Sulle piramidi del Colle: scontro tra fede-scienza

Gentile direttore

Le scrivo alcune osservazioni al vostro articolo sulla serata organizzata dalla proloco sulle famose piramidi di montevecchia. Dal tenore dell'articolo non si evince la sostanza della serata che è stata uno incontro-scontro tra due opposti modi di pensare: la FEDE contro la SCIENZA. Il metodo scientifico è stato inventato da Galileo Galilei. Ricordo che costui, con due semplici lenti ed un tubo, ha scoperto che il sole era "macchiato" e che la terra girava intorno al sole, distruggendo secolari convinzioni. In quell'occasione ha trovato i muri della FEDE e dei NO. Sappiamo tutti come è finita. Ha dovuto accettare il no dell'inquisizione ma se ne è andato scuotendo la testa e con le sue convinzioni (eppur si muove).


Dal vostro articolo non si dice che la mia "battaglia personale" ha portato su questo territorio importanti scienziati che (da uomini di scienza) non si sono scomposti o sbracciati a dimostrare l'indimostrabile. Molto umilmente si sono dati da fare per verificare se una modellazione umana di tre colline ci sia stata ed in che modo. Questo lavoro di georeferenziazione di queste strutture non è stato né semplice né economico, ma ha portato alla CERTEZZA che "qualcuno" in un epoca "imprecisata" si è preso il disturbo di scolpire tre colline naturali calcaree dandogli una forma piramidale e con orientamenti ed inclinazioni estremamente precisi. Questo studio è di pubblico dominio e di consultazione ed è stato fatto da Dott. Adriano Gaspani dell'osservatorio di Brera, conosciuto in tutto il mondo e con al suo attivo oltre 170 pubblicazioni. Se un uomo di scienza si espone pubblicamente ed arriva a SCRIVERE le sue misurazioni e relative conclusioni, ritengo molto superficiale e fideistico, le risposte di Zardoni che non potendo portare prove contrarie con sue misurazioni personali alternative, si è limitato a mettere in discussione la professionalità e la competenza di questo scienziato. Ma chi CREDE a qualcosa non vuole neanche approfondire le prove contrarie perché potrebbero far crollare il castello delle sue certezze. Un pubblico attento e colto (dal tenore delle domande fatte post-conferenza) ha bollato l'intervento di Zardoni come "superficiale", e nessuno degli astanti ha dimostrato interesse per le sue tesi (come si può visionare dai video pubblicati dalla PROMONTEVECCHIA sul loro spazio su Facebook), nessuna domanda di approfondimento. E' infatti superficiale limitare le proprie ricerche storiche ad un semplice elenco di nomi di luoghi e dalla loro toponomastica.


Nessuna ricerca "sul campo", nessuna indagine con attrezzature di misurazioni (satellitari o con semplici "bindelle"), e con questo NULLA tenere una conferenza per sostenere che non esiste NULLA. Desideravo a questo punto inviarvi due foto che eliminano qualsiasi tipo di "teoria". Sono semplici FATTI e sopratutto VERIFICABILI e RIPETIBILI. La prima visualizza i gradi di inclinazione delle pendici e degli spigoli delle prime due piramidi, o se da fastidio questo nome, dalle "colline a forma piramidale" (che è la stessa cosa). La seconda è una foto scattata da me all'infrarosso vicino con una macchina digitale modificata per scattare a 840 nanometri. Nell'infrarosso la clorofilla riflette circa l'80% della luce solare evidenziando anche le più piccole sfumature e facendo vedere lo stato di "salute" della crescita delle piante. Ebbene il fronte est della collina piramidale n° 2 (belvedere Cereda), mostra una serie di striscie alternate a chiaro e scuro che passano ortogonalmente ai terrazzamenti orizzontali indicando come la collina calcarea sia stata scolpita secondo fasce verticali parallele. Questo sono PROVE e non TEORIE, e penso che una testata giornalistica seria come la vostra capisca e voglia dare visibilità a quella che si è ormai accertata come una finestra aperta in un nostro lontano passato e che sicuramente merita successivi approfondimenti ed il sostegno degli enti preposti alla sua conservazione e valorizzazione.

cordiali saluti
arch. Vincenzo Di Gregorio
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