Merate: sala gremita per l'incontro sui vaccini con il dottor Dario Miedico, radiato dall'ordine. Assente l'ASST
Il dottor Dario Miedico
L'ASST Lecco - che in precedenti incontri sul territorio ha delineato qual è la posizione ufficiale - questa volta ha dato forfait all'invito. In una nota ha infatti motivato: "si comunica che questa Azienda ha già svolto diversi incontri pubblici di informazione, sensibilizzazione al tema verso la popolazione. Al momento, quindi, non si prevedono ulteriori interventi in tal senso considerando anche l'attività istituzionalmente deputata alla ATS in merito ad attività di prevenzione e di tutela della salute pubblica". Latitanti anche gli amministratori locali. I medici che sono intervenuti durante l'incontro organizzato da "Punto Rosso" hanno manifestato il principio di solidarietà di cui parla il loro codice deontologico nei confronti del collega silurato. Una sorta di Ordine parallelo, ora pronto a fare battaglia sul decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri. Per chi crede nello Stato, inteso anche come complesso di organismi, la sua assenza era palpabile.

E da questo punto di vista si è assistito ad uno spettacolo straordinario e triste. Non certo per Dario Miedico che ha invece espresso tutta la propria soddisfazione e gratitudine per l'interesse calamitato: «Da un punto di vista medico tutta questa attenzione mi entusiasma perché ora i genitori non verranno più a dirmi: "ma noi non sapevamo". La mia radiazione è stata però un'amarezza vergognosa e ingiustificata».

Un'analisi andrebbe posta anche sul piano politico e sociologico. Altrimenti non si comprenderebbe il senso di vuoto, di lontananza, di abbandono, di ingiustizia confessato dalle scosse emotive dei cittadini che sono intervenuti. Non si afferrerebbe il perché delle smorfie di sdegno impresse sui loro volti o degli applausi fragorosi e liberatori. E non ci si capaciterebbe di fronte a certe parole, per cui il linguaggio iperbolico si spera sia stato impiegato con licenza poetica e non per mera convinzione del suo significato letterale. «Il prelievo coatto dai genitori dei bambini non vaccinati cos'è? Nazismo» ha azzardato una madre furiosa. Il riferimento è al tanto contestato decreto legge Lorenzin di cui ancora non si conosce il testo integrale ma di cui sono stati presentati i punti fondamentali.
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Prevedono non più quattro vaccini obbligatori, bensì 12. In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative pecuniarie dai 500 ai 7.500 euro per i genitori, che saranno anche segnalati dalle ASL al Tribunale dei Minori per la sospensione della potestà genitoriale. Dal prossimo anno scolastico tutti gli studenti fino ai 16 anni avranno l'obbligo a vaccinarsi, fatti salvo i casi di pericolo accertato per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra.

«Se il decreto passerà, sarà un ...» si stava pronunciando il medico legale prima di essere interrotto da un coro che ha concluso al posto suo: «...CAOS!». È l'obbligatorietà ad essere impugnata ora, sottesa alle personali scelte di non vaccinare i figli. E anche lo strumento stesso del decreto legge, considerato troppo estremo e dunque immotivato. Il primo ministro Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri lo scorso 19 maggio aveva tuttavia precisato: «Operiamo con un decreto anche perché negli ultimi mesi ci sono state decisioni di diverse Regioni su questo punto e il Governo sente l'esigenza e il dovere di dare un indirizzo e un orientamento generale. Oggi non siamo in un'emergenza, altrimenti il Ministro della Sanità agirebbe attraverso delle ordinanze. Ma siccome vogliamo evitare di andare in quella direzione, prendiamo con un decreto delle misure che sono convinto consentiranno alle famiglie italiane un livello di protezione dei loro bambini molto più elevato rispetto a quello attuale».
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C'è chi invece si è scagliato contro la radiazione di Dario Miedico e prima ancora di Roberto Gava, del quale in sala c'erano molti estimatori. «Si inizia con questi due provvedimenti, ma ce ne saranno altri. Si arriverà poi agli omeopati, agli osteopati, eccetera» ha lamentato una voce dal pubblico. Già Miedico aveva ritenuto si fosse tornati al "tempo dei processi alle streghe" in una lettera pubblica datata 20 gennaio 2017 e rivolta al presidente dell'Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi. Un uomo in piedi dal fondo della sala civica, che ha dichiarato di essere un dottore, ha accusato: «Intervenire con i vaccini a due mesi di vita del bambino è delinquenziale. Fino ai sei mesi si è protetti dagli anticorpi materni». Persino il medico radiato ha preso le distanze da certe espressioni in una breve dichiarazione a margine dell'incontro, ma ha chiosato: «Non ha senso vaccinare a due mesi. È insensato». E se gli si fa notare che ci sono bambini morti in quella fascia di età perché non coperti dalla vaccinazione, lui ribatte: «C'è anche chi si è vaccinato e dopo è morto».

