Renzo Martinelli e la ''pista inglese'' : storia romanzata o romanzo storico?
Una serata in cui era annunciata la presentazione di un romanzo storico è trascorsa all'insegna della più trita e scontata dietrologia sull'uccisione di Mussolini e Claretta Petacci. Riciclando una vecchia e logora ricostruzione degli ultimi giorni del dittatore che, non dimentichiamocelo, per realizzare i suoi truculenti sogni di gloria ha mandato a morire migliaia di italiani, il romanziere e regista Renzo Martinelli ha indossato i panni dello storico concionando sui misteri che ancora oggi avvolgerebbero la morte di Mussolini e amante. Per la verità, di novità documentali ne sono state esibite ben poche ,Martinelli ha semplicemente riproposto la cosiddetta "pista Inglese" (Mussolini ucciso dal SOE il servizio d'intelligence britannico con l'aiuto determinante del partigiano Lonati, argomento già ampiamente trattato in un programma di Rai tre, circa otto anni fa) ipotesi dalle tinte romanzesche, che ha trovato in passato vasto credito presso pubblicisti in cerca di facile gloria e revisionisti italiani vicini agli ambienti della Destra (Luciano Garibaldi ) e anche stranieri (Il francese Pierre Milza) . Sostenere, come ha fatto Martinelli, che Mussolini decise di percorrere la sponda comasca del Lario per incontrare una fantomatica missione inglese (non che non ci fossero missioni inglesi nel territorio, sia chiaro) significa negare che il duce avesse in animo di oltrepassare la frontiera ed entrare in Svizzera, eppure le testimonianze del tenente delle SS Fritz Birzer, incaricato da Hitler di "scortare" e non perdere di vista Mussolini, del capitano Otto Kisnat dei servizi di sicurezza tedeschi SD il quale asserì che Mussolini gli confidò di aver mandato Buffarini-Guidi e Tarchi (ministri della RSI) "a trattare con le autorità di confine la possibilità di passare in Svizzera" e di don Nemesio Farina, che consigliò al duce di chiedere la collaborazione dei contrabbandiere per superare il confine, dicono proprio il contrario e confermano che l'intenzione del dittatore era quella di fuggire in Svizzera (a Menaggio abbandonò la via Regina e prese per la valle omonima raggiungendo Grandola, località a pochi chilometri dal confine). Ferruccio Parri,capo partigiano e futuro presidente del Consiglio dell'Italia liberata, a fine guerra dichiarò: "Daddario ha perso la gara di velocità con gli esecutori dell'ordine del CLNAI per poche ore". (il capitano Emilio Daddario era un agente dell'OSS, residente in Svizzera,m il quale aveva ricevuto l'incarico di catturare vivo Mussolini). Mi domando a questo punto: perché presentare come una straordinaria novità storiografica un'ipotesi già discussa e sfruttata nel recente passato per finalità e scopi che nulla o poco avevano da spartire con l'accertamento della verità storica? Certo, la presentazione di un romanzo e la dichiarata eventualità di ricavarne la sceneggiatura per un film, giustificano la strategia di suscitare presso il pubblico di potenziali lettori e spettatori l'attesa di eclatanti rivelazioni su un episodio centrale della nostra storia. Ciò è comprensibile. Meno comprensibili sono le affermazioni fatte da Martinelli e che leggo nella cronaca della serata riportata su Merateonline (personalmente non ho assistito all'intera presentazione ). In ultimo vorrei rivolgere, pacatamente, qualche considerazione all'indirizzo del signor Martinelli. Quel che s'intravvede, in realtà, dietro la "pista inglese" è il desiderio, tutt'altro che recondito da parte di certi ambienti, di sbugiardare la ricostruzione dell'uccisione di Mussolini fornita dagli uomini della Resistenza, il CLNAI in questo caso e questo traspare chiaramente in ogni passaggio della sua esposizione (per tutta la serata questa sigla, CLNAI, Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, non è mai stata pronunciata, chissà come mai?). "La vulgata comunista ha retto per settant'anni - ha affermato Martinelli - Il muro si sta sgretolando, un film lo abbatterebbe". Un po' di prudenza signor Martinelli, ha scritto un romanzo, non ha sciolto nessun mistero storico! Riguardo all'asserzione secondo la quale una sua eventuale trasposizione filmica non troverebbe finanziatori né in Rai né in Mediaset perché queste fastidiose verità il Paese non è ancora pronto ad accettarle, se fossi in lei non sarei così pessimista, visti i tempi! E poi signor Martinelli, si indigna e si scandalizza per lo scempio a cui sono stati sottoposti i corpi di Mussolini e della Petacci a piazzale Loreto e non spende una parola, dico una parola, in memoria di tutti coloro i quali hanno subito torture, sevizie, violenze di ogni genere dagli scherani del Duce, offrendo la loro vita per affrancare l'Italia dall'oppressione nazifascista, e consentendo a Lei, e a tanti come Lei, di poter esprimere liberamente le proprie idee. Mi lasci dire: è incredibile!
P.S. Mi scuso per non aver citato per esteso le fonti alle quali ho fatto riferimento, l'ho fatto per non appesantire oltremisura il mio intervento, fonti che, peraltro, sono facilmente rintracciabili con un semplice richiamo ai nomi , su Internet.
Grazie per l'ospitalità, cordialmente,
P.S. Mi scuso per non aver citato per esteso le fonti alle quali ho fatto riferimento, l'ho fatto per non appesantire oltremisura il mio intervento, fonti che, peraltro, sono facilmente rintracciabili con un semplice richiamo ai nomi , su Internet.
Grazie per l'ospitalità, cordialmente,
Alberto Magni, docente di Italiano e Storia presso l'ITC Viganò di Merate