Meratesi nel pallone/10: dalle vecchie glorie alle promesse. Ecco lo ''squadrone'' di brianzoli nel calcio professionistico

Merate terra di attaccanti prolifici, giovani promesse e qualche meteora. Robbiate casa natale di una storica bandiera della Fiorentina, Paderno quella adottiva di un grandissimo allenatore della nazionale italiana di calcio e Imbersago residenza degli storici proprietari dell’Inter. Il più famoso attaccante nella storia del Torino è nato a Roncello, distante pochi chilometri dal Meratese, e tre calciatori altrettanto celebri nelle rispettive epoche a Cornate.

Se i club di calcio vanno in vacanza a stagione conclusa, non proprio per tutti, chi non smetterà mai di essere, ognuno a proprio modo, eroe di un popolo decisamente affezionato al calcio e alle sue emozioni sono proprio i calciatori che “ce l’hanno fatta”, quelli che hanno calcato i campi del calcio che conta. In questa puntata i Meratesi nel pallone sono gli attori protagonisti del gioco, nati e cresciuti dalle nostre parti. Eccoli schierati, almeno quelli che "a memoria" siamo riusciti a recuperare, in una formazione che potrebbe tranquillamente affrontare le più forti corazzate calcistiche del mondo.

PORTIERI. L’uomo più affidabile a difendere i pali è l’esperto Romano Cazzaniga, originario di Roncello, estremo difensore tra i vincitori dell’ultimo scudetto agguantato dal Torino, per quanto nei tre anni trascorsi in Piemonte sia stato il vice di Luciano Castellini. Visti i numeri, nello squadrone di brianzoli non può che indossare la maglia numero 1: 97 gol subiti in 103 apparizioni col Monza, 33 in 36 in forze alla Reggina, 29 gol subiti in 35 gare col Taranto, 1 solo gol incassato nelle sette volte che ha difeso la porta, in Serie A, di un grande Torino. Praticamente impenetrabile. In “panca”, pronto a sostituirlo, il giovane Francesco Rossi, portiere classe 1991, cresciuto nelle giovanili del CPO di Osnago, il paese dove ha vissuto l’adolescenza, ed ora terzo portiere dell’Atalanta dallo scorso gennaio. Nelle ultime stagioni, l’osnaghese ha vestito le maglie di Lumezzane, Cuneo, Pavia, Lupa Roma, Prato e Teramo. Ora per lui si sono spalancate le porte della massima serie italiana.


DIFENSORI. Difesa a quattro con due giocatori ancora in attività e due vecchie glorie. Freschezza ed esperienza nel reparto difensivo dello squadrone meratese. Il terzino sinistro è Luca Barlocco, nato a Merate nel 1995. Quest’anno ha disputato la stagione in Lega Pro, all’Alessandria, ma il suo cartellino è di proprietà della Juventus. Ragazzo che promette bene, attualmente il suo valore di mercato è di 250mila euro. In carriera ha disputato sette partite con la Nazionale under 17, otto con la under 18 e una con U20. Al centro della difesa, anche se non è un centrale puro, Marco Motta, il secondo giocatore ancora attivo, tra i due il più navigato. Nato a Merate e cresciuto a Lomagna, dove è conosciutissimo, a 31 anni ha cambiato diverse volte squadra giocando sempre ad altissimi livelli.

Atalanta, Udinese, Torino, Roma, Juventus, Catania, Bologna, Watford e Charlton, totalizzando ad oggi 198 partite nel calcio che conta segnando quattro reti. Oggi veste la maglia del Almeria, seconda divisione spagnola. Accanto il papà di un attaccante che ha fatto la fortuna di molte squadre, che sicuramente avrà il posto fisso nell’area avversaria. Un veterano. Si tratta di Luigi Robbiati, nato a Robbiate nel ’35. Ha giocato per l’Inter, per il Palermo e la Reggiana, tra le altre, è più un ala ma vista l’esperienza può benissimo schierarsi al centro della difesa. Marco Sala, nato nel 1886 a Cornate, va a chiudere il quartetto difensivo. Capitano di questa speciale squadra, oltre che per l’età che oggi avrebbe, perché lo è stato del Milan nella stagione del 1915. In carriera, con i diavoli rossoneri, ha collezionato 122 presenze.