Il tempo non è bastato a soddisfare tutte le richieste di intervento, per raccontare le vicende private di familiari che hanno sviluppato patologie gravi subito dopo la somministrazione di un vaccino, o per chiedere consigli su cosa fare e come agire sia a titolo personale sia a titolo collettivo: «Ci dica lei cosa possiamo fare. Noi siamo pronti!» ha invocato una signora con "toni da guerra". Il prossimo passo sarà sabato prossimo 3 giugno con il convegno a Firenze, dove si deciderà come procedere organizzativamente per la crociata contro il decreto legge. Intanto per i singoli casi è stato suggerito di sporgere una denuncia per sospetta reazione allergica. Dario Miedico ha sollecitato a informarsi, a ragionare. «Fate le vostre scelte fino a quando siete liberi di prenderle. L'importante è avere il ragionevole dubbio sulle reazioni avverse al di là delle bufale e checché ne dicano le ASL» dove con "bufale" intende l'idea secondo cui i vaccini sarebbero «acqua fresca quando invece possono produrre un danno». E ha poi aggiunto: «Io non mi sono mai vaccinato per la meningite e nemmeno ci penserò finché non ci sarà un'epidemia». Silvana Nicoletti che con Punto Rosso ha organizzato e presentato la serata ha annunciato che se il decreto legge dovesse entrare in vigore verrà organizzato un ulteriore incontro con un esperto in diritto amministrativo.

Silvana Nicoletti
Al termine della conferenza i cittadini sono rimasti all'esterno a commentare quanto era appena stato discusso per almeno la successiva mezzora. La maggior parte di loro ha trovato solo conferme nelle parole di Dario Miedico, che ha consigliato di fare proselitismo a casa, a scuola, con gli amici e i parenti. Solo una signora ha pubblicamente ammesso in sala con il microfono in mano di essere a favore dei vaccini e di non condividere le tesi del medico radiato..

E da questo punto di vista si è assistito ad uno spettacolo straordinario e triste. Non certo per Dario Miedico che ha invece espresso tutta la propria soddisfazione e gratitudine per l'interesse calamitato: «Da un punto di vista medico tutta questa attenzione mi entusiasma perché ora i genitori non verranno più a dirmi: "ma noi non sapevamo". La mia radiazione è stata però un'amarezza vergognosa e ingiustificata».

Un'analisi andrebbe posta anche sul piano politico e sociologico. Altrimenti non si comprenderebbe il senso di vuoto, di lontananza, di abbandono, di ingiustizia confessato dalle scosse emotive dei cittadini che sono intervenuti. Non si afferrerebbe il perché delle smorfie di sdegno impresse sui loro volti o degli applausi fragorosi e liberatori. E non ci si capaciterebbe di fronte a certe parole, per cui il linguaggio iperbolico si spera sia stato impiegato con licenza poetica e non per mera convinzione del suo significato letterale. «Il prelievo coatto dai genitori dei bambini non vaccinati cos'è? Nazismo» ha azzardato una madre furiosa. Il riferimento è al tanto contestato decreto legge Lorenzin di cui ancora non si conosce il testo integrale ma di cui sono stati presentati i punti fondamentali.
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Prevedono non più quattro vaccini obbligatori, bensì 12. In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative pecuniarie dai 500 ai 7.500 euro per i genitori, che saranno anche segnalati dalle ASL al Tribunale dei Minori per la sospensione della potestà genitoriale. Dal prossimo anno scolastico tutti gli studenti fino ai 16 anni avranno l'obbligo a vaccinarsi, fatti salvo i casi di pericolo accertato per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra.

