Olgiate: concordato inammissibile, la Tipes spa trasporti e logistica a rischio fallimento

Il decreto è ancora in corso di pubblicazione ma ieri, venerdì 28 luglio, il Tribunale di Lecco ha stabilito l'inammissibilità della domanda concordataria presentata il 31 gennaio scorso da Angelo Carlo Panzeri quale legale rappresentante della TIPES spa in liquidazione, storica società del settore dei trasporti, fondata nel 1908 e poi diventata, con i primi viaggi internazionali verso la Francia, dal 1975 realtà di riferimento per lo spostamento di merci su gomma e non solo, logistica e spedizioni.
Già dall'inizio dell'anno, presso la sede di Olgiate, all'inconfondibile insegna blu con scritta bianca riportata anche su tutti i bisonti della strada aziendali che chi si sposta nel meratese è abituato a incontrare e riconoscere, era stato affiancato il marchio della Cooperativa Paratori A.R.L. di Genova. Dall'1 gennaio 2017 l'impresa ligure "ha ultimato l'affitto del ramo aziendale della TIPES spa, azienda di trasporti tra i leader dell'area Nord-Est italiana" come si legge infatti sul sito del gruppo fondato nel 1973 e già acquirente, nel 2015, dell'intero pacchetto azionario di Sistemi Traporti arrivando a superare i 50.000 viaggi l'anno, un patrimonio netto che varca i 2.500.000 euro ed un fatturato lordo che oltrepassa i 21 milioni annui, di cui, il 65% sviluppato nel settore del fresco, freschissimo e secco. L'interazione con TIPES, è scritto ancora sulla nota pubblicata dalla Cooperativa Paratori, ha così permesso "lo sviluppo di nuovi traffici a livello europeo attraverso varie categorie di trasporto: reti ferroviarie, spedizioni aeree/navali, viaggi su strada con singolo o doppio equipaggio". Un "matrimonio", quello tra Olgiate e Genova, che probabilmente ora dovrà essere rimesso in discussione, sulla base del destino riservato a TIPES dopo la bocciatura da parte dei giudici lecchesi del piano concordatario. L'evoluzione della situazione, chiaramente, è monitorata poi da vicino anche da gli altri operatori economici in qualche modo legati all'impresa capitanata da Panzeri e affidata, quale commissario giudiziale, dopo l'iniziale concessione di 120 giorni per il deposito della necessaria documentazione, al dr. Francesco Puccio. La rotta parrebbe però ormai segnata.
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