Merate: Sermida Modena compie 100 anni. Un secolo sulle spalle e non sentirlo ... Ogni settimana macina chilometri
Sermida Modena
Ieri, alla vigilia del suo centesimo compleanno, Sermida si è concessa una "passeggiata" e, a braccetto della sua badante, ha salito uno dietro l'altro, i gradini della scala santa di Imbersago. Tutti. Senza tentennamenti tanto da arrivare ai piedi della statua di Papa Giovanni XXIII in 19 minuti netti.
Con Don Biagio e i figli Maurizio (a sinistra) e Guido
Una tempra e una vitalità che davvero non trovano probabilmente eguali e che di questa nonnina, sempre curata, attenta e curiosa del mondo e di ciò che le accade attorno, sono motivo di invidia anche per chi di anni ne ha meno della metà dei suoi.
La "scalata" dei gradini di Madonna del Bosco
Curatissima nell'abbigliamento, sempre ordinata nell'acconciatura, Sermida ama le unghie con lo smalto colorato che le donano quelle tinte di cui non ha bisogno perchè è già la sua vitalità a sprigionare allegria.
VIDEO
Ogni domenica il rito è la pasta che lei prepara a mano per i suoi figli, Guido e Maurizio, per i 3 nipoti e i 4 pronipoti. "Faccio le tagliatelle, altrimenti i miei non mangiano" racconta soddisfatta. Sabato sera a festeggiarla è stato Don Biagio Fumagalli cappellano dell'ospedale che per la sua presenza discreta e costante ha voluto regalarle un quadretto.
Il regalo di Don Biagio
Sermida con il sindaco e il pronipote più giovane, Nicola di due anni
Il pomeriggio non ha poi mancato di dare altre emozioni. Al termine del pranzo che tutta la famiglia ha consumato al ristorante, il sindaco Andrea Massironi ha fatto una visita a sorpresa alla sua "concittadina" speciale, portando una pergamena e un libro sulla storia di Merate.
Mentre la nipote Flavia, figlia di Sandra (sorella di Sermida), ha letto una poesia composta durante il viaggio da Roma a Merate, per festeggiare la zia.
ALLA ZIA SERMIDA
Quando arrivasti sulla Terra
infuriava la Gran Guerra.
(C’era pure una gemella,
ma fosti tu più vispa e bella).
Poi, da “Giovane Italiana”,
sei cresciuta forte e sana.
Signorina, hai messo i tacchi;
lavoravi nei Tabacchi,
fino a quando sulla Terra
è scoppiata un’altra guerra.
Sono stati tempi brutti,
con le bombe e tristi lutti,
ma un bel giorno, malandrino,
è arrivato lo zio Gino.
Ti ha portato qui in Brianza
e ben presto hai messo panza:
hai avuto due bambini,
Guido e “Mauri”, i miei cugini.
Son passati alcuni anni,
per fortuna senza danni,
e son giunti tre nipoti,
e poi anche i pro-nipoti.
Dall’America, da Roma
e ovviamente da Verona,
oggi eccoci a te intorno
a gioire, in questo giorno,
del traguardo che hai tagliato:
100 anni hai completato!
Dai più vecchi, un po’ acciaccati,
ai più piccoli ed amati,
tutti uniti in allegria
ti diciamo emozionati:
TANTI AUGURI, CARA ZIA!
Con tantissimo affetto - Flavia
Merate, 22 ottobre 2017
Quando arrivasti sulla Terra
infuriava la Gran Guerra.
(C’era pure una gemella,
ma fosti tu più vispa e bella).
Poi, da “Giovane Italiana”,
sei cresciuta forte e sana.
Signorina, hai messo i tacchi;
lavoravi nei Tabacchi,
fino a quando sulla Terra
è scoppiata un’altra guerra.
Sono stati tempi brutti,
con le bombe e tristi lutti,
ma un bel giorno, malandrino,
è arrivato lo zio Gino.
Ti ha portato qui in Brianza
e ben presto hai messo panza:
hai avuto due bambini,
Guido e “Mauri”, i miei cugini.
Son passati alcuni anni,
per fortuna senza danni,
e son giunti tre nipoti,
e poi anche i pro-nipoti.
Dall’America, da Roma
e ovviamente da Verona,
oggi eccoci a te intorno
a gioire, in questo giorno,
del traguardo che hai tagliato:
100 anni hai completato!
Dai più vecchi, un po’ acciaccati,
ai più piccoli ed amati,
tutti uniti in allegria
ti diciamo emozionati:
TANTI AUGURI, CARA ZIA!
Con tantissimo affetto - Flavia
Merate, 22 ottobre 2017
S.V.