Merate: il prof. Edoardo Boncinelli dialoga con gli studenti su genetica, vita e caso

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Una persona che lega competenza scientifica specifica ad una grande curiosità per la cultura, i tutti i campi. È stato presentato così dal libraio meratese Tommaso Meschi il professor Edoardo Boncinelli, ospite venerdì sera presso l'aula magna "Paolo Borsellino" del Liceo scientifico "Agnesi" e dell'Istituto Viganò. Promossa dall'associazione "La Semina", la serata è stata il giusto completamento dal taglio storico-evoluzionistico dell'incontro con il filosofo Giulio Giorello.

Il professor Edoardo Boncinelli


"Per migliorarsi il genere umano ha bisogno di una mutazione genetica. Lo ha scritto il professor Boncinelli in uno dei suoi tanti articoli, in cui sostiene anche che la cultura, legata ai geni, non è qualcosa di automatico ma si conquista di volta in volta. Il piccolo dell'uomo, come lui lo chiama, diventa umano quando assorbe i valori e le tecniche della società in cui vive" ha così esordito Meschi, cedendo poi la parola agli studenti per le domande da rivolgere al relatore. "Un giorno si potrà prevedere il pensiero umano con l'innovazione digitale?". È stato questo il primo interrogativo posto dai giovani, a cui l'illustre ospite ha così risposto: "Non lo so e se lo sapessi sarei un mago. Bisogna andarci piano quando si parla di previsioni perché, soprattutto quelle a lungo termine, possono essere smentite". Il docente, autore di ben 53 libri, si è poi soffermato sulla questione del pensiero: "Noi sappiamo solo qual è il nostro pensiero ma non cos'è il pensiero. Prendiamo spesso decisioni a 'capocchia', senza né capo né coda. Per poco tempo nella giornata siamo razionali perché siamo in balia delle nostre emozioni, dei sentimenti, inclinazioni e avversioni. Il tutto temperato di tanto in tanto con un atteggiamento razionale".

Il genetista Edoardo Boncinelli e il libraio Tommaso Meschi di Merate


L'uomo opererebbe, quindi, una sopravvalutazione della razionalità che - a detta del professor Boncinelli - sarebbe solamente il sistema 2: "Il nostro cervello zoppica. Quando abbiamo fretta e siamo sotto stress, cioè il più delle volte, produciamo risposte sbagliate. La risposta seria alla domanda che mi avete posto è che per il momento non si possono fare previsioni di alcun tipo". A detta dell'esperto ciascuno di noi sarebbe animale, con 4 miliardi di evoluzione biologica alle spalle, ed essere umano, con un'evoluzione culturale di migliaia di anni. Il progresso non sarebbe dunque solo quello in corsa della tecnica, ma ci sarebbe anche uno sviluppo interiore molto più lento. "Noi abbiamo fatto tanti passi in avanti, ma non siamo sempre persone che si lasciano guidare dalla calma, dalla logica e dalla riflessione. Enormi progressi sono stati fatti fino a qua, ad esempio sappiamo che la nostra aggressività è diminuita di 200 volte dall'inizio della civiltà, ma ci piacerebbe averne fatti tanti altri".

Contrario all'intellettualismo etico di matrice socratico-platonica, Boncinelli ha poi sottolineato: "Non basta sapere che una cosa non si fa per non farla. Sarebbe troppo bello. Non dobbiamo sperare nei miracoli. Noi facciamo grandi progressi esterni con grande capacità di autocontrollo ed estraneazione, ma il nostro comportamento non migliora con lo tesso ritmo. L'animale dentro di noi, che in quasi millenni abbiamo pettinato e addomesticato molto, è sempre pronto ad uscire. Dobbiamo ringraziare il progresso, la scuola e la cultura ma non facciamo soverchie illusioni". "Siamo sicuri che il caso sia approvato dalla scienza?". A questa domanda, sempre espressa dai ragazzi del liceo meratese, il genetista ha detto che "il caso è una realtà indubitabile, le cose più importanti della vita avvengono per caso. Tutto - ha specificato - avviene senza cause precise, senza progetto e senza fine. I cambiamenti che sono avvenuti e che avvengono dipendono dalla mutazione del Dna. Poi la selezione naturale, cioè l'ambiente, scopre quelli che sono disadatti".


Ciascun essere umano avrebbe quindi un patrimonio genetico specifico, esperienze di vita diverse e poi ci sarebbe il caso: "È il vero signore di questo mondo, solo che non piace specialmente a chi è religioso ed è convinto che sia stato il Padre eterno a determinare tutto". Alla domanda se la cultura scientifica e quella umanistica sono separate, il professor Boncinelli ha risposto che la dicotomia si è inasprita solo nel secolo scorso: "Civiltà e cervello sono un'unica cosa. Non so dire se ci sono due culture diverse, ma sicuramente ci sono due mancanze di cultura. Se si smettesse di fare tante chiacchiere e si facesse scegliere ad un giovane se preferisce una cosa piuttosto che un'altra, sarebbe una cosa buona".

Nell'ultima parte della serata Boncinelli ha cercato di illustrare gli ultimi risultati in campo genetico: "Oggi la genetica non esiste più come scienza separata, ma è tutt'uno con la biologia molecolare e la biologia moderna. La scienza è in continua effervescenza. Il problema dei problemi è capire come da una singola cellula si arrivi ad un organismo. Sul tappeto ci sono diversi problemi da affrontare: com'è che l'uomo parla e lo scimpanzé no, nonostante siano così simili? Dove e come stanno scritti i nostri ricordi? In tutto ciò ci sono i geni" ha asserito l'esperto.


L'ultima domanda degli studenti ha riguardato OGM e manipolazione genetica: "Non si può dire che sono morali, sono un prodotto della nostra conoscenza sui geni e sono stati costruiti per far crescere meglio soprattutto piante e animali. La genetica agraria è una grossa scommessa, forse la più grande riuscita dalla società umana, ma chi ha creato gli OGM è diventato il cattivo di turno. Noi tutti, però, ci nutriamo con OGM. Non bisogna farsi cogliere impreparati. Ormai si arriverà presto anche al primo essere umano geneticamente modificato. Non bisogna credere che esistano i cattivi e i buoni, perché il bene non è separabile dal male". La serata si è conclusa con numerose domande, richieste di chiarimento e sollecitazioni con risvolti anche filosofici da parte del numeroso pubblico intervenuto.
Simona Alagia

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