Ambito distrettuale di Lecco: lavoriamo per trovare la migliore forma per la gestione dei servizi sociali. Abbiamo bisogno di un partner non un mero esecutore

Da un anno il tema della ricerca di un nuovo modello gestionale è all'ordine del giorno dell'Assemblea d'Ambito, l'intero percorso è stato condiviso e discusso dai Sindaci; un gruppo di studio di amministratori ha lavorato sulla verifica di possibili modelli in relazione all'obiettivo di fare un passo avanti nella sperimentazione e ricerca di un contenitore aderente al contenuto che ci siamo prefigurati. L'assemblea ha promosso uno studio di fattibilità che ci dovrà dire se e quali scogli dovremo superare, per fare in modo che il nostro ruolo di soggetti decisori e programmatori si traduca in fatti, rispondendo ai bisogni dei cittadini.
Per il nostro territorio la partnership con i soggetti di terzo settore è una scelta di lunga data che si è espressa in varie forme e con vari strumenti, il più significativo certamente è stato quella della coprogettazione con numerosi soggetti sociali avente per capofila il Consorzio Consolida citato nell'articolo di stampa. Il Consorzio è un ente plurale, espressione principale della cooperazione sociale del nostro territorio, con forti legali sociali e operativi con il tessuto associativo locale. Un ente partner dell'Ambito di Lecco, della Comunità Montana della Valsassina e della stessa Azienda Speciale Retesalute. Un partner diventato tale a seguito di gare pubbliche, un soggetto che ha portato nei nostri territori risorse progettuali ed economiche che tutti gli amministratori hanno saputo apprezzare. Non possiamo sapere chi sarà il partner dei comuni dell'Ambito nel prossimo futuro; condividiamo la speranza che possa essere un soggetto capace di interpretare le nostre ragioni e sostenerle, di valorizzare questo territorio e le sue identità e capacità sociali. Sarà una gara pubblica, complessa e trasparente a individuarlo.
Per l'Ambito distrettuale di Lecco non si tratta di schierarsi, in base ad appartenenze politiche o identità territoriali, ma di individuare lo strumento gestionale che meglio "incarna" a nostro avviso la storia di questo territorio, salvaguardando il principio del rispetto della responsabilità e autonomia dei Comuni e, se possibile, continuando a valorizzare il rapporto con un terzo settore diffuso e attivo per progettare la risposta ai bisogni.
Pensiamo di aver bisogno di un partner e non di un mero esecutore. Crediamo quindi opportuno che il dibattito in corso, per rispetto dei ruoli istituzionali di ognuno e dei percorsi sviluppati in questi anni, possa continuare a svolgersi in piena libertà e serenità.
La Presidente Paola Viganò e il vice Alberto Pasini