Merate: il registra Martinelli racconta il mistero di Moro

Mercoledì sera presso l'Istituto scolastico Villoresi di Merate il regista Renzo Martinelli ha incontratostudenti, insegnanti e cittadini ricostruendo la tragica vicenda dello statista democristiano Aldo  Moro attraverso una disamina dettagliata del suo film Piazza delle Cinque Lune (2003).



Martinelli, regista esperto in film di inchiesta e di ricostruzione storica (tra i suoi lavori più noti Porzus, Vajont, Ustica) ha illustrato, anche attraverso la proiezione di materiali inediti tratti dalla lavorazione del film, la parte più inquietante ed ancora non totalmente chiarita del rapimento (16 marzo 1978) ed uccisione (9 maggio 1978) del presidente democristiano da parte delle Brigate Rosse.
La ricostruzione ha interessato in particolare l'agguato di via Fani a Roma in cui attraverso una vera e propria azione militare furono massacrati i cinque uomini della scorta e Moro venne rapito. La dinamica dell'azione, secondo il regista, fa ipotizzare la pianificazione e la partecipazione da parte di elementi esperti in azioni di commando come solo un organismo nazionale può esprimere. I famosi Servizi deviati, controllati dalla Loggia P2 di Licio Gelli.
Alcune testimonianze e soprattutto il lavoro di ricostruzione dell'agguato effettuato da Martinelli sul set cinematografico, avrebbero fatto emergere  le inquietanti suggestioni che fanno pensare a pesanti interferenze  dei poteri occulti anche sovranazionali, nell'azione e nelle decisioni strategiche dei brigatisti.
Dalla presenza di esperti stranieri nella gestione della crisi  con depistaggio delle indagini, ai covi  brigatisti contigui  a sedi dei Servizi come in via Gradoli, la serata ha esaminato molti dei temi rimasti nell'ombra nelle ricostruzioni ufficiali.
Anche le fasi finali della vicenda con l'uccisione del leader democristiano ed il ritrovamento del suo cadavere in via Caetani sono stati analizzati dal regista nei suoi aspetti più oscuri e mai chiariti neanche nelle sedi giudiziarie.
Attenta la partecipazione del pubblico costituito in gran parte da studenti dell'istituto che hanno posto anche alcune domande relative al film. Presenti in sala il prof. Stefano Motta preside dell'istituto e il sindaco Andrea Massironi; anche da parte di quest'ultimi alcuni brevi interventi sulla figura di Aldo Moro e sul periodo storico contestuale.


Secondo Renzo Martinelli  la verità sui quei fatti probabilmente non emergerà mai oppure emergerà solo fra molti anni con i tempi tipici della storia.
Per chi ha vissuto negli anni '70 è forte la consapevolezza che la vicenda Moro, per quanto estrema, fosse solo un tassello di un mosaico molto più ampio e variegato, che andava al di là dei confini nazionali e vedeva protagonisti i due blocchi contrapposti e di conseguenza i loro alleati ed i servizi segreti ad essi connessi. La sovranità limitata che caratterizzava (e caratterizza ancora)  il nostro paese e la inopportunità che si realizzasse in quegli anni turbolenti il "compromesso storico" tra il potere democristiano, gradito agli USA, ed il più forte partito comunista dell'Europa occidentale,  fecero innescare la scintilla che porto' prima alla delegittimazione politica e poi alla eliminazione fisica dell'artefice di questo ardito progetto: Aldo Moro.

P.C.
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