Laghetto di San Rocco: l'immissione di piante e fauna non autoctona crea danni
Anni fa dopo la chiusura della roggia Annoni verso Novate, il laghetto di San Rocco è principalmente alimentato dalle acque provenienti dal lago di Sartirana.
Qualche personaggio appassionato di piante acquatiche pensò bene di effettuare una fitodepurazione naturale introducendo prima piante galleggianti tipo Pistia Stratiotes e recentemente piante sommerse del tipo Jussiaea Grandiflora e ninfea Conquedor.
Le piante menzionate specie le prime sono molto invasive creando danni come mancanza di luminosità alle acque e quindi andrebbero controllate evitando la loro espansione.
Se controllate possono essere utili in quanto alcune ossigenanti, altre per il consumo di sostanze presenti sul fondo e come alimento della fauna ittica
Attualmente si riscontra anche deposito in superficie di alghe azzurre morte provenienti dal lago di Sartirana dove attualmente vi è abbondante fioritura. Certi personaggi prima di immettere nei nostri laghi fauna e flora provenienti da altri continenti dovrebbero informarsi sui danni ambientali che potrebbero provocare al nostro ecosistema.
Paolo Vitali