Merate: cerimonia di premiazione per il concorso di idee di Viale Verdi. 24 progetti per una migliore viabilità e vivibilità

24 progetti, 3 vincitori, 4 segnalati per una migliore vivibilità e viabilità del Viale. Quest'oggi nell'auditorium di Palazzo Tettamanti si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso di idee indetto dall'amministrazione comunale e finalizzato proprio a dare un nuovo volto all'arteria che scorre a sud della città, Viale Verdi appunto.


Tante proposte, giunte sia da fuori provincia che da oltralpe, segno che l'iniziativa del coinvolgimento di professionisti per studiare soluzioni a misura dei cittadini e delle loro esigenze, è foriera di successo. "Questa non è la fine ma l'inizio di un percorso" ha commentato l'assessore ai lavori pubblici Giuseppe Procopio, visibilmente soddisfatto "la scelta di muoverci con il concorso di idee ci ha dato la possibilità di sviluppare diversi punti di vista sul tessuto urbano della città, con un occhio particolare al lato commerciale e residenziale che caratterizzano appunto il nostro viale. Oggi ci sono tanti servizi, dal CDD alle scuole fino all'ultimo miglio dell'ospedale. La nostra amministrazione vuole dare un nuovo volto all'arteria, con attenzione alle aree verdi, ai parcheggi per favorire la socialità tra le persone, in totale sicurezza".

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Soddisfatto anche il sindaco Andrea Massironi che ha ringraziato in particolar modo il comitato di Viale Verdi per l'approccio costruttivo e collaborativo mostrato verso il problema. Prima di passare alle premiazioni, la parola è stata data all'architetto Giorgio Melesi che ha fatto parte della commissione giudicatrice e ha fornito alcuni ragguagli tecnici sulle modalità di assegnazione del punteggio. "I partecipanti al concorso hanno lavorato su due strade, una legata al viale e al suo aspetto viabilistico e l'altra finalizzata a superare il taglio netto, nord/sud, che questa arteria dà, tentando dunque di conferirgli un aspetto più urbano".

L'architetto Chiara Fiore con l'assessore Giuseppe Procopio


Al terzo posto si è posizionata l'architetto Chiara Fiore che, nel suo elaborato, ha cercato di "restituire il viale alla popolazione, tentando di fermare il traffico veicolare per dare spazi alla socialità" restringendo la carreggiata, inserendo delle zone 30, modificando la pavimentazione e regolamentando diversamente i parcheggi.

L'architetto Sergio Fumagalli

Secondo posto per l'architetto Sergio Fumagalli del gruppo di lavoro Iessed. I professionisti hanno lavorato per salvaguardare la pedonalità e, al rallentamento del traffico, garantirne comunque la scorrevolezza vista l'importanza dell'asse viario. "Si è cercato di dare continuità tra la parte centrale della strada e quella più periferica, con una caratterizzazione anche dal punto di vista dell'arredo urbano e dell'illuminazione". La soluzione proposta ha tentato di ribaltare il ruolo delle auto rispetto a quello dei pedoni e delle biciclette, senza per questo "perdere" spazi ma rimodulandoli in maniera differente.

Federico Jappelli (al centro) con il collega del raggruppamento vincitore

Primo gradino per l'architetto Federico Jappelli con il raggruppamento RTP Jappelli & Partners. Il progetto ha dato una doppia identità alla strada, quale luogo di collegamento tra il transito dei flussi veicolari e quello dei tessuti sociali. Pur con finalità "conflittuali" questi due obiettivi sono stati raggiunti grazie a una diversa percezione dello spazio. Da una parte l'area viabilistica ripensata, sulla scia del modello svizzero, con una fluidificazione lenta del traffico, ridisegnando i nodi e controllando la velocità pur mantenendo inalterati i volumi di traffico. Sul lato della vivibilità, invece, si è ripreso dal modello francese delle "places traversantes", ossia di piazze che si estendono oltre i loro confini, invadendo i marciapiedi e arrivando là dove i tessuti sociali prendono vita e hanno bisogno di rafforzarsi, con appunto un ambiente attorno adatto.

Giuseppe Papaleo, Andrea Massironi, l'architetto Giorgio Melesi e l'assessore Giuseppe Procopio firmano il libro delle presenze


Prima di passare a visitare l'esposizione degli elaborati, che il comitato ha allestito nel salone interrato del centro diurno disabili in Viale Verdi e che sarà aperta grazie ad un servizio di volontari, il presidente Giuseppe Papaleo ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono impegnati e hanno dato il loro tempo e la loro professionalità per arrivare alla giornata di oggi, a partire proprio dal personale dell'ufficio tecnico. "Sono state prese in considerazione le criticità e le necessità che avevamo sollevato, era trent'anni che il Viale aspettava qualcosa di concreto. Siamo partiti dicendo che non volevamo lamentarci, ma fare qualcosa di utile. Ecco oggi ci siamo riusciti ed è un altro bel risultato per tutti".
S.V.
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