«Se il decreto passerà, sarà un ...» si stava pronunciando il medico legale prima di essere interrotto da un coro che ha concluso al posto suo: «...CAOS!». È l'obbligatorietà ad essere impugnata ora, sottesa alle personali scelte di non vaccinare i figli. E anche lo strumento stesso del decreto legge, considerato troppo estremo e dunque immotivato. Il primo ministro Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri lo scorso 19 maggio aveva tuttavia precisato: «Operiamo con un decreto anche perché negli ultimi mesi ci sono state decisioni di diverse Regioni su questo punto e il Governo sente l'esigenza e il dovere di dare un indirizzo e un orientamento generale. Oggi non siamo in un'emergenza, altrimenti il Ministro della Sanità agirebbe attraverso delle ordinanze. Ma siccome vogliamo evitare di andare in quella direzione, prendiamo con un decreto delle misure che sono convinto consentiranno alle famiglie italiane un livello di protezione dei loro bambini molto più elevato rispetto a quello attuale».
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C'è chi invece si è scagliato contro la radiazione di Dario Miedico e prima ancora di Roberto Gava, del quale in sala c'erano molti estimatori. «Si inizia con questi due provvedimenti, ma ce ne saranno altri. Si arriverà poi agli omeopati, agli osteopati, eccetera» ha lamentato una voce dal pubblico. Già Miedico aveva ritenuto si fosse tornati al "tempo dei processi alle streghe" in una lettera pubblica datata 20 gennaio 2017 e rivolta al presidente dell'Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi. Un uomo in piedi dal fondo della sala civica, che ha dichiarato di essere un dottore, ha accusato: «Intervenire con i vaccini a due mesi di vita del bambino è delinquenziale. Fino ai sei mesi si è protetti dagli anticorpi materni». Persino il medico radiato ha preso le distanze da certe espressioni in una breve dichiarazione a margine dell'incontro, ma ha chiosato: «Non ha senso vaccinare a due mesi. È insensato». E se gli si fa notare che ci sono bambini morti in quella fascia di età perché non coperti dalla vaccinazione, lui ribatte: «C'è anche chi si è vaccinato e dopo è morto».

Il tempo non è bastato a soddisfare tutte le richieste di intervento, per raccontare le vicende private di familiari che hanno sviluppato patologie gravi subito dopo la somministrazione di un vaccino, o per chiedere consigli su cosa fare e come agire sia a titolo personale sia a titolo collettivo: «Ci dica lei cosa possiamo fare. Noi siamo pronti!» ha invocato una signora con "toni da guerra". Il prossimo passo sarà sabato prossimo 3 giugno con il convegno a Firenze, dove si deciderà come procedere organizzativamente per la crociata contro il decreto legge. Intanto per i singoli casi è stato suggerito di sporgere una denuncia per sospetta reazione allergica. Dario Miedico ha sollecitato a informarsi, a ragionare. «Fate le vostre scelte fino a quando siete liberi di prenderle. L'importante è avere il ragionevole dubbio sulle reazioni avverse al di là delle bufale e checché ne dicano le ASL» dove con "bufale" intende l'idea secondo cui i vaccini sarebbero «acqua fresca quando invece possono produrre un danno». E ha poi aggiunto: «Io non mi sono mai vaccinato per la meningite e nemmeno ci penserò finché non ci sarà un'epidemia». Silvana Nicoletti che con Punto Rosso ha organizzato e presentato la serata ha annunciato che se il decreto legge dovesse entrare in vigore verrà organizzato un ulteriore incontro con un esperto in diritto amministrativo.

Silvana Nicoletti
Marco Pessina