Calco: costellazioni tra arte e scienza con la d.sa Sperandio

Il fascino delle stelle e delle costellazioni sta nella loro inaccessibilità, nel mistero delle enormi distanze che le separano dal nostro Pianeta. Le costellazioni, scientificamente parlando, non esistono. Esse sono insiemi prospettici di stelle che non hanno nulla a che fare l'una con l'altra, poste a diversa distanza dalla Terra, di differente dimensione e luminosità e posizionate in punti differenti dell'universo.


Nonostante questo, le costellazioni non sono un semplice "capriccio" bensì un elemento che ha avuto un importante ruolo nella storia dell'umanità. Questa, in sintesi, la tesi esposta dalla dottoressa Monica Sperandio nella coinvolgente relazione da lei tenuta nella serata di mercoledì 9 febbraio preso la biblioteca comunale di Calco, organizzata in collaborazione con l'amministrazione comunale. Come spiegato dalla relatrice proveniente dall'Osservatorio Astronomico di Brera, le costellazioni sono state fondamentali nell'antichità per orientarsi e segnare il trascorrere del tempo, ma non solo. Gli agglomerati di stelle sono stati, e lo sono tuttora, un fecondo punto di partenza - o di arrivo - per mitologia e arte. Si scopre così che alle costellazioni visibili da Calco in una sera di febbraio corrispondono numerosi e interessanti miti: Pegaso, Cassiopea, Pleiadi, Orione, Perseo e Callisto (meglio nota come Orsa Maggiore). Particolarmente interessante il racconto della dottoressa Sperandio riguardante le costellazioni di Orione e dello Scorpione. Orione, forte e superbo cacciatore che si vantava di poter sconfiggere ogni tipo di animale, fu ucciso da uno scorpione mandato come punizione per la sua eccessiva superbia. Orione e Scorpione sono due costellazioni che, nell'arco celeste, si trovano agli antipodi: la costellazione di Orione "scompare" dal firmamento, andando verso ovest, proprio all'apparire a est di quella dello Scorpione.

"Notte stellata" di Van Gogh e "Costellazioni" di Mirò


Timore generato dal vivido ricordo di una dolorosa morte? Questo ed altri esempi, raccontati con efficacia e semplicità dalla dottoressa Sperandio hanno unito mito e scienza. Costellazioni come mitologia. Ma anche come arte. "Costellazioni" è infatti il nome di una serie di dipinti di Mirò, e i corpi celesti sono anche protagonisti nella famosa "Notte Stellata" di Van Gogh. "Guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?". Così scriveva, in una lettera, il grande pittore.

 

Gabriele Gargantini
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