E’ scomparso Jacopo Castelfranchi, noto imprenditore. Visse a Villa Moriggia a Calco
Avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 17 giugno Jacopo Castelfranchi, venuto a mancare nella mattinata di oggi. La notizia della sua scomparsa si è presto diffusa a Calco, dove da tempo la sua famiglia è legata a Villa Moriggia, situata nella zona "alta" del paese, che ha recentemente aperto le sue porte in occasione delle Giornate di Primavera del Fai.
Imprenditore noto nel milanese, "di quelli vecchio stampo" come lo ricorda chi ha condiviso con lui parte del suo percorso professionale, nella sua dimora immersa nel verde della Brianza e caratterizzata da uno "zoo" in cui accudiva animali esotici e piante rare invitava amici, conoscenti e collaboratori che lo hanno accompagnato lungo una vita ricca di soddisfazioni e conoscenze illustri.
Il padre Gian Bruto fu il fondatore della "GBC", azienda nota per la commercializzazione di accessori per la realizzazione di strumenti fonografici e musicali che negli anni '70 avviò una joint venture con la Sony. Un'azienda in cui Jacopo iniziò a collaborare nel 1946, portandola avanti fino alla vendita negli anni Ottanta, in seguito alla quale intraprese una strada diversa nel settore delle edizioni.
Appassionato sportivo, sponsorizzò una serie di atleti ed eventi di rilevanza nazionale nel pugilato, nel ciclismo, ma anche nel rugby e nel baseball e fu particolarmente legato al Milan, di cui fu consigliere alla fine degli anni Sessanta e presidente ad interim per un breve periodo dopo Albino Buticchi.
Nel 1977 ottenne l'Ambrogino d'oro milanese. La Villa di Calco - acquisita nel 1975 e riqualificata mantenendo gli spazi originari - custodisce le testimonianze di un'intera vita tra cui alcuni reperti "speciali" come la fotografia con Raffaella Carrà o le cariche di ''Commendatore'' e ''Grande ufficiale'' della Repubblica italiana.
Dalla sua oasi calchese, fino a pochi anni fa, raggiungeva il milanese dove collaborava con entusiasmo con persone anche di diversi decenni più giovani di lui, un'attività che (ci ha spiegato quando lo abbiamo incontrato in villa alcuni anni fa) gli regalava grandi soddisfazioni.
"Era una persona squisita, colta e affabile, al passo coi tempi nonostante l'età e che vantava una vita ricca di esperienze" è il ricordo dell'ex sindaco Gilberto Fumagalli, che ha presieduto personalmente il suo matrimonio durante il secondo mandato.
"Era un imprenditore, di quelli vecchio stampo. Lui diceva la sua su tutto, anche sul colore delle linee divisorie nelle newsletter. Sì, perché solo fino a qualche anno fa il Signor Castelfranchi, come lo chiamavano tutti, era in piena attività con una casa editrice multimediale" è il ricordo affidato alla Rete di alcuni collaboratori. "Una storia imprenditoriale piena di successi, di intuizioni e grandi rivoluzioni"
Come quella che lo portò ad aprire la Sony Italia che affiancò alla GBC, seguita dalla casa editrice JCE (Jacopo Castelfranchi Editore) che è stata una scuola di formazione per tanti giornalisti che ancora oggi si occupano di tecnologia.
"Addio Signor Jacopo, grazie per le sgridate, per i sorrisi, per le barzellette che non facevano ridere, grazie per la sua forza vitale, per la passione che ha sempre messo in ogni cosa. Ci mancherà signor Castelfranchi" è la dedica diffusa in internet.
"Ogni cosa va fatta con amore" ci aveva detto nel 2011. Il segreto di una vita lunga e felice, terminata nella mattinata di oggi.
Imprenditore noto nel milanese, "di quelli vecchio stampo" come lo ricorda chi ha condiviso con lui parte del suo percorso professionale, nella sua dimora immersa nel verde della Brianza e caratterizzata da uno "zoo" in cui accudiva animali esotici e piante rare invitava amici, conoscenti e collaboratori che lo hanno accompagnato lungo una vita ricca di soddisfazioni e conoscenze illustri.
Un'immagine di Jacopo Castelfranchi
Il padre Gian Bruto fu il fondatore della "GBC", azienda nota per la commercializzazione di accessori per la realizzazione di strumenti fonografici e musicali che negli anni '70 avviò una joint venture con la Sony. Un'azienda in cui Jacopo iniziò a collaborare nel 1946, portandola avanti fino alla vendita negli anni Ottanta, in seguito alla quale intraprese una strada diversa nel settore delle edizioni.
Appassionato sportivo, sponsorizzò una serie di atleti ed eventi di rilevanza nazionale nel pugilato, nel ciclismo, ma anche nel rugby e nel baseball e fu particolarmente legato al Milan, di cui fu consigliere alla fine degli anni Sessanta e presidente ad interim per un breve periodo dopo Albino Buticchi.
Nel 1977 ottenne l'Ambrogino d'oro milanese. La Villa di Calco - acquisita nel 1975 e riqualificata mantenendo gli spazi originari - custodisce le testimonianze di un'intera vita tra cui alcuni reperti "speciali" come la fotografia con Raffaella Carrà o le cariche di ''Commendatore'' e ''Grande ufficiale'' della Repubblica italiana.
Villa Moriggia
Dalla sua oasi calchese, fino a pochi anni fa, raggiungeva il milanese dove collaborava con entusiasmo con persone anche di diversi decenni più giovani di lui, un'attività che (ci ha spiegato quando lo abbiamo incontrato in villa alcuni anni fa) gli regalava grandi soddisfazioni.
"Era una persona squisita, colta e affabile, al passo coi tempi nonostante l'età e che vantava una vita ricca di esperienze" è il ricordo dell'ex sindaco Gilberto Fumagalli, che ha presieduto personalmente il suo matrimonio durante il secondo mandato.
"Era un imprenditore, di quelli vecchio stampo. Lui diceva la sua su tutto, anche sul colore delle linee divisorie nelle newsletter. Sì, perché solo fino a qualche anno fa il Signor Castelfranchi, come lo chiamavano tutti, era in piena attività con una casa editrice multimediale" è il ricordo affidato alla Rete di alcuni collaboratori. "Una storia imprenditoriale piena di successi, di intuizioni e grandi rivoluzioni"
Come quella che lo portò ad aprire la Sony Italia che affiancò alla GBC, seguita dalla casa editrice JCE (Jacopo Castelfranchi Editore) che è stata una scuola di formazione per tanti giornalisti che ancora oggi si occupano di tecnologia.
"Addio Signor Jacopo, grazie per le sgridate, per i sorrisi, per le barzellette che non facevano ridere, grazie per la sua forza vitale, per la passione che ha sempre messo in ogni cosa. Ci mancherà signor Castelfranchi" è la dedica diffusa in internet.
"Ogni cosa va fatta con amore" ci aveva detto nel 2011. Il segreto di una vita lunga e felice, terminata nella mattinata di oggi.