CENTROCAMPISTI. Centrocampo necessariamente a tre, vista la predominanza di attaccanti. Poco male, comunque, la squadra avrà una propensione offensiva elevatissima. Due cornatesi e un calciatore molto noto preso in prestito dal vicino Cisano Bergamasco (che è quasi Brivio). Il mediano, pronto ad arretrate in difesa, Pier Luigi Giani, originario di Colnago, dov’era nato nel 1954. Ha disputato otto campionati di Serie B giocando per Como, Sambenedettese, SPAL e Pistoiese totalizzando 243 presenze e 30 gol. Fu ad un passo dal solcare i campi della massima serie grazie alla promozione ottenuta con il Como nel ’75, ma nell’estate fu venduto all’Alessandria. Sulla sinistra, anche se dovrà un po’ adattarsi al ruolo, scende in campo Giovanni Quadri, nato a Cornate nel 1951. Ha giocato diverse partite in Serie A con le maglie di Torino e Parma. Per lui anche un’apparizione con l’Under 21. Poco distante da Brivio è invece nato un calciatore che ha fatto la storia del Milan e della Nazionale italiana degli anni ’90. Trattasi di Roberto Donadoni, attuale tecnico del Bologna e perfino commissario tecnico dell’Italia. Con il Milan ha giocato più di 280 partite, con la Nazionale 63. Michel Platini, il miglior giocatore francese di tutti i tempi, lo ha definito “il miglior calciatore italiano degli anni ‘90”. Fuoriclasse della squadra brianzola.



ATTACCANTI. Reparto un po’ affollato, il che significa avere delle buone riserve. Due titolari inamovibili, in tre si giocano invece l’undicesimo posto disponibile. Anselmo Robbiati, 47 anni, è stato l’idolo dei tifosi della Fiorentina dal ’93 al ’99. In questo periodo ha collezionato con i viola 155 presenze, buttando la palla in rete 27 volte. Talismano, in zona è molto conosciuto. Suo papà, che abbiamo messo al centro della difesa, è di Robbiate e lui è nato invece a Lecco. La mamma ha gestito la tabaccheria di Imbersago. Brianzolo doc, dunque, soprannominato “spadino” per via di una certa somiglianza con il personaggio di Happy Days. Uno dei due intoccabili là davanti, ha giocato anche per Inter e Napoli e oggi è direttore sportivo del Figline, società toscana. L’altro intoccabile è anche uno dei calciatori italiani più forti di tutti i tempi, preso in prestito dal Vimercatese perché è comunque Brianza (e poi perché con lui il gol è assicurato).

Di Roncello, infatti, è anche Paolo Pulici, bandiera del Torino nel quale ha militato anche il portiere Romano Cazzaniga. Bandiera, oltre che dei granata, anche della Nazionale italiana di calcio, ha giocato più di 400 partite tra Serie A e sfide internazionali, aggiudicandosi per tre volte il titolo di capocannoniere della massima serie. In tre per l’ultimo posto libero, tutti e tre nati a Merate. Giacomo Perego, che in realtà è nato a Sartirana nel ’51, ha giocato solamente in Serie B, seppure nel ’72 ha vestito la maglia della Juventus. In B ha comunque vestito maglie molto importanti, Monza, Treviso, Lecco e Udinese. Adriano Taribello, del 1976, ha giocato nella massima serie 7 gare in forze alla Reggiana, nella stagione ‘94/’95. Poi tante apparizioni tra i dilettanti. Infine, il più accreditato per affiancare Pulici e Robbiati. Marco Taldo, nato a Merate nel 1972 ed esordio in Serie A nel 1989 con l’Atalanta. Poi ha vestito le casacche di Modena e Catania.


ALLENATORE. Per dirigere una squadra così talentuosa serviva un mister altrettanto talentuoso ma soprattutto vincente. E chi se non colui che ha condotto la Nazionale Italiana al memorabile successo dei campionati mondiali dell’82 in Spagna. Enzo Bearzot per la verità non è un brianzolo doc, ma ha scelto di diventarlo per amore, sposandosi con una padernese. A Paderno d’Adda è sepolto dal 2010 nella tomba di famiglia. Guidò l’Italia per 104 volte e, nell’immaginario collettivo, è l’allenatore più amato dagli italiani.
A.S.
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