Robbiate: campagna sessista della palestra. Utenti ''irritati''
Fa discutere la campagna pubblicitaria lanciata alcuni giorni fa da un noto marchio di palestre lowcost della zona, la "Fitactive" con undici sedi in Brianza, tra le quali una anche a Robbiate in via Milano. "Eva si allena tre volte a settimana, fa zumba tre volte a settimana e fa sesso tre volte a settimana... suo marito no". Ci sarebbe anche la versione con Ingrid, con l'unica variante che è la modella in bella vista sulla locandina. A fare la differenza, e anche creare un certo scalpore, sono però le allusioni con le quali i responsabili marketing dell'azienda hanno cercato di attirare l'attenzione di nuovi clienti. Obiettivo centrato, forse, solo che in molti, soprattutto le frequentatrici del centro fitness, hanno manifestato indignazione.
La vicenda, inoltre, è stata riportata dal sito del Corriere della Sera, intitolata "Pubblicità sessiste e di cattivo gusto: quegli spot da dimenticare". La locandina della "Fitactive" figura tra le prime di una lunga serie di pubblicità (la maggior parte risalenti agli anni '50), in cui il mondo femminile è oggetto di strumentalizzazioni ma soprattutto prevaricazioni da quello maschile. La reazione indignata di una parte degli abbonati è arrivata per lo più dalle pagine dei social in cui l'azienda, tra le altre cose, pubblica le ultime varie campagne pubblicitarie con le offerte per i clienti. "Ritengo che siano lesive dell'immagine delle frequentatrici di questa palestra - ha scritto una cliente della sede di Robbiate - Se hanno invece altro significato, a me piuttosto oscuro (ma non sono un'esperta di marketing, solo una utilizzatrice del servizio). Vi prego di spiegarmelo quanto prima". "Ma che pubblicità è? - si chiede un'altra cliente - Come frequentatrice mi sento offesa, e in questo modo offendete anche mio marito".
Secondo i responsabili dell'azienda, che hanno replicato alla loro cliente, non si tratterebbe di un problema dal momento che già molti altri marchi si avvalgono del fascino femminile, e talvolta di doppi sensi e frasi allusive, per fare colpo sul consumatore. "Di esempi ce ne sono davvero tanti...Tanti profumi, marche di patatine, abbigliamento, amari, liquori, persino organi politici - hanno risposto dall'azienda - Prova a dare un'occhiata su Google. Comunque, terremo in considerazione il tuo pensiero".
La vicenda, inoltre, è stata riportata dal sito del Corriere della Sera, intitolata "Pubblicità sessiste e di cattivo gusto: quegli spot da dimenticare". La locandina della "Fitactive" figura tra le prime di una lunga serie di pubblicità (la maggior parte risalenti agli anni '50), in cui il mondo femminile è oggetto di strumentalizzazioni ma soprattutto prevaricazioni da quello maschile. La reazione indignata di una parte degli abbonati è arrivata per lo più dalle pagine dei social in cui l'azienda, tra le altre cose, pubblica le ultime varie campagne pubblicitarie con le offerte per i clienti. "Ritengo che siano lesive dell'immagine delle frequentatrici di questa palestra - ha scritto una cliente della sede di Robbiate - Se hanno invece altro significato, a me piuttosto oscuro (ma non sono un'esperta di marketing, solo una utilizzatrice del servizio). Vi prego di spiegarmelo quanto prima". "Ma che pubblicità è? - si chiede un'altra cliente - Come frequentatrice mi sento offesa, e in questo modo offendete anche mio marito".
Secondo i responsabili dell'azienda, che hanno replicato alla loro cliente, non si tratterebbe di un problema dal momento che già molti altri marchi si avvalgono del fascino femminile, e talvolta di doppi sensi e frasi allusive, per fare colpo sul consumatore. "Di esempi ce ne sono davvero tanti...Tanti profumi, marche di patatine, abbigliamento, amari, liquori, persino organi politici - hanno risposto dall'azienda - Prova a dare un'occhiata su Google. Comunque, terremo in considerazione il tuo pensiero".
