Calco: nuove polemiche sulla potatura dei rami, gli esperti contro la ''capitozzatura''

Come già accaduto nel comune di Merate, dove la tecnica utilizzata per potare le piante in alcune vie del paese ha sollevato accese polemiche in merito agli effettivi benefici arrecati dal taglio dei rami (definito da più di un esperto del settore “capitozzatura impropria”), anche a Calco il “trattamento” riservato a numerosi esemplari in paese e ad Arlate, ad opera del Comune e – su indicazione dello stesso – alcuni privati, non ha mancato di scatenare nuove lettere di protesta.

Alcune delle piante potate ad Arlate

A scrivere riguardo ad un intervento descritto dagli amministratori come efficace e perfettamente riuscito non sono semplici cittadini, ma professionisti del settore che ancora una volta sottolineano quanto un lavoro effettuato con queste modalità sia non solo mal eseguito, ma vada nella direzione opposta a quella per cui è stato promosso, indebolendo ulteriormente gli alberi e accrescendone quindi la pericolosità.


Riportiamo qui di seguito alcune delle lettere pervenute:

Gent.ma redazione Merateonline,
nelle scorse settimane ero intervenuto sulle vostre pagine, insieme ad altri colleghi, in merito ad alcune "potature" segnalate da un lettore in comune di Merate; in quell'occasione oltre a confermare il fatto che interventi di quel tipo sono dannosi e profondamente sbagliati auspicavo che in primis i comuni facessero da portabandiera delle buone pratiche di gestione degli alberi di proprietà pubblica...purtroppo ho appreso dalle pagine del vostro giornale che il comune di Calco ha invece intrapreso la strada opposta addirittura lodando "i risultati davvero ottimi" conseguiti dal "gruppo di lavoro".
Bè credo che si sia persa una bella occasione..sarebbe stato utile invece allegare alla segnalazione di ridimensionamento delle alberature insistenti sulla sede stradale un opuscolo di buone pratiche! Almeno si sarebbe evitato di aumentare i rischi inutilmente, per fortuna qualche esempio di comune virtuoso c'è! speriamo che tenga duro!
Ringrazio per lo spazio concessomi
dott. agr. Elia Galbusera


Buongiorno,
mi chiamo Brambilla Massimo e mi occupo professionalmente della cura degli alberi ornamentali. Sono un Arboricoltore, una figura professionale ancora poco conosciuta in Italia e ho conseguito una Certificazione a livello europeo, chiamata ETW European Tree Worker, riconosciuta in tutta Europa e obbligatoria in molti paesi per le persone che si occupano di alberi ma non riconosciuta in Italia. Siamo alle solite.
Il risultato? Che le piante, il verde pubblico, il nostro patrimonio, la nostra ricchezza, indispensabile per la vita umana è in mano a degli incompetenti.
Gentilissimo Assessore Mauro Galbusera, mi scuso ma le devo dire che ha fatto uno scempio! Un danno ecologico, economico e sociale. "Risultati davvero ottimi"??? Ma sta scherzando? E ha pure invitato la popolazione a prendere esempio anzi sollecitati ad intervenire. "Piante pericolose.. risolvere la problematica... obiettivo di sicurezza e pulizia raggiunto" !!!??? Non ho mai sentito tante sciocchezze tutte insieme. Quello che è stato fatto è minare le basi della sicurezza e della stabilità di questi alberi nei prossimi anni, sprecare denaro pubblico e creare per il futuro ulteriori costi. Pulizia??? Pulire vuol dire raccogliere la spazzatura ai bordi strada, vuotare cestini e cassonetti, non massacrare i nostri alberi! La invito a non ripetere un'azione del genere, ad informarsi ed a trasmettere poi le giuste informazioni ai cittadini.
A ognuno il proprio mestiere.
Grazie per l'attenzione, ho cercato di essere gentile.
Massimo Brambilla



Denuncio obrobri potature
Le foto e l 'articolo da voi pubblicato denuncia un lavoro mal eseguito ed inutile, le piante così potate come da voi scritto non sono interventi utili ma assolutamente dannose per il patrimonio arboreo pubblico. si tratta di uno scempio e sinceramente siamo stufi di vedere lavori così . Questo esempio causa uno spreco di denatro pubblico ed un dannop al patrimonio arboreo collettivo... Vergogna qui non si tratta di messa in sicurezza anzi si aumenta il rischio di schianti e la proliferazione di funghi cariogeni.
Fabio Lenna

Buonasera,
sono un agrotecnico e da anni mi occupo di manutenzione del verde e di alberi.
Scrivo per esprimere il mi profondo disappunto dopo aver letto il Vostro articolo sulle potature effettuate nel comune di Calco. Allegate fotografie di alberi che , tutto possono essere definite tranne che esempi di buona gestione del patrimonio arboreo. Le piante nelle foto da voi pubblicate sono invece la conferma di come ancora sia poca la cultura su come andrebbero gestiti gli alberi in ambiente urbano,  soprattutto da parte di chi dovrebbe dare l'esempio come le amministrazioni pubbliche. Se lo riterrete utile vi invito a visionare il sito della SIA, società italiana arboricoltura, dove potrete trovare molto materiale utile per comprendere come distinguere un lavoro da proporre come esempio di buona gestione e, viceversa un lavoro da condannare come pessima gestione.
Grazie per l'attenzione e buon lavoro.
Niccolò R.


