Merate: le nipotine cantano l'Alleluja per nonna Angela che si è spenta appoggiandosi in un ultimo abbraccio sul cuore del suo Battista


Alla "sua" Angela, Battista ha regalato un'ultima carezza, lì sul sagrato della chiesa mentre le centinaia di persone presenti al funerale si assiepavano attorno a lui che, invece, si è estraniato per una manciata di secondi, con la mano appoggiata sul legno chiaro della bara e negli occhi i fotogrammi dei loro cinquant'anni di vita assieme.

Battista e Angela il giorno dei festeggiamenti per il loro 45esimo anniversario di nozze


Poi ha donato, quasi fosse un ultimo regalo della loro nonna, le grosse margherite bianche e rosa adagiate sul feretro, ai tanti nipotini che al seguito, stretti l'uno all'altro, avevano il volto rigato dalle lacrime.
Ma in realtà, l'ultimo vero regalo lo ha fatto Angela a Battista, e non poteva essere altrimenti, così come se fosse stato scritto che in quel cuore dove per cinquant'anni era cresciuto e si era alimentato il loro amore, dovesse anche riposare l'ultimo sospiro.


Nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 maggio, infatti, quando ormai le condizioni di salute della donna si erano fatte sempre più precarie e pian piano anche il respiro diventava più lento e difficoltoso, Battista e Angela avevano probabilmente capito che erano gli ultimi momenti assieme. E forse lo ha compreso più lei che, raccogliendo le forze rimaste, si è avvicinata a Battista, seduto sul letto, e appoggiando la testa sul suo cuore, in un abbraccio che tutto ha detto del loro amore, ha esalato l'ultimo respiro.
Un'unione che lo stesso don Luigi nel corso dell'omelia ha raccontato, nella sua delicatezza e profondità, dove ciascuno sosteneva l'altro, dove la malattia e gli ospedali sono stati tappe frequenti di un cammino che, tuttavia, ha avuto tante luci e gioie. E che ora "ricorda con amore" tutto quanto è stato.

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Particolarmente toccante il canto dell'Alleluya eseguito dalle nipotine, accompagnate dal genero di Battista, rinomato musicista belga, e il ricordo delle figlie letto dal pulpito al termine della cerimonia.
Un ricordo partito dall'abbraccio di Battista ad Angela, che la copriva con la sua giacca mentre erano sul trenino del Bernina, e passato attraverso il matrimonio, i figli, i nipoti e fortificato dalla "grazia della malattia".


E sull'immagine dello chignon, acconciatura caratteristica di Angela, si è chiusa la lettera delle figlie alla loro mamma "lo chignon era l'immagine della tua eleganza innata e senza tempo; quando ci chiedevi come era il tuo chignon a noi è sempre sembrato perfetto, umile e coraggioso, semplice e dignitoso come te mamma".
S.V.
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