Merate: i ragazzi dell'Agnesi si sfidano nella gara di dibattito "per sviluppare la retorica"
Si sono svolte sabato mattina presso l'aula magna "Borsellino" del liceo Agnesi di Merate le gare di dibattito tra studenti, organizzate da qualche anno dal corpo docenti ed in particolare dal professor Dario Redaelli, che hanno visto gli alunni di alcune classi tenere discorsi articolati in merito a diversi temi.
Nella prima parte della giornata sette ragazzi, ognuno selezionato da una diversa classe terza, hanno dovuto sviluppare un discorso (un vero e proprio "public speaking") sul tema: "in occasione della visita del Ministro dell'Istruzione presso il nostro istituto, immagina di dover tenere un discorso in cui descrivi la scuola che vorresti".
Questi gli alunni che sono stati scelti per rappresentare la loro classe nella gara: Giulia Colombo della 3D, Alessandro Maggiolini della 3B, Benedicta Sanoos Afua della 3BSA, Mattia Redaelli della 3E, Elena Carini della 3A, Riccardo Marrafino della 3ASA e Nicolò Samuelli della 3C. La giuria era composta da diverse personalità: Luisa Rigamonti (un genitore), Luciano Ballabio (rappresentate della Semina), Claudia Crevenna (docente del liceo), e gli ex studenti Federico Dusi, Chiara Manganini e Matteo Bonvicini.
Prendendo in mano il microfono e sfidando la visibile emozione, i ragazzi hanno spiegato come, secondo loro, debba essere la scuola e il metodo di istruzione in Italia, in un tempo che variava da un minimo di 5 ad un massimo di 10 minuti ciascuno. Come ha sottolineato la giurata Claudia Crevenna, i ragazzi hanno dimostrato di avere un'ottima capacità oratoria, riuscendo a catturare l'attenzione del pubblico mantenendo contatto visivo ed esponendo le proprie idee in modo accattivante. "La classe poi ha fatto davvero un ottimo lavoro nella preparazione del discorso" ha continuato la docente, "siamo stupiti ed entusiasti per il lavoro che avete svolto. Ho visto con commozione che ognuno di voi ha applicato un proprio schema e quindi siete riusciti a renderlo efficace, ottenendo diversi risultati l'uno dall'altro. Il nostro Ministro sarebbe stato davvero contento di ascoltarvi quest'oggi!".
Il primo classificato di questa gara è stato Riccardo Marrafino, secondi ex equo Giulia Colombo e Mattia Redaelli.
Al termine degli interventi e in attesa del verdetto della giuria, i ragazzi hanno spontaneamente iniziato a confrontarsi su quali fossero le migliori modalità di esposizione del discorso e su alcuni contenuti presentati, segno che questa iniziativa è molto sentita e apprezzata.
"Ritengo che questa attività sia molto importante per lo sviluppo dei nostri studenti - ci ha raccontato il professor Redaelli - in quanto li aiuta ad accrescere le loro capacità retoriche. E non solo: li aiuta anche dal punto di vista psicologico a sviluppare maggiore autostima e sicurezza in se stessi. Cerchiamo così di coprire una delle grandi carenze del nostro sistema scolastico: non lasciare che i ragazzi siano i protagonisti nell'apprendimento, avendo affidato loro sempre un ruolo passivo".
Nella seconda parte della giornata i ragazzi delle classi quarte si sono sfidati nei cosiddetti dibattiti, "debate" all'anglosassone; "questo tipo di sfida fa imparare ai ragazzi cosa sia la democrazia - ha spiegato il prof. Redaelli - infatti non vince chi urla e calpesta l'altro, bensì chi esprime il proprio pensiero in un modo calmo, chiaro e pacato".
In una prima fase di semifinale quattro squadre -una per classe- si sono sfidate sul tema: "le rivoluzioni politiche sono processi storici che portano cambiamenti positivi alle società coinvolte?".
Dividendosi in squadre "pro" e "contro" al tema proposto, le sfide sono state suddivise in tre parti: dapprima le squadre hanno esposto le ragioni a favore della loro tesi, poi hanno raccolto le loro idee per confutare il pensiero avversario e poi, in un momento finale, hanno riassunto quanto presentato in precedenza.
