Meratesi nel pallone/1: viaggio tra i club calcistici locali. A Imbersago i nerazzurri del presidentissimo Angelo Moratti

La domenica è, per fede religiosa, il giorno dedicato al riposo; per fede calcistica, invece, quello deputato alla partita. Dalle 14, incollati allo schermo TV, migliaia di italiani fanno il tifo per la loro squadra del cuore, chi con la consapevolezza che “si tratta pur sempre di un gioco” chi invece per quel goal mancato o quel rigore non dato è pronto a infervorarsi fino a rasentare un malore.
Dall'abbonamento allo stadio a quello della pay tv, passando per i gadget e la lettura del foglio rosa, si arriva fino all'affiliazione ai club locali che oltre a rappresentare un momento di aggregazione sono una delle modalità per seguire da vicino la propria squadra del cuore.
Abbiamo voluto così immergerci in un viaggio attraverso questi club calcistici meratesi, a tinte nerazzurre, bianconere o rossonere.
Nessuna volontà di dividere il nostro territorio in base alla squadra del cuore, ma solo quella di raccontare come la passione comune per uno sport e un club diventi anche motivo di amicizia, divertimento, aggregazione.



IMBERSAGO - INTER CLUB ANGELO MORATTI

Al centro il presidente Massimo Moratti

In un calcio moderno governato dai paperoni e gli industriali, contraddistinto, negli ultimi tempi, dai clamorosi affari intercontinentali delle squadre cinesi, disposte a muovere montagne di denaro pur di assicurarsi il tal celebre calciatore, in questo sport in cui l’impresa è il business, più che la partita in sé, e in cui le sole bandiere che si vedono sono quelle che volteggiano sugli spalti, in assenza di calciatori (a parte poche eccezioni) che rinunciano al guadagno di fronte all’attaccamento alla maglia, sentimento pressoché estinto, c’è ancora chi vive di passione, chi si nutre di calcio su richiesta del cuore.
Escluse le compagini ultrà più violente, quel che ha sempre, ed oggi ancora, fatto il buono del calcio sono loro, i tifosi, coloro ai quali lo spettacolo di questo gioco è dedicato.


In questo nuovo e frequente appuntamento di “Meratesi nel pallone” intendiamo fare la conoscenza di tutte quelle persone che ancora oggi vivono il mondo del calcio frequentandolo religiosamente, nella fattispecie i membri dei club paesani delle squadre italiane più blasonate, facendoci da loro raccontare aneddoti storici e attività delle associazioni di cui sono soci, consiglieri, alcuni fondatori e altri presidenti. Da quale di questi club incominciare questo viaggio, se non dal più antico e numeroso, per quantità di soci iscritti, di tutto il territorio Lecchese: l’Inter Club “Angelo Moratti” di Imbersago.

Il presidente Massimo Moratti durante l’inaugurazione dell’inter club Angelo Moratti rifondato nel 1998

Gli anni della fondazione, il rapporto con la famiglia Moratti e lo scioglimento
Un club vissuto due volte, fondato nel 1960 da alcuni personaggi storici imbersaghesi, chiuso intorno alla metà degli anni ‘70 e poi rifondato nel ’98, la cui nascita è estremamente legata all’acquisto della sontuosa villa, in quella che oggi si intitola proprio via Angelo Moratti, al confine con Robbiate, da parte del noto industriale milanese. Angelo Moratti, che in quei tempi concludeva affari con le più importanti compagnie petrolifere che operavano in Italia, comperò la residenza nel ’54. Nel ’55 divenne il proprietario e presidente dell’Inter. “In quegli anni i giovani interisti imbersaghesi strinsero una forte amicizia con il presidente che possedeva una casa nel loro stesso paese – ha raccontato Valentino Caimi, l’attuale presidente dell’Inter Club – Spesso e volentieri, gli interisti di Imbersago venivano invitati dal dottor Moratti nella sua villa per una partita di pallone, ed era molto facile incontrare i giocatori di allora. Il nostro rapporto con la famiglia Moratti è tutt’ora molto stretto”.

Il vicepresidente Roberto Colnaghi, il presidente Valentino Caimi, il tesoriere Stefano Balconi

In pratica si può azzardare che se Moratti non avesse acquistato la società interista, allora nemmeno l’Inter Club di Imbersago sarebbe mai esistito. La prima formazione del club, del quale facevano parte Silvano Biondi come presidente, i fratelli Giovanni, Paolo (ancora oggi socio del club) ed Ezio Codara, rispettivamente segretario, tesoriere e consigliere, Angelo Panzeri, Luciano Miotti, Giuseppe Fiandaca, Aurelio Spada, Enrico Saemi, in qualità di consiglieri, si sciolse infatti qualche anno dopo rispetto a quando Moratti lasciò la carica di presidente e vendette la proprietà.

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“Per noi interisti di Imbersago, l’Inter vuole dire Famiglia Moratti
– ha aggiunto il presidente Caimi – Hanno sempre ritenuto Imbersago la loro seconda casa, e noi gliene siamo riconoscenti. All’epoca eravamo ancora dei bambini quando i primi fondatori del club incontravano nella villa la Famiglia Moratti al completo, sia in occasione delle feste organizzate per osannare le strepitose vittorie dell’Inter, che durante le partite di calcio giocate sul campo della villa con i figli Gianmarco, Massimo e Natalino Moratti. Per quanto ne sappiamo oggi il club si sciolse per alcune vicissitudini, negli anni che coincidono con la cessione della proprietà da parte di Moratti”.

