Cornate: le celebrazioni per la festa della liberazione insieme ai ragazzi della scuola media

Una Villa Sandroni di Colnago gremita ha accolto questa mattina le celebrazioni per la festa della liberazione nel suo 72esimo anniversario. La cerimonia è iniziata con l'alzabandiera del Gruppo Alpini di Cornate accompagnata dall'Inno Nazionale suonato dal Corpo musicale Sant'Alessandro di Colnago, seguita dal Silenzio.


"Oltre settant'anni fa si concludeva il più tremendo conflitto dell'era moderna" ha iniziato il suo discorso il Sindaco Fabio Quadri, "non solo per il numero di morti e dispersi, non solo per le distruzioni apportate, ma soprattutto per le aberrazioni commesse. La seconda guerra mondiale fu causata soprattutto dal fallimento delle continue trattative e dall'estenuante tentativo di ricondurre alla ragione coloro che della ragione avevano perso il lume". Dopo aver raccontato alcuni fatti storici che portarono all'inizio della seconda guerra mondiale, il Sindaco Quadri ha così continuato: "Si arrivò allo scoppio di quel funesto conflitto, un conflitto che anche in conseguenza del lungo periodo dittatoriale patito, assunse, dopo la caduta del regime, nel nostro Paese le caratteristiche della guerra civile che vide formalmente il suo epilogo in questa data, il 25 aprile, ma che di fatto produsse negli anni successivi tensioni e lutti. Ancora oggi purtroppo vi sono pochi e numerosi soggetti che sporcandone la memoria si riempiono la bocca di frasi che si richiamano ai valori della Resistenza ma si comportano come coloro che facevano dell'autoritarismo il loro modus operandi. Fortunatamente questo è anche il momento in cui il sentimento della riappacificazione è prevalente e quasi unanimamente condiviso. Dobbiamo pertanto avere il coraggio e la forza di analizzare quei fatti con la lucidità che la storia ci consente, di avere la capacità di coglierne gli importanti insegnamenti: una lezione quella che ci arriva dal 25 aprile che dobbiamo anche saper attualizzare e leggere alla luce dei fatti di cronaca recente. Faccio soprattutto riferimento ai drammatici accadimenti legati al terrorismo islamico cui questi anni di inizio millennio ci hanno tristemente abituato, fatti che ci ricordano quanto certi uomini siano ancora delle belve e certe ideologie altro non siano che barbarie. Il consolidarsi in certe aree del mondo di entità sotto la cui autorità la barbarie è assunta a legge, ci deve indurre a comprendere come la lotta tra il bene e il male, tra libertà e sopruso, tra democrazia e tirannide non sia cessata con il 25 aprile.

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Devono anche farci riflettere su molti errori commessi dall'Occidente quando, invece che farsi paladino della legge di Cristo, rispetto a quella di Caino, si è fatto portatore del dio denaro, degli interessi economici di pochi a scapito di molti. Un nuovo 25 aprile ci aspetta per l'affermazione di valori che anche a prezzo della vita 72 anni fa i nostri padri hanno avuto il coraggio di difendere. Dobbiamo portare omaggio alle donne e agli uomini che lottarono perchè un futuro migliore rispetto al presente che stavano vivendo, potesse essere possibile. Quel futuro che loro sognavano fatto di democrazia e libertà è ora nostro. La libertà che ci è stata donata 72 anni fa va difesa, protetta da ogni forma che voglia limitarla eccessivamente o peggio voglia imprigionarla o impedirla, e guardando al di là per sempre delle contrapposizioni ideologiche, dei pregiudizi e delle diatribe sul periodo storico della Resistenza. È questa passione per la libertà che animò chi combattè allora che oggi vorremmo ricordare affinchè essa sia trasmessa oggi a ciascuno di noi. Dobbiamo amare, difendere le istituzioni, recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza che ha animato i cittadini e lavorare per migliorare questo nostro grande Paese e difenderlo da chi vorrebbe cambiarne le radici democratiche e cristiane".

I volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri

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Dopo un lungo applauso al termine del discorso del Sindaco, la parola è passata ai ragazzi delle scuole medie dell'Istituto comprensivo Dante Alighieri di Cornate che, sotto la guida delle loro insegnanti, hanno analizzato storicamente i fatti che hanno portato alla celebrazione di questa giornata, accompagnando la loro analisi con dei testi lasciati dagli autori più famosi del periodo.

Il Gruppo Alpini

Il Corpo Musicale Sant'Alessandro

I ragazzi, presentando il loro lavoro, hanno anche spiegato che hanno studiato la vita di alcuni partigiani e membri della Restistenza cornatesi, come Giuseppina Comi, o Dino Giani, partigiano a soli 17 anni e fucilato all'aeroporto Forlanini, o Donato Dossi, ucciso a soli 16 anni mentre lavorava come garzone nella sede fascista "Ettore Muti" in via Rovello a Milano.

I ragazzi delle medie

"Ora quando passiamo con le nostre biciclette per via Dossi a Cornate o per via Giani a Colnago, siamo un po più consapevoli: ora le parole del nostro libro di storia, che ci sembravano lontane e vuote, hanno preso concretezza" hanno detto i ragazzi delle medie. "Ora sappiamo perchè siamo qui: per dire a voi cari concittadini, "ci siamo anche noi" e per dire grazie a chi ha lottato affinchè noi potessimo essere liberi". Successivamente i ragazzi hanno letto al pubblico alcuni brani tratti da diverse opere di scrittori che narravano della guerra e della Resistenza.
Beatrice Frigerio
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