Storia di un grande progetto per l’ospedale che porta le firme  di Caltagirone e Molteni

Da sinistra il dott.Giacomo Molteni
e il dott.Pietro Caltagirone
Se alla stretta finale si è giunti in questi ultimi mesi, il trasferimento delle acuzie dall'Inrca di Casatenovo al Mandic è frutto di un lungo percorso avviato una decina di anni fa, grazie alla positiva intuizione dell'allora direttore generale dell'azienda ospedaliera lecchese Pietro Caltagirone e del dottor Giacomo Molteni, ''guida'' amministrativa del presidio di Merate, reduce peraltro da una lunga esperienza professionale all'interno della struttura pneumologica di Monteregio.
Sul piatto c'era un finanziamento di 5milioni di euro, messi a disposizione dal Ministero nell'ambito della legge nazionale sulle ristrutturazioni. Serviva un progetto concreto e vincente affinchè l'azienda ospedaliera lecchese potesse aggiudicarsi quei fondi, e dopo averne a lungo discusso con la propria squadra, il d.g. Caltagirone parlò in Regione Lombardia dell'ipotesi di dotare l'ospedale meratese di un reparto di Pneumologia, trasferendo all'interno del presidio di Via Cerri le acuzie dell'istituto di Monteregio, in un'ottica di valorizzazione dell'ospedale a beneficio dell'intero territorio.
Il progetto prevedeva lo spostamento al Mandic dei 32 posti letto di Pneumologia presenti all'Inrca, vale a dire dell'intera attività svolta a Casatenovo.
La proposta fu accolta di buon grado dagli allora vertici regionali, in particolare dall'assessore alla sanità Luciano Bresciani e dal direttore generale della sanità lombarda Carlo Lucchina e nel giro di pochi mesi, sempre sotto la guida del dottor Caltagirone, fu sottoposto al Ministero il progetto che prevedeva la ristrutturazione del quinto piano del padiglione Villa, ''liberato'' da rianimazione, sale operatorie e centrali di sterilizzazione, trasferiti in un'altra palazzina del nosocomio meratese.
Il progetto seppe centrare l'obiettivo, tanto che nel luglio 2007 fu deliberato lo stanziamento dei contributi all'azienda ospedaliera lecchese. Iniziò a quel punto un lungo iter tecnico e amministrativo, con l'avvio negli anni successivi del cantiere, anzi dei cantieri. Prima di portare avanti le opere di sistemazione del quinto piano del Villa, per allestire il nuovo reparto di Pneumologia, fu necessario attendere il trasferimento del blocco operatorio e degli altri servizi presenti. Lavori davvero complessi, durati sette anni, che si sono conclusi nel 2014 e che hanno visti impegnati a tutto campo i d.g. succeduti a Caltagirone: in particolare Ambrogio Bertoglio e Mauro Lovisari.
Ci sono voluti tre anni invece, per rendere l'accordo già ''benedetto'' nel 2006 da Regione Lombardia, operativo. Era infatti necessario trovare una quadra tra le esigenze del Mandic e quelle dell'Inrca, affinchè l'ipotesi presa in esame dieci anni fa da Caltagirone e Molteni, potesse concretizzarsi. Ora non resta che ''stare alla porta'' per verificare se le tempistiche indicate stamani in conferenza stampa - ovvero settembre/ottobre di quest'anno - saranno rispettate.
G. C.
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