Lecco: 30mila donazioni e 13mila soci per l’Avis. E’ basso l’indice delle trasfusioni per il meratese

Il presidente provinciale Avis Bruno Manzini
Traguardi significativi e trend positivo: la provincia di Lecco si riconferma un’eccezione rispetto agli altri comuni lombardi. I risultati delle donazioni parlano chiaro, registrando un incremento del 5% rispetto al 2009, raggiungendo più di 30.000 donazioni e 13.107 soci donatori. Se le donazioni del sangue intero toccano il +10%, diminuiscono invece quelle di plasma, che dai 6.065 del 2009 scendono a 5.136, per un motivo ben preciso e di tutto rispetto per il nostro territorio: la carenza di sangue in alcune zone della Lombardia come Monza o Milano con il San Raffaele, porta i nostri centri trasfusionali a chiedere ai donatori un quantitativo di unità di sangue intero maggiori rispetto al plasma, da inviare poi presso i presidi che ne fanno richiesta. Continuo e costante l’impegno delle 19 Avis comunali del territorio che, nonostante una minor rappresentanza nel comune di Casatenovo per la vicinanza dell’ospedale di Besana, vedono nei giovani 1/3 dei donatori e un indice di donazione media pari al 2.29 nel 2010. Significativo il dato riguardante l’anno 2009 e in crescita nel 2010, che registra, all’interno dell’Avis della provincia di Lecco, una percentuale di 3.68 di donatori su 100 abitanti e dell’8.47 per quanto riguarda le donazioni; dati di gran lunga maggiori rispetto al trend regionale e nazionale che non supera rispettivamente il 5.06% e il 3.33%. I più diligenti e generosi sono i cittadini di Malgrate, che dai dati rilevati sembra si presentino più frequentemente all’appuntamento di prelievo del sangue. Seguono Annone, Vercurago, Olgiate e Lecco mentre rimane basso l’indice per i comuni di Garlate, Airuno e Suello, insieme a Mandello e Merate. “Per quanto riguarda i comuni del meratese, l’indice di donazione rimane basso perché gli intervalli tra una donazione e l’altra sono più ampi rispetto ad altri comuni - ha spiegato Bruno Manzini, presidente Avis provinciale - Il problema era fino a poco tempo fa rappresentato dal centro trasfusionale di Merate, in cui era presente solo un medico addetto. L’Avis ha voluto proprio per questo incrementare l’organico, mettendo un ulteriore medico a disposizione per 2 giorni a settimana. I risultati sono stati soddisfacenti”. Non indifferente anche l’attività dell’Avis sul territorio, che lo scorso novembre ha dato vita a due progetti, tra cui ‘Avis in tempo’, che prevede un’attività professionale aggiuntiva in ordine alle visite d’idoneità per gli aspiranti donatori e ‘Fibroscan’, macchinario che misura l’elasticità del fegato, acquistato dall’Azienda Ospedaliera a cui ha contribuito anche l’Avis con 20000 euro per far fronte a circa 1500 screening annui. “Per il futuro vorremmo creare un profilo ‘Avis Lecco’ su uno o più social network ma soprattutto invitare sempre più giovani a iscriversi e a presentarsi presso le nostre sedi, così da implementare l’organico” ha concluso Manzini. Il prossimo 1 aprile si terrà a Lecco un corso organizzato da Avis Regionale in collaborazione con Avis provinciale, rivolto a medici e operatori del settore sanitario, a cui parteciperanno anche un centinaio di operatori provenienti da tutto il territorio regionale.

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