Robbiate: le penne nere in festa per il 45esimo anniversario della sezione. Concerto, parata, la Messa e il pranzo sociale


Gli alpini schierati sull'attenti, dalle trombe risuona una fanfara, i vessilli tenuti in alto da chi li sorregge. Le bandiere tricolore appese ai davanzali delle case, già pronte a ricordare che martedì sarà il 25 aprile, Festa della Liberazione, domenica mattina hanno avuto un duplice valore simbolico.

Il maresciallo Edonio Pecoraro, il sindaco Daniele Villa, Mario Longo, consigliere
nazionale dell’ANA e Mauro Farina, vicepresidente della sezione di Lecco

Uno straordinario dedicato alle penne nere robbiatesi che 45 anni fa, di questi tempi, venivano alla luce quando, per la prima volta, veniva formalizzata una vera e propria sezione. Da allora sono passati molti lustri, ma c'è chi allora era molto più giovane e qualcosa ricorda. In piazza della Repubblica, alle 9.45 di domenica mattina, 23 aprile, c'erano tutte le penne nere robbiatesi e ci sono pure i loro compagni delle sezioni vicine, Merate, Lecco, Milano e persino Asti. Il capogruppo Marco Magni ha coordinato tutta la cerimonia, in veste, oltre che di presidente, anche di cerimoniere, figura che per gli alpini ha una certa importanza.

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Prima il ritrovo, appunto, nella piazza del Municipio, dove è stato accolto il vessillo della sezione di Lecco, poi una breve sfilata fino alla sede degli alpini robbiatesi, che si trova in via Fumagalli, dove c'è stato l'alzabandiera e alcune delle autorità presenti, istituzionali come il sindaco di Robbiate Daniele Villa, e militari con il comandante della stazione carabinieri di Merate Edonio Pecoraro, hanno posato un vaso di fiori di fronte al monumento dei caduti, un grande cappello dell'alpino in pietra.

Il capogruppo degli alpini di Robbiate, Marco Magni



La sfilata è poi proseguita sino al cimitero locale, dove ancora è stato reso omaggio ai caduti delle guerre, ed è stato il momento dei discorsi. Marco Magni, che è pure presidente dell'ANA (associazione nazionale alpini) di Lecco, ha omaggiato tutte le penne nere di Robbiate dicendo che "quello che gli alpini vogliono è coesione, vogliono la partecipazione della gente, perché gli alpini sono con la gente, e credo che tutti queste persone riunite qui oggi siano la testimonianza più vera e più sincera di questo", mentre il primo cittadino di Robbiate ha detto con grande enfasi che "se ci fossero mille, diecimila o centomila persona come voi, il nostro sarebbe un mondo migliore", ricordando poi il grosso contributo che questi volontari danno attraverso la protezione civile e parlando di un episodio accaduto qualche anno fa, quando gli alpini di Robbiate aiutarono alcuni cittadini che dovettero lasciare le loro case.

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I ricordi dei primi 45 anni di vita del gruppo sono stati protagonisti anche sabato sera, 22 aprile, quando nelle scuole medie di Robbiate il corpo musicale cittadino ha eseguito un concerto a loro dedicato.


Domenica, invece, dopo la messa officiata dal don Paolo Bizzarri nella chiesa parrocchiale, nell'oratorio maschile si è tenuto un pranzo sociale al quale hanno partecipato in tantissimi.
A.S.

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