Robbiate: la rievocazione storica e di fede di Re Enrico, detto il Santo, con la proloco


I portoni della chiesina di Sant'Enrico, a Robbiate, hanno riaperto alle 10.30 di domenica mattina, 9 luglio, quando una cinquantina di cittadini si sono riuniti al suo interno per partecipare ad una funzione religiosa organizzata dalla Pro loco cittadina in vista della ricorrenza del santo patrono, che verrà celebrata giovedì 13 luglio. L'associazione di volontari robbiatesi ha preso in carico da anni la custodia e il mantenimento di questo speciale luogo di culto situato in località Sernovella a pochi passi dalla linea ferroviaria.

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Piccola e modesta la chiesa, come lo erano le persone delle quali l'imperatore Enrico II detto il Santo aveva deciso di essere il re: i piccoli, cioè i più poveri, i modesti. Padre Fiorenzo Reati, teologo e filosofo francescano del Convento di Sabbioncello, oltre a questo ha raccontato diverse cose domenica mattina, durante la messa che ha officiato, a proposito della grande fede del Santo Imperatore e di come cercasse in ogni modo di emulare l'operato di Gesù.

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''Sant'Enrico, come scrive nei suoi diari, appena sveglio leggeva il vangelo tutte le mattine. Come noi, vero? Poi alle nove, scriveva, devo salire sul trono, devo accogliere gli ambasciatori, i delegati, i re, ed ecco come mi preparo: guardando a Gesù. Voleva essere come lui, voleva essere il suo ritratto delicato, gentile, nobile e quiete. E come Gesù, anche Enrico amava i piccoli e diceva di essere il loro re, non dei più potenti. Per questo aprì diversi ospedali, conventi e ospizi. Un'altra cosa che mi piace molto di questo re è che prima di salire sul trono, com'è scritto nei suoi diari, chiudeva gli occhi e si ascoltava, ascoltava il suo cuore, dal quale uscivano tante emozioni e tanti sentimenti. Quando voi ascoltate il cuore, sappiate che state ascoltando un grande maestro''.

Padre Fiorenzo


Sul finire della Messa, poco dopo che Padre Fiorenzo ha consegnato un pezzo di pane anche a coloro che non hanno fatto l'eucarestia (una tradizione della chiesa Russa, dove il frate ha vissuto diversi anni), il presidente della Pro loco, Sergio Porta, ha voluto ringraziare i presenti per essere intervenuti. ''Siete delle persone speciali perché ogni anno siete qui in questa chiesina - ha detto Porta - Ringrazio anche don Fiorenzo perché ha colto nel segno con la sua passione storica e culturale la festività di Sant'Enrico. E grazie a tutti coloro che insieme a Pro loco custodiscono questa chiesina tenendola in vita e fiorente, lavorandovi con fatica per far sì che non vada persa. Anche se è povera e umile, oggi è ricca perché ci siete voi''.


Per concludere, l'associazione ha offerto a tutti i presenti un rinfresco.
A.S.

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