Calco: la scuola digitale dal pensiero computazionale passando per algoritmi

Nella mattinata di mercoledì 30 novembre, presso la scuola primaria "Bartolomeo Calchi" di Calco, si è svolta l'attività conclusiva della settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale, voluto dal Governo Renzi in concomitanza con l'entrata in vigore della legge sulla Buona Scuola. "Durante lo scorso anno scolastico - ha spiegato una docente di matematica, animatore digitale dell'istituto - i ragazzi dell'attuale classe terza B della scuola secondaria di primo grado hanno effettuato diverse attività in merito al pensiero computazionale, inteso non solo in ambito digitale. Quest'oggi andiamo a tirare le somme e a verificare se i concetti sono stati appresi, proponendo un'attività di tutoraggio ai ragazzi della primaria".


Tutoraggio che, durante la mattinata, ha reso partecipi i ragazzi di terza, quarta e quinta elementare, supportati dai ragazzi più grandi per affrontare diversi temi e attività. Sono state infatti proposte diverse attività, che spaziavano dalla costruzione di semplici oggetti utilizzando i mattoncini Lego, passando per un questionario e arrivando, infine, alla costruzione di veri e propri algoritmi utilizzando un linguaggio visivo anziché vero e proprio codice.

Galleria fotografica (vedi tutte le 32 immagini)

Come spiegato dal professore di musica della scuola secondaria di Olgiate Molgora, alcune attività sono state proposte anche ai bambini di prima elementare, di cui la maggior parte ancora non è capace né di leggere né di scrivere. "Durante questa attività, svoltasi nel plesso di Olgiate, i bambini dovevano associare a delle immagini raffiguranti animali il loro rispettivo nome, identificandolo anche attraverso caratteristiche comuni a più animali, associandole però con caratteristiche proprie dell'animale stesso. Prendiamo d'esempio un pungiglione: può appartenere sia a una vespa che a un'ape; se lo stesso viene associato al miele, però, capiamo che l'animale in questione non può essere che l'ape. Queste attività, che si basano sull'uso corretto dei connettivi logici, svolte con bambini non ancora in grado di leggere e scrivere arrivano a mettere in moto il pensiero computazionale, andando a stimolare linguaggi e competenze che hanno già acquisito".

VIDEO


Con l'insegnante di lettere, invece, si sono analizzate diverse iniziative, prima fra tutte l'apertura di un blog, realizzata lo scorso anno e volta ad analizzare diversi aspetti, non solo quello tecnologico. "L'apertura del blog ha avuto diverse finalità - afferma soddisfatta del lavoro svolto l'insegnante - primo fra tutti quello della condivisione. È stata fatta capire ai ragazzi la differenza tra un diario, personale, e un blog, che invece può essere letto da tutti. Ci si è soffermati poi su cosa è opportuno condividere e cosa no, andando ad analizzare soprattutto aspetti legati al rispetto della privacy e del diritto d'autore: sul blog sono state infatti pubblicate solamente immagini non coperte da copyright, alcune anche di produzione individuale dei ragazzi, magari ripresi mentre svolgevano la loro passione".


Quest'anno invece, sempre nelle ore di italiano, si è cercato di far capire che il pensiero computazionale non è solamente materia digitale: nella vita di tutti i giorni, anche inconsciamente, utilizziamo infatti dei determinati algoritmi, che non sono altro che una sequenza finita di istruzioni, utilizzati in tutti gli ambiti domestici: se prendiamo d'esempio la cucina, ogni piatto ha un determinato procedimento da seguire per essere cucinato, che è formato da una sequenza finita di istruzioni.


Molto importante, infine, il metodo con cui è stata svolta l'attività di tutoraggio: "I ragazzi sono da soli nelle classi, e tengono una vera e propria lezione - ha concluso l'insegnante di lettere - In tal modo sviluppano capacità comunicative non indifferenti, imparando anche come bisogna comportarsi quando si parla in pubblico". Pienamente soddisfatti, quindi, i docenti, che hanno ricoperto un ruolo fondamentale nell'apprendimento dei concetti spiegati ai ragazzi.

Stefano Riva
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.