Milano: il 26 un convegno su C. Golfari politico-educatore



Carlo Spreafico, il figlio Stefano Golfari e la moglie Mariateresa Golfari

Si terrà sabato 26 marzo presso il palazzo Pirelli di Milano il convegno dal titolo “Cesare Golfari – Ricordo di un politico-educatore: Presidente della Regione”, organizzato da Carlo Spreafico, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, con la preziosa collaborazione dei familiari di Cesare Golfari, dell’Aiccre (l’Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e dell’Associazione consiglieri regionali della Lombardia. Un’importante iniziativa a cui, tra gli altri, prenderanno parte anche Piero Bassetti, Giuseppe Giovenzana, Bruno Tabacci e Roberto Formigoni, e che, insieme al convegno dedicato a Fiorella Ghilardotti in programma per il prossimo ottobre, vuole rendere omaggio ai due Presidenti di Regione Lombardia prematuramente scomparsi scegliendo come anno simbolico il 2011, ossia l’anno del trasferimento del Consiglio regionale lombardo nella nuova sede di Palazzo Pirelli e della Giunta a Palazzo Lombardia. Il convegno sarà l’occasione per ricordare un’importante figura politica per Lecco e per l’intero territorio regionale e per parlare di autonomia e regionalismo, temi al centro del lavoro di Golfari. Romagnolo d’origine e lecchese d’adozione, Cesare Golfari fu sindaco di Galbiate dal 1960 sino al 1970, consigliere e capogruppo alla Regione fino al ' 74, quando arrivò alla poltrona presidenziale della giunta al posto di Bassetti, carica che rivestì fino al 1979. Gli anni alla Presidenza regionale furono segnati da alcuni passaggi fondamentali, come la prima legge urbanistica regionale del 1975, il primo piano ospedaliero e la riorganizzazione degli uffici regionali, che vennero sistemati all’interno del Pirellone, acquistato dalla Regione nel 1978 proprio sotto la dirigenza di Golfari. L’impegno al timone dell’amministrazione regionale però non impoverì il rapporto di Golfari con territorio lecchese, infatti, fondamentale fu il suo apporto in due importantissime opere come il nuovo ospedale e l’attraversamento, a cui si aggiunse anche l’intervento in alcune delicate vicende sindacali che riguardarono la Carniti di Oggiono, prima fra le grandi fabbriche a subire una pesante crisi.
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