Il direttivo dei consiglieri al completo

La rifondazione e l’Inter Club di oggi
La rinascita del club imbersaghese ha ancora una volta a che fare con l’importante legame tra il Comune di Imbersago e la Famiglia Moratti. Nel febbraio del 1995, infatti, l’Inter venne riacquistata da Massimo Moratti, figlio di Angelo, che poi sarebbe diventato il presidente più vincente nella storia della società sportiva. Nel settembre del 1998, “per l’amicizia che lega la Famiglia Moratti con il paese e l’amore dei tifosi imbersaghesi per i colori neroazzurri”, così come viene spiegato nella sezione “storia” dal sito dell’Inter Club imbersaghese, alcuni amici, tra cui quattro degli storici fondatori del primo sodalizio, Angelo Panzeri, Giovanni e Paolo Codara con Luciano Miotti, rifondarono il club intitolandolo al “Presidentissimo Angelo Moratti”.

L’intitolazione nel ’99 della strada via Angelo Moratti davanti alla villa

Nella storica serata di inaugurazione, che si svolse nei saloni del ristorante “Trattoria dei Cacciatori” (quella che oggi è ancora la sede dell’Inter Club), erano presenti anche il presidente Massimo Moratti, l’allora capitano Giuseppe Bergomi, un giovane Javier Zanetti e Ivan Zamorano. Nelle fotografie di quegli anni, così come la maggior parte di quelle presenti nell’archivio dell’Inter Club “Angelo Moratti”, le immagini più ricorrenti sono quelle delle occasioni di incontro tra i soci del club e la dirigenza interista, con i suoi giocatori e i diversi componenti della Famiglia Moratti, più di quanto avvenga in ogni altro Inter Club d’Italia. “Ancora oggi abbiamo un buonissimo rapporto con Massimo Moratti – ha spiegato il presidente Caimi – Ormai siamo diventati i suoi uomini di fiducia quando vengono organizzate feste e ricevimenti di famiglia nella residenza Imbersaghese. Di solito svogliamo servizio come parcheggiatori durante le feste estive del figlio Giovanni, lo abbiamo fatto anche durante il suo matrimonio”.

Il vicepresidente Roberto Colnaghi e il presidente Valentino Caimi, consegnano l'assegno
alla fondazione “Colombia te quiero ver” del campione Ivan Cordoba

Ad oggi, l’Inter Club di Imbersago, forse proprio per via di questo strettissimo legame con i proprietari dell’Inter, è il più numeroso di tutto il lecchese, con quasi 240 soci iscritti all’attivo. Dal 2007, anno in cui lo storico presidente Angelo Panzeri ha lasciato la sua carica, la palla è passata a Caimi. L’attuale vicepresidente, invece, è Roberto Colnaghi, che è anche il coordinatore responsabile di tutti gli Inter Club della Provincia di Lecco, che in totale contano oltre 1500 iscritti. Il segretario, invece, è Stefano Balconi mentre il tesoriere è Niccolò Caldara. Tra i consiglieri ci sono Claudio Arlati, Luciano Codara, Giovanni Marucci, Gianfranco Porta, Luigi Ripamonti e Luigi Riva.

Il vicepresidente Roberto Colnaghi con Ivan Cordoba


Le attività dell’Inter Club “Angelo Moratti”
“Il nostro sodalizio significa, prima di tutto, impegno per il sociale – ha spiegato il vicepresidente Roberto Colnaghi – Abbiamo appena organizzato il Natale nerazzurro, a luglio solitamente organizziamo una festa del club e una cena con tutti i soci a marzo. A questi eventi prepariamo delle lotterie per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Ad esempio, abbiamo sostenuto con alcune donazioni l’Hospice ‘Il nespolo’ di Airuno e altre donazioni le abbiamo destinate alla fondazione ‘Colombia te quiero ver’ dell’ex terzino interista Ivan Cordoba e in favore della ‘Pupi’ del capitano Javier Zanetti. Alcuni anni fa siamo stati in visita nella comunità di recupero per tossicodipendenti ‘San Patrignano’, alla quale abbiamo dato un nostro contributo, che da anni è sostenuta da Gian Marco Moratti e dalla moglie Letizia”.

Giampaolo Codara, titolare del ristorante “Trattoria dei Cacciatori” poggia la mano sulla spalla di Giacinto Facchetti

C’è molto di più, quindi, oltre alle consuete attività di organizzazione del trasporto per raggiungere lo Stadio San Siro a Milano ogni due domeniche, e spesso seguire la squadra in trasferta. I soci dell’Club non si tirano indietro nemmeno se la compagine affronta le avversarie all’estero, cosa che li ha portati a viaggiare insieme girando quasi tutta l’Europa. Tra i principali eventi ai quali l’Inter Club Angelo Moratti è più partecipe c’è la Festa dello Sportivo organizzata a luglio dal Comune di Imbersago, con un torneo a sette.

Il vicepresidente Roberto Colnaghi, il tesoriere Stefano Balconi, il socio fondatore Giampaolo Codara

“Ci ritroviamo ogni primo e terzo giovedì del mese per la riunione con i consiglieri
– ha raccontato il segretario Stefano Balconi – Al momento contiamo quasi 240 soci. Il periodo di tesseramento scatta ad ogni fine stagione, intorno a giugno. Costa 12€ per i ragazzi fino ai 14 anni, 20€ per i soci senjor. Contiamo di poter raggiungere sempre più persone, tutti gli interisti della zona sono ovviamente invitati ad iscriversi”. “La voglia di continuare è molta, soltanto che l’età per tutti noi sta avanzando piano piano – ha infine aggiunto il presidente Caimi – I giovani fanno fatica ad avvicinarsi al nostro club, avremmo presto bisogno di un ricambio generazionale e speriamo di poter contare su qualche forza nuova”.

Continua/1
A.S.
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