Pagnano: strappato a una vita di studio e di passioni a 40 anni l'ing. Matteo Scaccabarozzi. Aveva fotografato il tetto del Duomo

Sono giorni carichi di mestizia e dolore di fronte alla scomparsa di una persona che aveva 40 anni appena. Probabilmente lo saranno anche i successivi, quando verrà da pensare a quante cose avrebbe ancora potuto fare uno come Matteo Scaccabarozzi, ingegnere aerospaziale di Pagnano con il curriculum corredato da fior fior di dottorati e in testa un oceano di idee, animato dalla passioni più ardite, interessi come l'aeronautica, l'architettura e la fotografia.

Matteo Scaccabarozzi


Tuttavia, un palliativo a questo istintivo senso di desolazione sembrano averlo trovato i suoi amici più intimi. Una cura apparentemente infallibile: concentrarsi su quanto di più straordinario aveva fatto il loro amico ingegnere e incominciare, senza troppi indugi, a progettare qualcosa che senza ombra di dubbio Matteo avrebbe gradito. L'affetto verso la sorella Valeria, che è peraltro una loro grande amica, di qualche anno più giovane del suo amato Matteo, e i genitori Giulio e Patrizia, sembra essere una spinta aggiuntiva alla loro voglia di spendersi per quello che l'ingegnere ha lasciato loro come eredità, l'essenza di una persona a dir poco speciale. ''Non ci sono altre definizioni, Matteo era esattamente un 'uomo di scienza'. Era pragmatico, concreto e aveva buon senso'', ha spiegato l'amica Valeria, una giornalista. Stefano, amico di vecchia data, ha invece messo in ordine tutti gli anni di studio e di insegnamento che avevano fatto del meratese (per la verità originario di Montevecchia) quell'uomo di scienza che ha descritto Valeria.

Alcune fotografie dall’archivio del giovane ingegnere


L'ascesa dell'ingegnere sembra essere incominciata dalle scuole superiori, che aveva frequentato a Como, tra i banchi dell'Istituto Aeronautico Casnati. ''Dopo la maturità si è prima laureato in ingegneria aerospaziale e poi ha ottenuto un dottorato in ingegneria meccanica, in entrambi i casi al Politecnico di Milano - ha spiegato Stefano - Durante il dottorato, poi, aveva studiato per sei mesi all'Università di Bristol, in Inghilterra''.

Una delle fotografie scattate da Matteo Scaccabarozzi sul tetto del Duomo di Milano


Parallelamente al primo corso di laurea, quello in ingegneria aerospaziale, come ha ricordato Valeria, Scaccabarozzi era tornato al Casnati di Como, questa volta nelle vesti di insegnante. Più avanti, aveva svolto docenze anche per il Politcenico milanese. "Nel 2015 aveva incominciato a lavorare anche per la ST Microelectronics, nel settore sensori MEMS - ha aggiunto Stefano - Durante il dottorato, invece, aveva avuto l'occasione unica di monitorare i lavori di ristrutturazione della guglia maggiore del Duomo''. In proposito, Valeria ha spiegato che in quel caso Matteo aveva potuto scattare delle foto probabilmente uniche nel loro genere, in un luogo (il tetto del Duomo) dove nessun fotografo aveva mai avuto accesso prima di allora. Riguarda proprio il suo amore per la fotografia il progetto che hanno in mente i suoi amici.


"Vogliamo organizzare una mostra fotografica con le sue opere - ha spiegato Valeria - Matteo era un fotografo incredibile. Era appassionato anche di architettura e amava fotografarla, specialmente paesaggi industriali. Era così bravo che spesso veniva chiamato anche per cerimonie nuziali, e persino io gli chiedevo di fare qualche servizio per il mio lavoro. L'intenzione è quella di allestire presto una esposizione, dalle parti di Como, dobbiamo ancora trovare la location. Vogliamo stampare le sue foto più belle su tela e realizzare dei grossi pannelli, venderli e raccogliere fondi da destinare alla ricerca. Che poi è quello che avrebbe voluto anche Matteo''. I funerali si terranno domani, giovedì 26 ottobre, alle 15, nella parrocchia di Montevecchia.

A.S.
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