Sartirana: nel ricordo di Papa Luciani, 2 targhe a Don Turrini e all'amico Mimmo

Ciro Lamura Della Franca, il consigliere di Garbagnate David Camorani, l’assessore di Garbagnate Ester Mapelli,
don Alessandro Bonura, Sergey Shkarovskiy, il presidente Omar Tavola, il sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla,
Eleonora Rizzo, Marialuisa Mapelli, Alessandro Turrini e Maria Fornoni

Una conferenza-testimonianza sulla figura di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, e l'occasione per rendere omaggio, dedicando loro una benemerenza, a due figure diverse ma in egual modo importanti per il Centro Culturale Italiano di Garbagnate Monastero. A Sartirana, venerdì 5 maggio, a partire dalle 20.45, l'auditorium intitolato al Papa del Sorriso ha ospitato l'incontro organizzato dal CCIGPI di Garbagnate in collaborazione con la parrocchia della frazione meratese e con il patrocinio dei Comuni di Merate, Garbagnate e l'Unione della Valletta Brianza, un evento ricco di momenti diversi uniti da un filo conduttore piuttosto evidente.

 I relatori, da sinistra: don Alessandro Bonura, Omar Tavola e il professor Sergey Shkarovskiy

Alessandro Turrini, nipote di don Carlo Turrini, ritira la benemerenza per lo zio

Quello riportato, ad esempio, con efficace precisione dal professore Sergey Shkarovskiy, docente universitario in Russia, cinque volte in Italia a descrivere proprio la figura di Giovanni Paolo I. Il docente universitario era stato per la prima volta relatore su questo argomento in Brianza, nel 2012, poi a Roma, Napoli, Alessandria e venerdì sera, di nuovo a Sartirana. Inizialmente, Shkarovskiy ha letto in ordine cronologico quali che sono stati i passi della vita del Papa originario di Belluno. "Nato nel 1912, era un appassionato di letteratura. Nel 1928 si iscrisse al seminario, diventando diacono nel 1935 quando conobbe padre Felice Cappello, autore di numerose opere di diritto canonico, diventato la sua guida spirituale. Albino Luciani ricevette la stola da padre Felice che credeva molto nelle sue qualità. Nel '46, inoltre, discusse la tesi alla  facoltà di filosofia sulla natura umana di Rosmini, intitolata '‘Delle cinque piaghe della Santa Chiesa’”.


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Insieme ad altri episodi storici della vita di Papa Luciani, il professore russo ha citato l'incontro tra lui e Roncalli, che divennero assieme vescovi nel 1958. Gli anni '60 furono per la chiesa cattolica un periodo di grandi cambiamenti, Giovanni XXIII convocò il consiglio Vaticano secondo, durante il quale vennero approvate quattro costituzioni, due decreti e vi parteciparono 2mila vescovi tra i quali proprio Albino Luciani, che aderì al consiglio. Nel giugno del '63, invece, viene eletto Paolo VI.

Ciro Lamura Dalla Franca ritira la sua targa

Omar Tavola, Sergey Shkarovskiy, Ciro Lamura Dalla Franca, Alessandro Turrini ed Efrem Brambilla

Nel 1969 muore il patriarca di Venezia, Urbani, e Paolo VI dà l'incarico al Albino Luciani che diventa patriarca di Venezia. Una volta patriarca, ordina immediatamente di lasciare aperti i luoghi per il culto ai fedeli. "Interloquiva molto con i bambini, questa particolarità lo legò molto alla gente - ha proseguito Shkarovskiy - Nel 1972, in occasione di una visita, Paolo VI attraversa piazza San Marco in compagnia del patriarca Luciani, dopodiché decide di togliersi la stola e porla sulle spalle di lui, con questo gesto Papa Montini dimostra di volerlo come suo successore. Tra le sue opere letterarie, poi, vorrei ricordare "La grande virtù dell'umiltà" nella quale dice "noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo che ha gli occhi sempre su di noi. È papà e madre". Come nel dipinto di Rembrandt, "Il figliol prodigo", in cui il padre abbraccia il figlio con una mano virile e una delicata da donna, ha aggiunto Omar Tavola, presidente dell'associazione culturale, "ma a differenza di questo dipinto, Dio è Spirito".

Don Andriano Ferrario di Sartirana

In conclusione della serata sono state consegnate due targhe in onore a due persone che hanno aiutato in modo proficuo il Centro Culturale Italiano Giovanni Paolo I. Don Carlo Turrini, nel primo anniversario dalla sua morte, per aver aiutato a trovare un punto di riferimento come, peraltro, la parrocchia di Sartirana.

La targa è stata ritirata dal nipote Alessandro Turrini. Il sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla, lo ha ricordato dicendo che "dal '78 si è occupato del mio paese, ha battezzato tutta la mia famiglia, ha costruito molto, con le sue iniziative sono state recuperate numerose chiese delle frazioni,ha creato una forte comunità e lasciato anche i conti giusti. Io per primo ho pianto la sua morte". La seconda targa è stata consegnata all'amico e socio fondatore del Centro Culturale, Domenico Lamura Della Franca (da tutti chiamato Mimmo), premiato per avere ideato il sodalizio garbagnatese, ritirata dal fratello Ciro.

Ester Cattaneo
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