Brivio: il giardino comunale di via Suor Sala intitolato a Perlasca, Giusto tra le nazioni

Fino a poco tempo fa non era altro che un anonimo fazzoletto di verde incustodito all'ombra del castello, in via Suor Sala, dimenticato e persino un po' snobbato dagli abitanti del centro storico di Brivio. Anonimo, ancor di più, perché privo di un nome. Una società specializzata nel verde pubblico, incaricata dal Comune a sistemare, come quella, altre 11 aree verdi del paese, aveva ridato nelle scorse settimane un certo decoro a quel rettangolo verde piantando alcuni cespuglietti di fiori colorati e rinvigorendo il manto erboso.

Da sinistra: Marco Vannucci, blogger e scrittore, Franco Perlasca, figlio di Giorgio,
il sindaco briviese Federico Airoldi e l’assessore alla Cultura di Brivio Tamara Mandelli

Dal pomeriggio di venerdì 5 maggio, poi, gli amministratori locali gli hanno voluto finalmente affidare anche un nome: Giorgio Perlasca. Non un nome qualsiasi, insomma, ad ulteriore conferma di quanto l'Amministrazione comunale briviese sia intenzionata a ridare importanza agli angoli verdi del paese.

Franco Perlasca, figlio di Giorgio Perlasca, Giusto tra le nazioni

Per chi non lo conoscesse (e chi già lo conosce si fa un ripasso), Giorgio Perlasca è stato fino agli anni '80 un eroe silenzioso della Seconda Guerra Mondiale. Non un combattente e nemmeno un partigiano, ma bensì un commerciante di carne di base in Ungheria che forniva carne in scatola all'esercito italiano. Non è certo per questo, però, che molti anni dopo, il 23 settembre del 1989, lo Stato di Israele arrivò a conferirgli l'onorificenza di Giusto tra le Nazioni.

Tra i presenti, terzo da destra, il vicesindaco di Brivio Lorenzo Mazzoleni

Ci vollero gli sforzi di alcune donne ungheresi per far conoscere al mondo e agli stessi famigliari di Perlasca quello che il padovano di origini comasche (era infatti nato a Como nel 1910 e morì 82 anni dopo a Padova, nel 1992) riuscì a compiere nel 1944. Fingendosi un console spagnolo, in mancanza di quello vero, che nel frattempo si era rifugiato in patria, riuscì nell'impresa di nascondere oltre 5mila ebrei ungheresi e salvarli dai rastrellamenti nazisti e la conseguente deportazione.

Franco Perlasca, 73 anni dopo che suo padre fece questo, a Brivio, durante l'inaugurazione dell'ennesimo luogo dedicato a suo padre, ha spiegato che "se non fosse stato per quelle donne ungheresi, nessuno avrebbe mai saputo di cosa mio padre era stato capace".

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"Poterono cominciare a cercarlo solo alla fine degli anni '80, perché in Ungheria, subito dopo il regime nazista, arrivò quello comunista, e prima di allora l'Europa era sostanzialmente divisa in due
- ha spiegato Franco Perlasca davanti al gruppo di briviesi presenti all'intitolazione del parchetto, venerdì 5 maggio - Ed è stata una vera fortuna che a queste donne era rimasto nel cuore la persona che le aveva salvate, altrimenti nessuno lo avrebbe mai saputo".

Franco Perlasca, insieme alla moglie Luciana, è tra i fondatori di una fondazione dedicata alla figura del padre, che promuove le storie e l'importanza nel mondo dei Giusti tra le Nazioni. Oltre ad esserci centinaia di via e luoghi pubblici che portano il nome di Perlasca, in Italia e nel Mondo, la fondazione promuove annualmente decine di incontri, specialmente nelle scuole, eventi come quello organizzato la sera del 5 maggio in biblioteca a Brivio, con il blogger e giornalista Marco Vannucci che ha cercato di ricostruire la storia di questo eroe rimasto silenziosamente e umilmente una persona normale per tanti anni.

Il sindaco briviese, Federico Airoldi, ha voluto ringraziare pubblicamente, durante l'inaugurazione di venerdì, il vicesindaco Lorenzo Mazzoleni e l'assessore alla Cultura Tamara Mandelli per la loro collaborazione al progetto e, inoltre, i privati che hanno contribuito a donare una nuova immagine al verde pubblico come il nuovo giardino Perlasca di via Suor Sala, dove presto, ha aggiunto Airoldi, verranno posizionate anche delle panchine.

 

A.S.
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