Brivio: è mancato all'improvviso a 62 anni Guido Mandelli, tra i fondatori dell'Alveare

Guido Mandelli
C’è chi, senza troppi giri di parole, lo definisce “la persona più buona al mondo”. Brivio piange Guido Mandelli, scomparso prematuramente nella giornata odierna dopo essere stato colto da malore domenica sera nella sua abitazione, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. Classe 1955, in pensione dopo una vita di lavoro all’Electro Adda di Beverate, lascia la moglie – l’avvocato Marina Riva -  e tre figlie ancora in giovane età.
Il nome di Guido Mandelli si legherà però per sempre all’Alveare e all’Oratorio di Brivio nonché dunque al Gruppo Sportivo del San Luigi ora confluito nella Polisportiva 2B.
Della Cooperativa con sede sul Lung’Adda fu infatti uno dei fondatori, 31 anni fa, insieme a Luciano Greppi, Luigi Boracchi, Enrico Sala, Francesco Robino, Adele Sancassani, Antonio Cardani, Romeo Sala, Bruno Conti, Santo Bonaiti, Gerolamo Aldeghi, Giuliano Bosi, Alberto Vanoncini, Stefano Vercelloni e Ripamonti Francesco. “Ha sempre fatto parte del consiglio di amministrazione” ricorda oggi quest’ultimo, ex presidente della realtà creata per favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale di persone diversamente abili. “L’ho incontrato proprio venerdì scorso ad un’assemblea straordinaria tenutasi dal notaio a Olgiate per alcune modifiche dello statuto della Cooperativa. Guido è sempre stato una persona molto profonda e molto seria, mai di troppe parole. Ma quanto parlava faceva osservazioni intelligenti come anni fa ebbe modo di farmi notare anche la sua defunta mamma”. E il pensiero va così alla signora Marcellina, altra “colonna” dell’associazionismo cattolico in paese, scomparsa ormai anni fa. “Come lei Guido era un ragazzo – lo chiamo così essendo molto più giovane di me – impegnato, che credeva in quello che faceva. Nell’Alveare metteva davvero l’anima, con una serietà fuori dal comune. Mi ha colpito la sua mancanza improvvisa: dava davvero l’impressione della persona sana, proiettata verso il futuro” ha proseguito Ripamonti, facendosi portavoce di uno sconcerto collettivo. Increduli per l’accaduto, dunque, gli amici di sempre, anche in ambito sportivo. “E’ cresciuto come tanti noi in oratorio e nel Gso come giocatore prima e come allenatore dei ragazzi del calcio poi. Ancora oggi si impegnava: seguendo una delle figlie faceva il refertista alle partite di pallavolo, dando una mano quando c’era bisogno d’aiuto” ci è stato raccontato, ricordando anche l’impegno del fratello Peppino e del nipote Paolo, allenatore della sezione atletica e consigliere comunale.
Le esequie si terranno mercoledì alle 15 quando l’intera comunità di Brivio si stringerà alla famiglia Mandelli, colpita da un inimmaginabile e improvviso dolore. Quale ultimo gesto d'amore verso il prossimo è stato autorizzato l'espianto degli organi.
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