Al termine delle due semifinali, la giuria ha scelto le due squadre vincitrici che si sono sfidate in finale discutendo sul seguente tema: "l'utilizzo di internet produce il pensiero unico o favorisce il pluralismo delle idee?".
Gli studenti che si sono confrontati nella gara di dibattito
Nella prima parte della giornata sette ragazzi, ognuno selezionato da una diversa classe terza, hanno dovuto sviluppare un discorso (un vero e proprio "public speaking") sul tema: "in occasione della visita del Ministro dell'Istruzione presso il nostro istituto, immagina di dover tenere un discorso in cui descrivi la scuola che vorresti".
Questi gli alunni che sono stati scelti per rappresentare la loro classe nella gara: Giulia Colombo della 3D, Alessandro Maggiolini della 3B, Benedicta Sanoos Afua della 3BSA, Mattia Redaelli della 3E, Elena Carini della 3A, Riccardo Marrafino della 3ASA e Nicolò Samuelli della 3C. La giuria era composta da diverse personalità: Luisa Rigamonti (un genitore), Luciano Ballabio (rappresentate della Semina), Claudia Crevenna (docente del liceo), e gli ex studenti Federico Dusi, Chiara Manganini e Matteo Bonvicini.
Prendendo in mano il microfono e sfidando la visibile emozione, i ragazzi hanno spiegato come, secondo loro, debba essere la scuola e il metodo di istruzione in Italia, in un tempo che variava da un minimo di 5 ad un massimo di 10 minuti ciascuno. Come ha sottolineato la giurata Claudia Crevenna, i ragazzi hanno dimostrato di avere un'ottima capacità oratoria, riuscendo a catturare l'attenzione del pubblico mantenendo contatto visivo ed esponendo le proprie idee in modo accattivante. "La classe poi ha fatto davvero un ottimo lavoro nella preparazione del discorso" ha continuato la docente, "siamo stupiti ed entusiasti per il lavoro che avete svolto. Ho visto con commozione che ognuno di voi ha applicato un proprio schema e quindi siete riusciti a renderlo efficace, ottenendo diversi risultati l'uno dall'altro. Il nostro Ministro sarebbe stato davvero contento di ascoltarvi quest'oggi!".
Il primo classificato di questa gara è stato Riccardo Marrafino, secondi ex equo Giulia Colombo e Mattia Redaelli.
Al termine degli interventi e in attesa del verdetto della giuria, i ragazzi hanno spontaneamente iniziato a confrontarsi su quali fossero le migliori modalità di esposizione del discorso e su alcuni contenuti presentati, segno che questa iniziativa è molto sentita e apprezzata.
"Ritengo che questa attività sia molto importante per lo sviluppo dei nostri studenti - ci ha raccontato il professor Redaelli - in quanto li aiuta ad accrescere le loro capacità retoriche. E non solo: li aiuta anche dal punto di vista psicologico a sviluppare maggiore autostima e sicurezza in se stessi. Cerchiamo così di coprire una delle grandi carenze del nostro sistema scolastico: non lasciare che i ragazzi siano i protagonisti nell'apprendimento, avendo affidato loro sempre un ruolo passivo".
Nella seconda parte della giornata i ragazzi delle classi quarte si sono sfidati nei cosiddetti dibattiti, "debate" all'anglosassone; "questo tipo di sfida fa imparare ai ragazzi cosa sia la democrazia - ha spiegato il prof. Redaelli - infatti non vince chi urla e calpesta l'altro, bensì chi esprime il proprio pensiero in un modo calmo, chiaro e pacato".
In una prima fase di semifinale quattro squadre -una per classe- si sono sfidate sul tema: "le rivoluzioni politiche sono processi storici che portano cambiamenti positivi alle società coinvolte?".
Dividendosi in squadre "pro" e "contro" al tema proposto, le sfide sono state suddivise in tre parti: dapprima le squadre hanno esposto le ragioni a favore della loro tesi, poi hanno raccolto le loro idee per confutare il pensiero avversario e poi, in un momento finale, hanno riassunto quanto presentato in precedenza.
Al termine delle due semifinali, la giuria ha scelto le due squadre vincitrici che si sono sfidate in finale discutendo sul seguente tema: "l'utilizzo di internet produce il pensiero unico o favorisce il pluralismo delle idee?".
Beatrice Frigerio