relazione sia al tempo che ai costi richiesti dalla formazione delle insegnanti, che deve durare almeno due anni".


Le docenti hanno portato da Brescia in Brianza le testimonianze di alcuni dei loro allievi, tra le quali: "con questo metodo mi sento bene. I miei primi 100 giorni sono stati fantastici perché mi sono divertito tantissimo con i miei più cari amici - e ancora - La cosa che mi è piaciuta di più di questi 4 mesi e mezzo di scuola è la libera scelta perché posso scegliere dei lavori e potrei imparare qualcosa di nuovo. Il mio materiale preferito è l'incastro dell'Italia perché prima non sapevo neanche una regionema dopo le ho imparate tutte e l'ho anche disegnata due volte e so anche i capoluoghi".

Tra le altre novità i bambini possono usufruire di una libreria per la ricreazione oppure portare a casa i volumi. Infine gli alunni devono sparecchiare e pulire gli spazi comuni. Come ha proseguito Luisa Ziliani "Prima di scoprire questo avevamo già adottato un metodo che si discostava da quello tradizionale, ma non ci sembrava efficace. Ora i bambini possono scegliere da dove partire e a volte continuano a usare lo stesso strumento per molto tempo, perché veramente interessati. Passano a un'altra materia solo quando sentono di aver assorbito completamente quello su cui si sono concentrati per primi. Didattica differenziata significa che non si impone cosa fare ma si seguono i ritmi riproponendo la soluzione esatte in caso di errori".


Le insegnanti hanno poi mostrato alcuni tra i loro strumenti: la scacchiera della moltiplicazione con i colori fissati dal metodo, la tavola della piccola divisione grazie alla quale, secondo le relatrici dell'incontro, il bambino riesce a capire il concetto della divisione e in più se non sa le tabelline può essere per lui il modo di ripassare. Altre tavole presentate sono quelle della moltiplicazione, la tavola del cento, anche da fare in inglese, per trovare i numeri complementari e individuare la posizione. Barretta ha poi raccontato l'esperienza proposta per scienze della costruzione di un vulcano: "ognuno aveva il suo compito e sapeva che non sarebbe uscito il risultato voluto se non avesse partecipato correttamente. Il vulcano non sarebbe esploso. Nel calibrare le dosi abbiamo introdotto le unità di misura. Grazie a questa e altre proposte l'ambiente si è aperto anche a chi si trovava in difficoltà. Un bambino che faceva fatica a contare fino al 20, grazie al fatto che ha potuto sia socializzare maggiormente che auto correggersi senza chiedere ma andando avanti, in questo ultimo mese ha avuto la svolta. Sta comunque facendo ancora addizioni e sottrazioni nonostante sia in terza ma, da disinteressato che era, è stato lui a chiedere di passare alle moltiplicazioni e alle divisioni. Perciò senza imposizioni ha voglia di farlo. Lo stesso scrive ancora in stampato ma lo vogliono aiutare con il corsivo. Si sta aiutando con la scatola grammaticale per imparare gli articoli ma se li sta facendo lui, è il suo maestro interiore".


Altri esempi sono i materiali di inglese e di lingua: le parti del discorso. Come ha spiegato Ziliani "La grammatica è molto astratta ma Montessori è riuscita a concretizzare le parti di un discorso con dei solidi: piramide nera per nomi, azzurra piccola per articoli etc. L'analisi grammaticale viene fatta prima di tutto manipolando questi simboli e poi su questi viene articolata la frase". Ai partecipanti tra il pubblico è stato consegnato un modulo da compilare per un sondaggio relativo al numero di genitori o tutori interessati al metodo.
Ester Cattaneo
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