Verderio:Pintupi ospita l'inviato Cremonesi giornalista al fronte nel caos mediorientale
Nella serata di giovedì 25 novembre, alle 21.00, all'Arci Pintupi di Verderio, nell'ambito della rassegna ''Il sintomo della pace'', il giornalista Lorenzo Cremonesi ha presentato il suo libro ''Da Caporetto a Baghdad'', edito da Rizzoli.
Cremonesi è inviato di guerra del Corriere della sera: ''Sono 40 anni che sto all'estero'' ha raccontato ''Ho vissuto 20 anni come corrispondente da Gerusalemme: dagli anni '80 ho seguito la questione palestinese, le Guerre del Golfo, l'invasione del Kwait e l'evoluzione del Medio Oriente. Quando altri fari si accendono sulla regione, con l'attentato alle Torri Gemelle del 2001, ero tornato da poco in Italia''.
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''Così sono stato un anno in Afghanistan e poi nel 2002 mi sono trasferito a Baghdad fino al 2006 dopo l'attentato di Nasiriya. Poi ho seguito la guerra del Libano del 2006, le primavere arabe del 2011 in Egitto, Tunisia e Libia. Ho visto uccidere Gheddafi. Sono stato per tanto tempo in Siria, prima con il regime e poi con i ribelli. Nel 2014 sono arrivato a Mosul. Nel periodo in cui seguivo tutti questi eventi ho deciso di scrivere questo libro: la lettura della prima guerra mondiale con gli occhi di un cronista delle guerre contemporanee.''
Lorenzo Cremonesi
Infatti l'idea di scrivere riguardo al rapporto fra Medio Oriente e la Grande Guerra è venuta all'autore proprio nel corso dei suoi reportage bellici: ''Nella mia esperienza in Medio Oriente costantemente mi sono scontrato con le conseguenze della prima guerra mondiale. I confini che oggi sono stati messi in dubbio dalle primavere arabe, da ISIS e da quello che è avvenuto in Siria sono stati tracciati dalla prima guerra mondiale con gli accordi di Sykes-Picot. Io dico sempre una cosa: la prima guerra mondiale sta al Medio Oriente contemporaneo come la seconda guerra mondiale sta all'Occidente.''
Da inviato di guerra Lorenzo Cremonesi ha potuto anche notare, oltre ai dati storici, anche altri collegamenti fra il primo conflitto mondiale e le attuali battaglie in corso: ''nel libro descrivo alcune correlazioni più generali come la pace e la guerra, la miseria, le dinamiche belliche. Per esempio, mi è successo nel 2014 di essere a Mosul quando è stata conquistata dall'ISIS: mi sono visto venire incontro l'esercito iracheno sfasciato. Caso vuole che proprio in quel periodo stavo leggendo "Addio alle armi" di Hemingway, che racconta la disfatta di Caporetto. Ecco, in quel brano ho visto il panico dell'esercito iracheno, le voci terrificate e le dicerie di un nemico che li stava accerchiando. Ci sono degli elementi in battaglia che sono sempre gli stessi: il caos, la confusione, la violenza per la violenza, la mancanza di ordini chiari, non sapere cosa fare e dove andare."

Per concludere, Cremonesi ha citato un aneddoto contenuto nel libro: "Un Triestino che ho conosciuto ha deciso di percorrere i confini della prima guerra mondiale, da Londra a Trieste. Ho raccontato con ammirazione questa sua impresa. Pensate come sarebbe stato incredibile ai tempi della prima guerra mondiale camminare lungo quelli che allora erano i campi di battaglia: l'avrebbero ucciso. Le cose cambiano continuamente. Oggi è impensabile immaginare un arabo o un ebreo che percorre i confini oggi contesi, ma se l'Europa unita ha permesso che un giovane percorresse quei confini di guerra, non è detto che un Medio Oriente unito non possa permettere fra cent'anni di percorrere quegli stessi confini." Infine il giornalista ha lasciato spazio alle domande dei presenti, dalle cui risposte si è potuto approfondire sia il contenuto del libro, sia tematiche di attualità.
Federica Frigerio