Arlate: gli antichi mestieri rappresentati in piazza fanno la gioia di grandi e piccini

I profumi, i sapori, le lavorazioni, i giochi e i suoni di una volta. Domenica otto ottobre, in piazza Pertini ad Arlate in circa duemila persone hanno fatto un tuffo nel passato. L'associazione Artelab di Arlate, in collaborazione con "Culture popolari e tradizioni della Lombardia" e il gruppo alpini di Olgiate e Calco, ha proposto l'undicesima edizione della festa di autunno con le tradizioni del territorio in un clima di gioia e grande festa.

Rosa, Luisa, Gioia, Giorgio, Eleonora, Wanda, Mariangela, Gaia


Per i bambini è stata allestita una piscina di grano, hanno potuto passeggiare sulla carrozza trainata da un pony e partecipare ad alcuni laboratori naturali. Hanno costruito figure con la malleabile pasta di pane, cento aeroplani volanti composti da un bastone che, se sfregato tra le mani, prendeva il volo sorvolando la testa delle persone. Tra gli altri lavoretti sono piaciuti molto i "catturasogni": una castagna al centro bucata da diversi rametti ornati da dei fili di lana colorati disposti "a ragnatela".


Tra i giochi di abilità "centra la stella": con un sacchetto di riso bisognava mirare un buco su una tavola in legno; "centra la scatoletta": una pallina da tennis riempita di silicone, così da evitare il rimbalzo, veniva fatta scorrere su due bracci di legno da aprire al momento giusto per farla entrare nella scatola sottostante; "tubo di rame": con una batteria, un polo collegato a una maniglia e altro a uno dei due pali in legno a lato di un percorso, è stato realizzato un fac-simile dell'allegro chirurgo ma con un anello da trascinare per il percorso orizzontale senza far toccare le superfici bronzee; "fucili a molletta" con bersagli; "picchia la noce" da far scorrere in un tubo e pestare con il martello solo una volta uscita e raggiunta la zona gialla del tavolo; "bowling sospeso" con birilli in legno e la palla attaccata a una fune dall'alto; "picchia il chiodo" con il numero il più basso possibile di martellate.

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Gli adulti hanno ammirato diverse opere nostrane tra le quali la lavorazione di tortelli alla zucca fatti a mano con pasta tirata a mano da una forte signora, del formaggio fresco e del ferro battuto nella realizzazione di lampadari. Un liutaio ha prodotto alcuni "flauti di pan" che si è affrettato a suonare stando ben attento alle schegge mentre un altro ha suonato la cornamusa bergamasca, una volta usata per le transumanze con le mucche. Tutto il villaggio è stato interamente realizzato da "I Ragazzi" un gruppo di sei volontari di circa sessant'anni guidati da Carlo che ha spiegato: "tutti i venerdì sera ci troviamo e lavora il legno. C'è un bellissimo clima, divertendoci abbiamo realizzato tutti i giochi e il villaggio".


Ha partecipato al pomeriggio il Fotoclub di Airuno, rappresentato dal presidente Alfredo Meregalli che ha portato con sé diverse macchine e foto di vecchia data, strumenti "di una volta" sono stati esposti anche per la produzione del miele e del salame. Un'insegnante appassionata di bachi da seta ha portato gli animaletti per dimostrare come, con l'acqua calda, estrarne un filo. "Ogni baco è lungo un km ma per fare un filo di sera servono otto bachi" ha spiegato mentre pazientemente lo srotolava. In memoria della stagione appena trascorsa è stato allestito un banchetto dal titolo "Profumi e colori dell'estate" spiegato da Eleonora, presidente dell'associazione Artelab e meglio conosciuta come Nora. Si poteva scegliere tra menta, maggiorana, basilico, erba luisa (o cedrina), timo, foglie e fiori di lavanda, fiori e polvere di camomilla, polline delle api, sale rosa o petali di fiori gialli e viola e racchiuderli in uno dei sacchetti di garza colorati con sostanze naturali, in particolare karkadè e succo di mirtillo per quelli rosa e viola e curcuma e paprica per i sacchettini gialli e arancioni.

Rosa, Luisa, il sindaco Stefano Motta, Carlo, Giorgio, Gaia, Mariangela


Al termine delle attività a tutti i partecipanti della "festa dell'autunno", tra i quali il sindaco Stefano Motta e diversi assessori e consiglieri di Calco, è stata offerta la merenda. Molti bambini hanno preferito restare leggeri per sfidarsi al gioco della "cuccagna". Alcuni di loro sono riusciti a scalare un palo ricoperto di scivolosa pellicola trasparente per arrivare ai salami e alla cartella di scuola appesi in cima.

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Ai piedi del palo tre ragazzi e diverse balle di fieno garantivano la sicurezza. Infine sono state distribuite a un prezzo esiguo numerose caldarroste raccolte da un amico dell'associazione e verso le sei anche polenta e gorgonzola preparati dal gruppo alpini di Calco e Olgiate. Sono già stati avviati i preparativi per la festa di Natale: il villaggio natalizio che l'anno scorso vantava un campanile di nove metri e diverse casette realistiche con tanto di cucina rimarrà esposto per un mese anche quest'anno e si espanderà ulteriormente con più casette e un'alta torre al posto del campanile.

Ester Cattaneo

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