Robbiate: Sara Anzellotti mamma portavoce degli attivisti lecchesi anti-decreto Lorenzin
A Pesaro come a Lecco, la richiesta è una sola: libertà di scelta vaccinale. Una piazza vale l'altra per Sara Anzellotti, robbiatese, mamma coraggio di due figlie e un bimbo, Leonardo, sei anni il prossimo settembre, a cui i vaccini a suo dire avrebbero rovinato l'infanzia, augurandosi sia soltanto quella. La giovane mamma ne ha girate molte di città da quando le complicazioni di salute del suo bambino le hanno fatto aprire gli occhi, e una manifestazione dopo l'altra si è fatta sempre di più la portavoce dei movimenti che chiedono più tutela per i bambini e dei pre-esami per valutare con anticipo la reazione del sistema immunitario sul vaccino. La sua non è proprio una posizione da ''no'' categorico, nè tantomeno pendente verso il ''sì'', ma più un'assoluta convinzione che la via esatta sia la libertà di scelta che ogni genitore dovrebbe prendere nei riguardi del suo bimbo (libertà che verrebbe a meno con il Decreto Lorenzin), condizionato da una frase che questa ragazza di Robbiate ha espresso con un pizzico di orgoglio: ''la mamma è il primo medico del proprio figlio''.
Le prove che siano stati proprio i vaccini a ridurre il suo bambino in tali condizioni, per Anzellotti, sono state anche le reazioni che il piccolo Leonardo ha avuto dopo la puntura. ''Dicono che è normale avere la febbre alta e gli ematomi, ma non è così - ha spiegato la robbiatese - Se ai bimbi viene febbre alta significa che il loro sistema immunitario sta lottando contro qualcosa che non va bene. Mio figlio ha anche risentito di una grave colite che gli provocava molti dolori. Ora siamo riusciti a curarla, con fatica e soprattutto con i nostri soldi''. Sara Anzellotti ha poi spiegato, infatti, quali difficoltà deve affrontare un genitore con un bimbo in queste condizioni. ''Leonardo segue ogni giorno delle terapie con 'La nostra famiglia' di Bosisio Parini, le uniche persone che vanno ringraziate davvero - ha spiegato - Per lo Stato non conti molto, dopo i sei anni scompari. Fino ad ottobre percepiremo l'invalidità, poi non sappiamo. Per adesso io e il mio compagno abbiamo dovuto sostenere da soli le spese per le cure di Leonardo e non mi vergogno di dire che abbiamo dovuto contrarre dei debiti. Ora come ora, poi, non potrei andare a lavorare. Nessuno mi assumerebbe visto che non potrei esserci per diverse ore. Il mio lavoro è stare sempre con Leonardo''. Sara Anzellotti, che è anche la promotrice del sito ''Family, web e realtà'' che prova a combattere la disinformazione in favore dei genitori, come ogni mamma ha poi delle speranze e delle ambizioni per il futuro del suo bambino. ''Spero naturalmente che possa migliorare sempre di più e avere un'istruzione normale''.
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Sara Anzellotti con Veruska Scarpino
Domenica 16, a Lecco, insieme alla amica e ormai collega di picchetti e cortei Veruska Scarpino ha condotto centinaia di persone per le strade del capoluogo protestando contro il cosiddetto Decreto Lorenzin. ''La manifestazione è andata più che bene - ha commentato Anzellotti - Ho già letto alcuni titoli usciti sull'evento, devo dire che eravamo molti di più di quanto hanno detto. Saremo state almeno 800 persone. Abbiamo avuto un buon riscontro, ci siamo fatti sentire. Ci sono venuti a trovare anche il senatore Paolo Arrigoni e Flavio Nogara (segretario provinciale della Lega, ndr), per cui siamo riusciti a smuovere anche la politica, con la quale in realtà non centriamo nulla, non ci interessa, vogliamo solo difendere i diritti dei nostri bambini''. Quello allo studio, ad esempio, che secondo Anzellotti e i sostenitori del Movimento Genitori che ha organizzato la marcia di Lecco, sarebbe minacciato dal Decreto del Ministro alla Salute. ''E' assurdo pensare che se un bambino non viene vaccinato rischia di non poter andare a scuola - ha commentato la mamma robbiatese - Se paghi la multa, però, allora il tuo bambino non è più pericoloso e può tranquillamente ritornare a scuola''. Quel che più è pericoloso, invece, per Sara Anzellotti sono la disinformazione e la leggerezza con cui alcuni medici vaccinanti prenderebbero il contenuto dei vaccini. La giovane robbiatese lo ha capito con la propria esperienza. Il suo Leonardo, come ha raccontato, ha incominciato a manifestare segni di autismo immediatamente dopo il primo richiamo vaccinale. ''Leonardo è nato sano, lo posso assicurare, era un bel bambino di 4 chili e 700 grammi - ha raccontato la mamma - Non gli mancava nulla, ha avuto uno sviluppo perfetto. Avevo già esperienza avendo cresciuto mia figlia di quasi 15 anni, e dunque ero serena. All'età di 20 mesi, con la nascita della sua seconda sorella, Leonardo ha iniziato ad avere forti crisi di nervi, un aspetto che forse ho sottovalutato perché pensavo fossero richieste di attenzione, che fosse geloso della nuova sorellina''. Le crisi del piccolo sono però diventate col tempo sempre più frequenti e Sara Anzellotti ha spiegato che allora si è preoccupata ancora di più. ''Inizialmente i pediatri dicevano che non dovevo preoccuparmi, ma io capivo che qualcosa non andava - ha raccontato - Leonardo aveva completamente perso tutte le competenze, la parola, il gioco, non rispondeva più quando lo chiamavo. Mi sono rivolta a dei neuropsichiatri infantili ed è così che abbiamo scoperto un autismo e il grave ritardo comportamentale''.
Le due mamme con il senatore Paolo Arrigoni
Le prove che siano stati proprio i vaccini a ridurre il suo bambino in tali condizioni, per Anzellotti, sono state anche le reazioni che il piccolo Leonardo ha avuto dopo la puntura. ''Dicono che è normale avere la febbre alta e gli ematomi, ma non è così - ha spiegato la robbiatese - Se ai bimbi viene febbre alta significa che il loro sistema immunitario sta lottando contro qualcosa che non va bene. Mio figlio ha anche risentito di una grave colite che gli provocava molti dolori. Ora siamo riusciti a curarla, con fatica e soprattutto con i nostri soldi''. Sara Anzellotti ha poi spiegato, infatti, quali difficoltà deve affrontare un genitore con un bimbo in queste condizioni. ''Leonardo segue ogni giorno delle terapie con 'La nostra famiglia' di Bosisio Parini, le uniche persone che vanno ringraziate davvero - ha spiegato - Per lo Stato non conti molto, dopo i sei anni scompari. Fino ad ottobre percepiremo l'invalidità, poi non sappiamo. Per adesso io e il mio compagno abbiamo dovuto sostenere da soli le spese per le cure di Leonardo e non mi vergogno di dire che abbiamo dovuto contrarre dei debiti. Ora come ora, poi, non potrei andare a lavorare. Nessuno mi assumerebbe visto che non potrei esserci per diverse ore. Il mio lavoro è stare sempre con Leonardo''. Sara Anzellotti, che è anche la promotrice del sito ''Family, web e realtà'' che prova a combattere la disinformazione in favore dei genitori, come ogni mamma ha poi delle speranze e delle ambizioni per il futuro del suo bambino. ''Spero naturalmente che possa migliorare sempre di più e avere un'istruzione normale''.
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A.S.