Buonasera,
a distanza di nemmeno 2 settimane dalla scorsa vicenda in merito alle potature errate effettuate lungo viale Verdi a Merate si ripropone un articolo dove addirittura viene elogiato un altro intervento di manutenzione totalmente errato  eseguito su alberi di patrimonio pubblico nel comune di Calco.
Mi permetto di intervenire ancora una volta, in qualità di dottore agronomo operante nel settore del verde urbano da molti anni, per ristabilire le regole che ogni comune dovrebbe osservare evitando che si vadano a sperperare risorse pubbliche in interventi di manutenzione che creano soltanto ingenti danni, anche economici, al verde pubblico.
Dal momento che evidentemente l'amministrazione comunale di Calco non ha seguito la vicenda degli interventi arborei a Merate che hanno generato un' ampia polemica, mi permetto di riproporre il commento già espresso in quella occasione.
Purtroppo anche in questo caso, molto simile al precedente di Merate, le piante hanno subito pesanti capitozzi e le potature sono state gestite in modo totalmente errato!
"Molti cittadini pensano che le dimensioni eccessive degli alberi possano creare un pericolo per la loro incolumità. NON E' COSI'!!
Le piante potate drasticamente sono gestite in modo totalmente errato. Spesso l’intervento che si definisce "potatura" spesso è una "scalvatura" o "capitozzatura impropria (topping), intervento dannoso che asporta una massa eccessiva della chioma producendo spesso monconi. Si tenga ben presente che interventi drastici di questo tipo indeboliscono l'albero e molto spesso possono provocare attacchi di patogeni fungini come la carie del legno, che attraverso le spore disseminate nell'aria penetra nelle ferite creando gravissimi problemi alla salute dell'albero ed in particolare alla sua stabilità. Inoltre un albero soggetto a simili capitozzature nel lungo periodo risulta poco stabile, in quanto viene meno l’equilibrio tra la chioma e l’apparato radicale e si ha la perdita  di alcune radici che non possono essere nutrite; inoltre, per compensare questi tagli drastici la pianta innesca un meccanismo di difesa che consiste in una vigorosa emissione di rami epicormici; ciò può determinare situazioni di rischio, non appena i nuovi ricacci si sviluppano in rami più grossi poichè hanno punto di inserzione nel legno debole. Pertanto, anche se si necessitasse di una riduzione della dimensione dell'albero perchè interferisce con manufatti, linee elettriche, viabilità ecc.., una potatura eccessivamente drastica è totalmente inutile e molto dannosa per l'albero. Spesso lo scopo di una capitozzatura è il controllo delle dimensioni di un albero. In realtà si ottiene l'effetto opposto: infatti i ricacci che si generano dai tagli sono molto più numerosi di quelli che si svilupperebbero in una normale situazione e crescono molto rapidamente, tanto da riportare l'albero all'altezza precedente alla potatura. Ne consegue che negli anni successivi la pianta necessiterà di un contenimento della vegetazione nel giro di poco tempo dovendo necessariamente investire risorse in potature che si sarebbero potute tranquillamente posticipare.
La International Society of Arboriculture (ISA), che è la più grande associazione professionale tra quanti si dedicano alla cultura ed alla conservazione degli alberi, ha stilato un documento in cui si spiegano i motivi, già brevementi descritti nel commento sopra, per cui la capitozzatura sia una tecnica dagli effetti pericolosi. Invito caldamente tutti i sostenitori dei tagli drastici ad andare a visionare la documentazione offerta gratuitamente sul sito della sezione italiana (SIA) della International Society of Arboriculture (ISA) al link di seguito:
http://www.isaitalia.org/gli-indispensabili/176-documenti/indispensabili/237-perche-la-capitozzatura-e-dannosa.html"
Deve essere chiaro a tutti, in particolare agli amministratori pubblici che gestiscono grandi appalti per le potature che la capitozzatura rende l’albero più pericoloso nel lungo periodo.
La possibilità, infatti, che le condizioni atmosferiche avverse, sempre più frequenti negli ultimi anni provochino la rottura di rami è maggiore.
Inoltre la potatura drastica genera sempre danni economici che possono essere quantificati  tramite apposite procedure estimative, che rendono anche possibile la monetizzazione del danno causato da una potatura errata,
Per concludere vorrei sottolineare che una regola basilare per la gestione del verde urbano deve essere che gli interventi di manutenzione sulle piante devono essere effettuati da personale esperto e professionale che conosca a fondo la fisiologia degli alberi. Gruppi improvvisati di persone non formate adeguatamente per gestire il patrimonio verde non sono accettabili.  
Dott. Agr. Davide Spini
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