S.Maria: è mancata Erminia del ristorante Bonanomi, fu maestra e oste alle 3 strade

Erminia De Capitani
L’ultimo saluto le è stato tributato giusto una settimana fa: è mancata all’età di 91 anni Erminia De Capitani, “perno” della famiglia Bonanomi e dell’omonimo Ristorante di via Giovanni XXIII a Santa Maria Hoè. Con il suo vulcanico Luigi, l’amore della sua vita, negli anni ’50 aveva rilevato l’osteria del papà di quest’ultimo, alle “Tre strade”, portando avanti l’attività di pari passo con la macelleria che ha reso celebre il nome dei Bonanomi anche fuori dai confini locali, con clienti provenienti anche dalla cintura milanese, richiamati dalla genuinità e dalla bontà delle carni, lavorate per la vendita o servite direttamente agli avventori, prima nella storica location poi nell’elegante sede attuale, poco distante.
Il lavoro e la famiglia sono stati dunque, come per tante donne del suo tempo, i capisaldi dell’esistenza della signora Erminia. Dopo aver perso il padre – ferroviere – in tenerissima età, con il fratellino due anni più grande, venne inviata dalla madre in collegio, dove ebbe la possibilità – riservata non a tutti all’epoca – di studiare, arrivando a conseguire addirittura quel diploma magistrale che la avviò sulla strada dell’insegnamento: ogni mattina, in sella alla sua bicicletta, raggiungeva Eupilio, sede della scuola a cui era stata assegnata, impartendo poi lezioni anche ai ragazzi di Mondonico e dei paesi vicini, come ha avuto modo di ricordare qualcuno dei tanti conoscenti passati da casa Bonanomi in questi giorni di dolore. Rammentato anche il suo aver sempre vissuto in mezzo alla gente, “trattando tutti allo stesso modo” i clienti che varcavano la porta tanto dell’osteria quanto nel negozio, senza fare distinzioni.
“Ha vissuto una vita intera a fianco di suo marito: la nostra famiglia è sempre stata patriarcale. Dalla scomparsa di nostro padre è diventata matriarcale. Ha saputo tenere aggregate due – tre generazioni, mantenendo con tutti noi e con i nipoti un rapporto quotidiano” sostengono i figli Cesare, Marica e Antonello, con le nuore Patrizia e Barbara, augurandosi che il venir meno dell’amata mamma, non intacchi un rapporto assolutamente speciale e da preservare, non permettendo nemmeno a quei ricordi che oggi fanno inumidire gli occhi di sbiadire.
A. M.
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