Al 'CantaAido'' è nata una stella: Rebecca, 9 anni una voce straordinaria, piccola Mina non vedente, che ha commosso e incantato tutta la platea dell’auditorium

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Se l'edizione 2016 del Cantaido sarà ricordata come una delle più belle, partecipate e coinvolgenti, il merito è anche della piccola Rebecca Salsini, 9 anni, che con la sua voce ha raccolto gli applausi della platea e l'ha letteralmente stregata.

Rebecca si era iscritta al concorso quando il numero dei partecipanti aveva già superato i 20. Ma quando una demo della sua voce è stata inviata all'organizzazione, non ci sono stati dubbi: Rebecca su quel palco ci doveva salire. E così è stato.

La piccola Rebecca con il presidente Aido Bruno Bosisio

Sabato sera accompagnata dalla sua famiglia, era bellissima: una di quelle bambine che ti strappano il sorriso e l'affetto solo a guardarle. In testa un cerchietto diamantato a raccogliere i capelli lisci marroni, una maglia bianca coi brillantini, un paio di leggins blu e dei sandaletti bianchi e stampato sul volto un sorriso dolcissimo.

VIDEO - Il brano con cui Rebecca ha trionfato al Cantaido


In apparenza timida quando la sua voce, con le parole di Laura Pausini "Uguale a lei", ha iniziato a invadere l'auditorium di Merate, un velo di stupore misto a commozione è sceso sulla platea.

VIDEO - Rebecca canta "Insieme" di Mina


La sua voce bene impostata, dal timbro netto, senza sbavature né incertezze ha raccolto i favori unanimi della giuria che l'ha decretata vincitrice tra la felicità sua, della famiglia ma anche di tutti i concorrenti che davanti a quella bambina non hanno potuto fare altro che emozionarsi.


Perchè quella voce Rebecca l'ha sviluppata e coltivata a fronte della luce che manca ai suoi occhi. Per lei il mondo è fatto di suoni e rumori ma soprattutto di note e musica.

I primi gorgheggi ha iniziato a farli a 4 anni in macchina con nonno Franco che, appassionato di lirica, le faceva ascoltare Pavarotti. La possente voce del tenore le è entrata dentro e l'ha entusiasmata al punto che il suo pezzo d'esordio allo zecchino d'oro è stato "Mamma son tanto felice". Un'esibizione che ha lasciato incantati i giurati incaricati delle selezioni che, loro malgrado, non hanno potuto accettarla nel coro delle voci bianche più famoso d'Italia proprio perchè la voce di Rebecca non era già più da bambina, ma impostata come quella di un adulto.


Dall'età di tre anni, la ragazza residente a Senna Comasco, suona il piano e riesce a riconoscere al volo qualunque nota prodotta da un qualsiasi strumento a fiato, ad arco o a tastiera. L'udito, infatti, così come la capacità di memorizzare si sono sviluppati e rafforzati per supplire alla mancanza della vista e così Rebecca è in grado di imparare una canzone e una melodia all'istante. A Milano frequenta una scuola di musica e canto e i suoi sostenitori instancabili sono papà Andrea, mamma Silvia, la sorellina Clarissa, i nonni e i tanti amici che hanno imparato ad apprezzarla e che di quelle emozioni che trasmette quando canta, ormai non possono più farne a meno.

Rebecca alla tastiera mentre suona e canta "Insieme" di Mina


La giornata di Rebecca inizia con una melodia canticchiata appena scesa dal letto e si conclude con un gorgheggio alla sera, prima di tornare sotto le coperte.

VIDEO - Rebecca proclamata vincitrice


Quando sale sul palco ai vari concorsi cui partecipa, Rebecca non cerca la coppa o la targa da conservare poi nella vetrina dei trofei, ma ha bisogno del calore del pubblico che è quello che le resta appiccicato per giorni sulla pelle e con il quale si emoziona al solo ricordo. "Quando arriviamo mi chiede subito se c'è tanta gente e poi scesa dal palco mi dice: mi hanno applaudito una, due, tre volte mentre cantavo" ha raccontato il papà che, naturalmente, per la sua bimba ha un debole "a lei piace tantissimo sentire gli applausi della gente, è felicissima, ha bisogno del contatto con le persone".

Rebecca con Giustino Comi

Il suo sogno, inutile dirlo, è quello di diventare una cantante e di riuscire un giorno a duettare con Mina, il suo idolo. Le premesse, ne siamo certi, ci sono davvero tutte.
Per ora la ringraziamo per la serata che ci ha regalato: un dono, che è la filosofia dell'AIDO; che più bello non poteva essere.

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