Paderno: la Comunità festeggia i 40 anni di Don Antonio
Una messa molto partecipata dall'intera comunità, in particolare dai bambini. Un rinfresco preparato da chi lo aiuta ogni giorno nel suo impegno . Così, con estrema semplicità, la comunità di S. Maria Assunta ha voluto ricordare il 40° anniversario di sacerdozio di don Antonio Caldirola, parroco di Paderno e dell'intera comunità della "Madonna Addolorata" , nuova organizzazione parrocchiale che comprende anche Robbiate e i due Verderio.
Commosso fin dalle prime parole, don Antonio ha ringraziato i parrocchiani. Ha detto nell'omelia. "Quarant'anni fa sono stato ordinato sacerdote. Incontrandomi in questi giorni, molti parrocchiani mi hanno fatto gli auguri, chiedendomi se sono contento di fare il prete. Ho risposto. "Sì. Il Signore mi ha guidato in questi quarant'anni. Come? Parlandomi. Ricordo un momento di quel lontano 27 giugno 1970. Un cugino che mi accompagnava in processione dall'arcivescovado al Duomo, continuava ripetermi. Vieni via. Sei ancora in tempo. Non l'ho ascoltato e sono contento. Dio mi ha dato la vita, e questo è il dono più grande. Lui mi ha voluto al mondo e mi ha voluto prete". Poi il canto, a mani alzate, tutti insieme, e un lungo applauso di almeno cinque minuti. Alla fine, una pergamena di Benedetto XVI con gli auguri per i quarant'anni di sacerdozio. Sempre più commosso il parroco ha poi raggiunto il centro monsignor Giovanni Bianchi, dove la comunità aveva preparato un rinfresco.
Il sindaco Valter Motta, gli ha regalato, a nome dei cittadini, un libro sui percorsi d'arte leonardeschi.
Commosso fin dalle prime parole, don Antonio ha ringraziato i parrocchiani. Ha detto nell'omelia. "Quarant'anni fa sono stato ordinato sacerdote. Incontrandomi in questi giorni, molti parrocchiani mi hanno fatto gli auguri, chiedendomi se sono contento di fare il prete. Ho risposto. "Sì. Il Signore mi ha guidato in questi quarant'anni. Come? Parlandomi. Ricordo un momento di quel lontano 27 giugno 1970. Un cugino che mi accompagnava in processione dall'arcivescovado al Duomo, continuava ripetermi. Vieni via. Sei ancora in tempo. Non l'ho ascoltato e sono contento. Dio mi ha dato la vita, e questo è il dono più grande. Lui mi ha voluto al mondo e mi ha voluto prete". Poi il canto, a mani alzate, tutti insieme, e un lungo applauso di almeno cinque minuti. Alla fine, una pergamena di Benedetto XVI con gli auguri per i quarant'anni di sacerdozio. Sempre più commosso il parroco ha poi raggiunto il centro monsignor Giovanni Bianchi, dove la comunità aveva preparato un rinfresco.
Don Antonio con il sindaco Valter Motta
Il sindaco Valter Motta, gli ha regalato, a nome dei cittadini, un libro sui percorsi d'arte leonardeschi.
Sergio Perego