Robbiate: l'AIDO incontra gli studenti delle scuole e parla di donazione e trapianti


Ha dedicato la sua carriera professionale ai trapianti di organo, l'ambito per cui ha lavorato oltre trent'anni, operando nelle sale chirurgiche dell'Ospedale Niguarda di Milano. Il dottor Paolo Aseni, arrivato a Robbiate nella mattinata di sabato 11 marzo, ha incontrato le classi seconde delle scuole medie raccontando ai ragazzi la storia di come sono nate e come, invece, si sono sviluppate negli anni le operazioni chirurgiche dei trapianti, fornendo loro dati e informazioni dettagliati.

 

Da sinistra il presidente AIDO Daniele Sorzi, il dottor Paolo Aseni,
il vicepresidente AIDO Mauro Corno e il tesoriere AIDO Giuseppe Brambilla

Un incontro promosso dall'AIDO di Paderno (associazione di riferimento anche per i donatori di Imbersago e Robbiate), che da sempre propone e organizza incontri sul tema con le scuole, invitando esperti e, talvolta, anche chi ha vissuto sulla propria pelle l'esperienza del trapianto con la possibilità "di poter vivere una seconda vita". In parte, sono state anche le parole utilizzate proprio dal presidente dell'associazione padernese, Daniele Sorzi, durante le prime battute dell'incontro di sabato mattina. "Conosco il dottor Aseni da 24 anni - ha raccontato - E cioè da quando ho subito il trapianto del fegato. Posso assicurarvi che, sul tema di trapianti, è una persona molto afferrata. Ha lavorato per trent'anni nell'equipe del centro trapianti addominali del Niguarda e pubblicato oltre 150 inserzioni su riviste scientifiche internazionali".

Daniele Sorzi

Il dr. Paolo Aseni


Il dottor Aseni ha esordito raccontando ai ragazzi la vicenda del primo trapianto di organi eseguito con successo, avvenuto a Boston nel 1954: fu eseguito dal chirurgo Joseph Murray, si trattò di un trapianto renale che coinvolse due gemelli omozigoti. Fu un tale successo che, per assurdo, molti anni dopo morì per primo il fratello che aveva donato il rene.

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"Vi presento i pionieri della chirurgia dei trapianti - ha proseguito Aseni - Uno era il mio primario, il professor Belli, il professo Staudacher e il dottor Starzl, il primo chirurgo ad eseguire un trapianto di fegato ad un bimbo di 6 anni, che poi visse fino a 91 anni".

Detto questo, l'ex medico del Niguarda è passato a parlare di tutto il processo che avviene molto prima del trapianto. "Si parte dal presupposto che per ogni trapianto ci deve essere un donatore - ha raccontato - Quando ai medici viene comunicata l'esistenza di un donatore, cioè di un organo donato, bisogna agire in fretta ma valutare molte cose. Innanzitutto, l'organo potrebbe non essere idoneo. Poi bisogna capire come trasportarlo fino al paziente che ne ha bisogno, e in questo caso ci sono diversi modi: lo si può trasportare con l'aereo, o con dei veicoli, a volte, ad esempio, delle Lamborghini messe a disposizione dalla Polizia Stradale".

 

Il dottore è poi passato ad analizzare, insieme agli studenti, la questione culturale di come nel mondo vengano considerati la donazione e il trapianto, spiegando che in alcuni luoghi, specialmente nelle culture orientali, il trapianto di organi non è accettato per questioni morali e religiose. Aggiungendo, inoltre, che l'Italia, paragonata al resto del mondo, è uno dei paesi più altruisti, con una percentuale molto alta di donatori.


L'AIDO di Paderno aveva organizzato un incontro anche nel pomeriggio di venerdì 10 marzo alle scuole elementari di Paderno, dove gli alunni avevano incontrato il presidente Sorzi e l'amministratore Giuseppe Brambilla e parlato di donazione. Sabato mattina, oltre a Sorzi, alle medie hanno preso parte all'incontro anche Brambilla e il vicepresidente dell'AIDO Mauro Corno.
A.S.

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