Robbiate: la scuola incontra Egidia Beretta mamma di Vik, attivista ucciso in Palestina
Nessuno meglio di Vittorio Arrigoni avrebbe saputo spiegare ai bambini che cosa vuol dire veramente ''restare umani'' nel mondo e ambire ad essere qualsiasi cosa meno che lupi. In effetti è un messaggio semplice, che ogni bambino può comprendere, eppure per Vik, che sognava e studiava la pace già in quarta elementare, comunicarlo sarebbe risultato ancora più facile.
L'attivista Vittorio Arrigoni
A causa di un branco di jihadisti salafiti che lo hanno ucciso, ora è la mamma, Egidia Beretta, a difendere i bambini al posto suo. Certo, l'azione non si svolge più a decine di centinaia di chilometri lontano da Besana Brianza, dove l'attivista era nato nel '75, ma proprio qui nel meratese, perché i più giovani crescano con gli stessi ideali di Vittorio, pacifisti e ''non lupi''. Difesi da loro stessi di un domani, perché non credano che la religione, la carnagione oppure un diverso modo di pensare la stessa cosa siano fattori nemici.
Un libro realizzato proprio perché i bambini conoscano e comprendano quegli ideali: parla di una piccola luce, una cosa qualsiasi molto generica che ancora non è nata, ma vuole già pensare a cosa diventerà. Un gatto, il mare, una farfalla, una nuvola. Tutto ma non un lupo.
Egidia Beretta, mamma di Vik, con i bambini di Robbiate
Il concetto si rifà ad una frase che Arrigoni ripeteva spesso, nei suoi scritti: non ho le zanne, perciò non sono un lupo e perciò non faccio del male agli altri. ''Vittorio era sì un ragazzo tra le nuvole, con questi sogni che non lo hanno mai abbandonato - ha spiegato agli alunni della scuola primaria robbiatese la mamma Egidia - Aveva cominciato da piccolo avere pensieri di questo genere, sicuramente da bambino, che indicavano però il seme che aveva dentro di sé, e quello che sarebbe diventato. Quando aveva 9 anni la sua maestra parlò in classe della pace e chiese ai ragazzi che cosa avrebbero dovuto fare per ottenerla. Vittorio scrisse delle frasi che nel cuore di un bambino sembrano più grandi di lui. 'Per volere la pace - scriveva - devo guardare intorno a me se tutti hanno il necessario, la gioia di vivere, la libertà di parlare, di lavorare, di pregare, di amare, cioè di vivere proprio come me che ho tutte queste cose e vivo bene, ogni giorno'. Chissà cosa pensai quando lessi queste frasi. Già allora Vittorio sapeva che lui non avrebbe mai usato la violenza contro le ingiustizie''.VIDEO
La mamma di Vik ha ripercorso gli ultimi attimi di vita di suo figlio, spiegato di come aveva saputo del suo rapimento e poi della sua uccisione, che prima le hanno provocato tristezza, seguita dalla grande rabbia verso gli autori di quel crimine.
A.S.