Merate: la banda suona per gli 80 anni di Albani, il titolare della storica pasticceria in centro
80 anni "suonati", nel vero senso del termine, dalla banda sociale meratese. Quest'oggi, domenica 21 gennaio, un ensemble di trombe e tromboni, accompagnati dal ritmo di una grancassa, hanno omaggiato Marco Albani, titolare dell’omonima pasticceria di via Carlo Baslini, con un concerto che si è tenuto a sorpresa, almeno per il festeggiato, all’interno del negozio la mattina successiva al suo compleanno.

Un regalo pensato dalla figlia Annalisa per sorprendere il papà da sempre amante della banda, e un omaggio degli stessi componenti del gruppo musicale, un po’ come fosse il tributo dell’intera città ad un personaggio che innanzitutto è sempre rimasto legato alla piazza meratese, contribuendo a renderla viva per decenni, e che ha saputo resistere nel tempo nonostante la cultura, in particolare quella alimentare, le usanze e la società stessa siano drasticamente cambiate.


Facendo un giro nel laboratorio dove ogni giorno il signor Marco, i figli e i dipendenti producono pane, torte e dolcetti, si ha come l’impressione che nulla, da quegli anni, sia mai cambiato. Ogni strumento, ogni ripiano ha un aspetto vissuto, segno di una qualità che non è mai andata persa. Ma l’oggetto di cui il signor Albani va più orgoglioso è il forno in muratura, che non è mai stato modificato. "E' sempre rimasto così – ha spiegato il pasticcere – E’ stato costruito con mattoni refrattari, che mantengono il calore. E’ sempre acceso perché sia ben caldo quando facciamo il pane. Una volta andava a legna, solo più tardi lo abbiamo adeguato con un sistema a gas. Al piano superiore abbiamo invece le cisterne di acqua calda. Per fare i nostri prodotti c’è n'è bisogno".

E’ un po’ come se il tempo si fosse fermato, nel laboratorio della pasticceria Albani, mentre fuori ora tutto è diverso. "Altroché se le cose sono cambiate da una volta – ha commentato il neo 80enne – Io dico che oggi la gente è troppo stressata, sempre in movimento. Io preferisco uno stile di vita più dolce. Mi piacciono le cose semplici, andare a letto presto e svegliarmi all'alba. Preferisco che il buio sia quello delle prime ore della giornata, quello della notte non fa per me. E poi naturalmente è cambiato anche il lavoro. Mi sono appassionato alla bicicletta perché una volta, da giovane, portavo il pane per tutta Merate. Facevo più di 20 chilometri al giorno. Oggi nessuno vuole più il pane a casa. Come dico io, appena la gente esce dal letto è già in auto".


Con i tempi le stesse persone sono cambiate, e forse di "tipi" come Marco Albani ne restano pochi. Basti pensare allo spirito con cui ha preso l’arrivo degli 80 anni: "Dicono che la vita si è allungata, no? E allora è come se avessi i 60 anni di una volta!".

Un regalo pensato dalla figlia Annalisa per sorprendere il papà da sempre amante della banda, e un omaggio degli stessi componenti del gruppo musicale, un po’ come fosse il tributo dell’intera città ad un personaggio che innanzitutto è sempre rimasto legato alla piazza meratese, contribuendo a renderla viva per decenni, e che ha saputo resistere nel tempo nonostante la cultura, in particolare quella alimentare, le usanze e la società stessa siano drasticamente cambiate.

Marco Albani mostra l’antico forno in muratura dove ancora oggi cuoce il pane

Sarà merito delle ricette usate per le paste, oppure per il panettone che porta il suo stesso cognome, o per il pane sfornato ancora come una volta, da un forno in muratura; sarà che il suo papà lo depose in una cesta, accanto alle pagnotte in preparazione, appena nato. "Sono venuto alla luce proprio qui, in questo palazzo – ha raccontato Albani – Il negozio si trovava però in quell’angolo della piazza Prinetti, all’inizio di via Manzoni. Poi nel 1923 i miei si sono sistemati qui, e da allora la pasticceria si trova in questo negozio".
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Facendo un giro nel laboratorio dove ogni giorno il signor Marco, i figli e i dipendenti producono pane, torte e dolcetti, si ha come l’impressione che nulla, da quegli anni, sia mai cambiato. Ogni strumento, ogni ripiano ha un aspetto vissuto, segno di una qualità che non è mai andata persa. Ma l’oggetto di cui il signor Albani va più orgoglioso è il forno in muratura, che non è mai stato modificato. "E' sempre rimasto così – ha spiegato il pasticcere – E’ stato costruito con mattoni refrattari, che mantengono il calore. E’ sempre acceso perché sia ben caldo quando facciamo il pane. Una volta andava a legna, solo più tardi lo abbiamo adeguato con un sistema a gas. Al piano superiore abbiamo invece le cisterne di acqua calda. Per fare i nostri prodotti c’è n'è bisogno".

E’ un po’ come se il tempo si fosse fermato, nel laboratorio della pasticceria Albani, mentre fuori ora tutto è diverso. "Altroché se le cose sono cambiate da una volta – ha commentato il neo 80enne – Io dico che oggi la gente è troppo stressata, sempre in movimento. Io preferisco uno stile di vita più dolce. Mi piacciono le cose semplici, andare a letto presto e svegliarmi all'alba. Preferisco che il buio sia quello delle prime ore della giornata, quello della notte non fa per me. E poi naturalmente è cambiato anche il lavoro. Mi sono appassionato alla bicicletta perché una volta, da giovane, portavo il pane per tutta Merate. Facevo più di 20 chilometri al giorno. Oggi nessuno vuole più il pane a casa. Come dico io, appena la gente esce dal letto è già in auto".

Pierpaolo Arlati, presidente della banda meratese, con Marco Albani

Albani con i famigliari, da sinistra: il nipote Matteo, la moglie Giovanna, il figlio Riccardo con il nipotino Alessandro, la figlia Annalisa e più a destra la nipote Beatrice
Con i tempi le stesse persone sono cambiate, e forse di "tipi" come Marco Albani ne restano pochi. Basti pensare allo spirito con cui ha preso l’arrivo degli 80 anni: "Dicono che la vita si è allungata, no? E allora è come se avessi i 60 anni di una volta!".
A.S.